
Christopher Nkunku in azione contro il Bologna: positivo lo scorcio di match disputato, ora si candida titolare per Udine
Un’estate a dir poco chiacchierata, dopo un arrivo ricco di aspettative ma a conti fatti povero di gol. Dalla certificata ricerca di un "vero centravanti" (Tare dixit) oltre a lui, passando per l’ammissione pubblica, sempre da parte del ds, di un tentativo di scambio con Artem Dovbyk, sul gong del mercato, fino alla permanenza fortemente voluta ("sarà perché tifiamo", le parole il primo di settembre dell’agente Rafaela Pimenta).
Ma il decollo di Santiago Gimenez in maglia rossonera non è ancora arrivato. E ora, nonostante l’infortunio di Rafael Leao, la maglia da titolare vacilla al cospetto dei primi minuti con il Diavolo di Christopher Nkunku, oltre al recupero dopo le fatiche oltre oceano di Christian Pulisic. "Ha il sostegno da parte mia e della squadra. Col Bologna ha giocato per i compagni e si è sacrificato, tanto da arrivare stanco e poco lucido sugli ultimi palloni. Per me è stata la miglior partita da quando sono qui", la pacca sulla spalla di Max Allegri dalla pancia di San Siro.
Due pali a certificare un periodo anche sfortunato (si pensi alla rete annullata per fuorigioco millimetrico a Lecce) ma alla voce gol ancora zero. Con il Messico, prima di tornare a Milanello, tutt’altro: rete pesante, tanto da far dire a Max che "ha il gol nelle gambe, non è facile arrivare in un club come il Milan a gennaio, farà un’ottima stagione". Aveva timbrato 16 volte in metà annata, l’ultima al Feyenoord prima si sbarcare in Italia, prima di chiudere con sole 6 reti a Milano. Poche, rispetto al passato: 26 nel 2023/2024 in Olanda, 23 in precedenza. Contro il Bologna, i numeri a rispecchiare il momentaccio: solo 8 passaggi, 5 conclusioni, 2 nello specchio, altrettanti legni in 86 minuti.
A Nkunku sono bastati pochi secondi per piombare in piena area e portare Lucumì a un fallo da rigore dato e poi tolto. Il francese è riuscito a fare la metà dei passaggi del compagno giocando appena 13 minuti. "Ha al massimo una mezz’ora nelle gambe. Con il Chelsea, dopo il Mondiale per club, non ha più giocato", aveva detto Allegri che sta toccando con mano i progressi dell’ex Lipsia e Psg. Ora, al netto dell’assenza di Leao anche sabato a Udine, il 27enne arrivato per 37 milioni più 5 di bonus può addirittura mettere nel mirino una maglia da titolare, al fianco di Pulisic proprio come domenica scorsa. In più, l’opzione Loftus-Cheek in posizione più avanzata, sperimentata di recente. La sensazione, comunque, è che Allegri punterà ancora sul messicano: "Bravo! Hai giocato per la squadra!" gli ha quasi urlato nelle orecchie al momento dell’ultima sostituzione. Vlahovic, accostato al Diavolo per mesi, è già a quota 4 reti. Gimenez, a secco. È l’ora di sbloccarsi.
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