ROBERTA RAMPINI
Cosa Fare

Milano la città che sale: musica in mercati rionali, piazze e strade

Dal 30 luglio al 15 agosto tona l’iniziativa nel Municipio 3. Il calendario degli appuntamenti

Hip Horns Brass Collective

Hip Horns Brass Collective

Milano - Viaggio in musica con i suoi del mondo tra mercati rionali, piazze e strade del Municipio 3 di Milano.

Torna anche quest'anno dal 30 luglio al 15 agosto il festival "Milano la città che sale": musica kunk, soul, blues, afrobeat, jazz, cumbia e molto altro con Giovanni Falzone, Fanfara Olaïtan, Momi Maiga, Hip Horns Brass Collective, Sir Waldo Weathers, Henry Carpaneto, Christoph Grab.

Saranno loro ad invadere i quartieri (in particolare Città Studi, Lambrate, Ortica e Acquabella), le piazze, gli spazi pubblici, i mercati rionali e i giardini di via Zanoia con tantissimi eventi - tutti a ingresso libero - all’insegna della musica, dell’aggregazione e dell’inclusione sociale e con una serie di concerti imperdibili in programma fino a Ferragosto in piazza Leonardo Da Vinci.

Il festival aprirà mercoledì 30 luglio sul sagrato della Chiesina dell’Ortica, in via Amadeo 90: dalle 21 si esibiranno il trombettista e compositore jazz Giovanni Falzone, e la Fanfara Olaïtan, irresistibile formazione in arrivo dal Benin composta da sette musicisti che si sono uniti per valorizzare la tradizionale cultura Voodoo. In questa brass band percussioni tradizionali e fiati occidentali si incontrano per creare un suono coinvolgente, che combina in modo ingegnoso l’eredità della musica tradizionale di festa del Benin con uno stile che potremmo definire “vagamente jazz” e che spinge il pubblico a ballare, tenere il ritmo e cantare. Il quartiere dell’Ortica diventerà così una sorta di New Orleans, la culla del jazz, “speziata” con i colori di Cotonou, la città di provenienza della Fanfara Olaïtan.

La brass band africana porterà la sua energia e la sua allegria anche on the road, nelle zone più frequentate del Municipio 3: giovedì 31 luglio tra le bancarelle del mercato di via Ampère (dalle 9 alle 10.30), nei giardini di via Zanoia e nell’area vicina alla piscina Romano (dalle ore 11 alle 12.30) e venerdì 1 agosto al mercato rionale di via Canaletto (dalle ore 9 alle 10.30).

Anche quest'anno non poteva mancare il Magic Bus, dotato di palco panoramico scoperto che ospita gli show dei musicisti: il 'pullman sonoro' girerà, dalle ore 17.30 alle 21, da lunedì 11 a giovedì 14 agosto per le vie e le piazze del Municipio 3,portando musica a domicilio. Il filo conduttore del Magic Bus di Musicamorfosi è Ciumbia la Cumbia: Ciumbia è la tipica espressione milanese di sorpresa e stupore, mentre Cumbia è un termine che indica un genere musicale colombiano e una danza popolare che, di solito, si balla in coppia, che nasce dalla fusione di influenze africane, indigeni ed europee. Con Ciumbia la Cumbia gli organizzatori regalano stupore e meraviglia alla città con il desiderio di mescolare culture e integrare mondi anziché dividerli: sul palco del Magic Bus, la Cumbia si alternerà all’hip hop sfrenato del collettivo catalano Hip Horns, che fonde in modo convincente e originale rap e sonorità hip hop con la potenza degli ottoni.

Milano la città che sale approderà poi in piazza Leonardo da Vinci per i quattro concerti (ore 21.30, ingresso gratuito con donazione) della sezione Nuovi rituali urbani in programma dall’11 al 14 agosto: si parte lunedì 11 con il quartetto guidato dal compositore e cantante senegalese Momi Maiga, una delle voci più originali della nuova generazione di artisti dell’Africa occidentale. Cresciuto in una rinomata famiglia di griot, ha iniziato a suonare la kora (l’arpa africana) all’età di sei anni e da allora ha sviluppato un linguaggio musicale unico, che mescola le tradizioni Mandé con il jazz, il flamenco e la tradizione classica. Dotato di una notevole presenza scenica e di una grande capacità comunicativa, Momi Maiga ha collaborato con artisti come Youssou N’Dour, Jordi Savall, Seckou Keita e Amaro Freitas. In questa occasione presenterà Kairo (Pace), il suo ultimo lavoro discografico.

Martedì 12 agosto il palco sarà tutto per gli Hip Horns Brass Collective (in arrivo da Barcellona) e per il loro personalissimo sound, una serata in cui il jazz di New Orleans si contamina con la cultura hip-hop senza rinunciare al groove e al rythm and blues. Nel 2024 gli Hip Horns, molto attivi sulla scena internazionale, hanno pubblicato Krewe, il loro album d’esordio, che spinge il genere brass band oltre i confini, tuffandosi in ritmi ballabili come il boombap e il bounce e traendo allo stesso tempo ispirazione dall’afrobeat, dal gospel e dal funk.

Mercoledi 13 agosto si cambierà completamente genere con un concerto a base di Cumbia, ma non solo: il gruppo guidato dal polistrumentista Ivan Rosas proporrà un viaggio nelle musiche popolari messicane e nei ritmi afrolatini, di cui è un profondo e apprezzato interprete. Infine, giovedì 14 sarà di scena il super combo funk-blues di Sir Waldo Weathers & Henry Carpaneto Organ Trio: un gruppo di altissimo livello formato da Sir Waldo Weathers e dall’Henry Carpaneto Organ Trio, guidato da Henry Carpaneto, uno dei migliori musicisti blues a livello europeo (non a caso è stato nominato Best European Blues Piano Player). Una serata imperdibile per gli amanti della black music e del rhythm and blues.

Per l’ultimo appuntamento della nuova edizione di Milano la città che sale ci si sposterà alla Cascina Cuccagna, in via Cuccagna 2/4 (Municipio 4), dove il giorno di Ferragosto è previsto il doppio set (ore 19.30 e 21.30, ingresso libero) del quartetto guidato dal sassofonista svizzero Christoph Grab e completato da Nicole Johantgen (sax tenore e soprano), Maurizio Marsico (hammond) ed Elmar Frey (batteria). Christoph Grab presenterà la sua versione, attualizzata e senza tempo, del Soul Jazz. Ill suo ultimo progetto si intitola The RAY Session, omaggio al grande Ray Charles: pur senza stravolgerne la musica, Grab ha trasformato i suoi classici in pezzi strumentali completamente originali, che suonano come se non fossero mai esistiti in nessun altro modo. E che mantengono quell’urlo, quell’urgenza e quella qualità blues che costituisce il Dna della musica di Ray Charles. Un rito del jazz in versione estiva e davvero unica.