Backdoor43, il bar più piccolo del mondo è a Milano: 4 metri quadri nascosti tra i Navigli

Ripa di Porta Ticinese 43, il Backdoor43 ha quattro posti a sedere e si entra su prenotazione. "Il segreto? 200 etichette di whisky"

Carlo Dall’Asta nel suo regno, il Backdoor43

Carlo Dall’Asta nel suo regno, il Backdoor43

Un locale di quattro metri quadrati di superficie con quattro posti a sedere. "Backdoor43" è il cocktail bar più piccolo del mondo. Si trova a Milano, precisamente in Ripa di Porta Ticinese 43. "Io e i miei sei soci volevamo aprire qualcosa di speciale e di unico nel mondo", racconta Carlo Dall’Asta, uno dei fondatori del bar. "Di bar così piccoli non ne esistono, a Tokyo ce ne sono alcuni ma partono da sei o otto posti. E oltre le piccole dimensioni, ciò che contraddistingue il nostro locale è che vanta una collezione di oltre duecento etichette di whisky provenienti da tutte le parti del mondo", continua Dall’Asta. Il locale, è una perla nel cuore della movida milanese, un pub per veri intenditori. Infatti, si è aggiudicato non solo il record mondiale di cocktail bar più piccolo del mondo, ma è anche entrato a far parte della World 50 Best Discovery Chart, la classifica che raccoglie i migliori locali al mondo. "Abbiamo progettato tutto al dettaglio e all’interno sono esposti oggetti, ricordi, cimeli e souvenir provenienti dai viaggi che io e i miei soci abbiamo fatto in varie parti del mondo – spiega orgoglioso Carlo –. E una cosa divertente del nostro bar è che il bagno è più grande della sala cocktail perché deve essere a norma per gli invalidi". All’esterno c’è solo una piccola vetrina con la porta d’ingresso in legno e una finstra da cui vengono serviti i cocktail take-away.

"E proprio il take away ci ha salvato dal Covid, oltre ovviamente alle spese basse, viste le dimensioni del bar, e il fatto che per questo locale abbiamo un solo dipendente - spiega il fondatore -. La cosa più bella del Backdoor43? È che quando entri è come se il bar diventasse tuo. Se vuoi ballare con la musica alta lo puoi fare senza problemi. Non ci sono limitazioni se non quelle dettate dalla legge".

Quindi qui tutto è speciale. Anche la sua apertura è stata annunciata in modo assolutamente originale: una serie di indizi sparsi per la città nascosti all’interno di alcuni libri gialli, una caccia al tesoro in giro per Milano. "Altra particolarità del nostro locale è che lavoriamo con una clientela che arriva da tutto il mondo, quindi abbiamo sempre gente diversa ogni sera. Non è il classico bar che ha la clientela abituale. Il Backdoor43 infatti, essendo molto riservato, è l’ideale per il primo appuntamento o per portare l’amante. Ed è stato anche teatro di ben tre proposte di matrimonio, due delle quali sono andate a buon fine e una no", racconta Dall’Asta.

Il concept del locale è semplice, un solo bar con due maniere di viverlo: il servizio take-away e il servizio all’interno.

Le regole da seguire sono poche: si entra solo su prenotazione, se si rimane all’esterno utilizzando il servizio da asporto si può vedere il volto del barman, ma non prima che abbia indossato la sua maschera di Guy Fawkes (V per Vendetta) e per il servizio take away non si possono richiedere fuori menù. Per prenotare nel weekend c’è un’attesa di un mese e chi vuole vivere l’esperienza unica di entrare nel cocktail bar più piccolo del mondo ha un tempo "limitato". Infatti, ottenuto uno slot di prenotazione, il Backdoor 43 resta a disposizione del cliente per un massimo di un’ora. Ma è sufficiente per sentirsi catapultati in un mondo parallelo, fatto di boiserie e oggetti da collezione.

Il tutto viene reso ancor più speciale dalla possibilità di poter scegliere la propria playlist musicale e dalla presenza di un barman totalmente a propria disposizione, pronto a creare drink tailor-made.

"Abbiamo un portale che gestisce le prenotazioni, viene chiesta una carta di credito a garanzia e viene anche chiesto di pagare un tot a persona, 15 euro, che è il costo del primo cocktail. Per tutelarci nel caso di no-show, cioè nel caso in cui clienti non si presentino", spiega Carlo. Per il servizio d’asporto, l’interazione tra la clientela e il barman avviene attraverso una finestra dalla quale si ordina e ritira il proprio drink.

 

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