Tra arte, verde e storia In bici lungo il Villoresi

Cento chilometri, pianeggianti, da coprire a tappe dalla diga del Panperduto

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CASTANO PRIMO (Milano)

di Giovanni Chiodini

La ciclovia del Villoresi è tra le più lunghe piste ciclabili della Lombardia, con i suoi 100 chilometri, completamente pianeggianti, che vanno dalla diga del Panperduto al fiume Adda, in località Groppello di Cassano d’Adda. In pratica il percorso dello stesso canale Villoresi, opera idraulica realizzata a fini irrigui e conclusa nel 1890. Si potrebbe pensare di percorrerla tutta in più giorni, o anche solo a tratti, deviando verso le bellezze storiche e artistiche che si incontrano lungo il tracciato, tra ville, palazzi e chiese. La ciclovia parte da dove nasce il canale, ovvero dalla diga del Panperduto, nel comune di Somma Lombardo. Si inizia a pedalare proprio a filo d’acqua e si arriva a Vizzola Ticino dove c’è una centrale idroelettrica di fine ‘800. Qui si possono scegliere due tracciati: uno (il più facile) lungo il Naviglio Grande e l’altro, tra la vegetazione, lungo la sterrata che segue il Villoresi. Il percorso torna ad essere unico poco dopo Tornavento. A Nosate si lascia il percorso parallelo del Villoresi col Naviglio e il Ticino e ci si dirige verso est attraversando poco oltre l’abitato di Castano Primo. L’unica attenzione che si richiede ai ciclisti, in questi tratti urbanizzati, è l’attraversamento di strade con un discreto traffico veicolare. Uno dopo l’altro seguono gli abitati di Buscate, Arconate, Busto Garolfo e quindi Parabiago. Superata l’abbazia della Colorina si arriva a Nerviano e qui c’è la possibilità, per chi vuole, di deviare anche lungo la ciclabile dell’Olona.

La ciclovia prosegue nel verde della vegetazione che costeggia il canale: dopo il Roccolo si passa nell’area verde del parco del Lura e quindi, all’altezza di Garbagnate, nel parco delle Groane. Da qui in avanti la vicinanza con Milano e Monza sarà sempre più evidente e le cittadine dell’hinterland si susseguiranno senza sosta alcuna. Senago, Limbiate, Palazzolo Milanese, Nova Milanese e infine Monza dove la ciclabile permette ai visitatori di restare immuni al traffico cittadino oltrepassando il fiume Lambro e immergendosi in un parco verdeggiante e fresco. Lo scenario cambia oltre il ponte ciclopedonaleche immette su una strada promiscua e bisogna stare attenti a non perdere il tracciato del canale. Il tutto sino a Carugate dove riprende uno sterrato che costeggia il Villoresi. Si passa per Pessano, Gessate e Masate. Ancora poche pedalate e si arriva a Gropello dove le acque del Villoresi finiscono nella Martesana, e da lì nell’Adda.