MONICA GUERCI
Cosa Fare

Il racconto fotografico di Lorenzo Capellini in mostra a Milano

Dal 3 luglio al 7 settembre, l’ADI Design Museum ospita una selezione di fotografie che raccontano gli anni più sperimentali della Biennale di Venezia sotto la presidenza di Carlo Ripa di Meana

Lorenzo Capellini - Carlo Ripa di Meana, Vittorio Gregotti, Luca Ronconi, Giacomo Gambetti 1975

Lorenzo Capellini - Carlo Ripa di Meana, Vittorio Gregotti, Luca Ronconi, Giacomo Gambetti 1975

Milano, 3 luglio 2025 - Un viaggio per immagini nel cuore di uno dei periodi più intensi della storia della Biennale di Venezia. Si intitola “B74-78. Un racconto fotografico” la mostra dedicata a Lorenzo Capellini, in programma da oggi 3 luglio (alle 18 l’inagurazione) al 7 settembre 2025 all’ADI Design Museum di Milano. Un’esposizione che il ripercorre gli anni in cui la Biennale, guidata da Carlo Ripa di Meana, si aprì a nuove forme espressive.

“Fotografo e testimone di numerosi episodi del XX secolo e di momenti emblematici di varie edizioni della Biennale di Venezia – spiega Debora Rossi, responsabile dell’Archivio Storico della Biennale – Capellini documenta qui la straordinaria e vivacissima programmazione culturale promossa dalla presidenza di Ripa di Meana, un periodo significativo e tuttora oggetto di studio per le nuove generazioni, anche perché anticipava gli sviluppi futuri dell’Istituzione”.

Lo sguardo di un testimone d’eccezione

Lorenzo Capellini ha attraversato con la macchina fotografica le principali vicende culturali e politiche della seconda metà del Novecento e dei primi anni Duemila. Le sue immagini non si limitano a documentare: rivelano affinità, relazioni, atmosfere, restituendo il tessuto umano e culturale che si cela dietro ogni evento. Venezia è una città a lui particolarmente cara, dove ha vissuto per 14 anni, dal 1973 al 1987, e dove ha scelto di tornare anche nel 2019 per raccontarla nella sua dimensione più intima.

Il quadriennio Ripa di Meana

La mostra, già presentata a Ca’ Giustinian nel 2023 per celebrare l’acquisizione del Fondo Capellini da parte dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale (ASAC), si concentra sul quadriennio 1974–1978. Un periodo che segnò una svolta profonda nella storia della manifestazione. Sotto la guida di Ripa di Meana, la Biennale si trasformò in un laboratorio di sperimentazione artistica e impegno civile, aprendosi a nuovi linguaggi e realtà internazionali.

Arte, architettura, teatro e dissenso

Il percorso espositivo include immagini delle grandi mostre che segnarono quel periodo, come Le macchine celibi curata da Harald Szeemann, Libertà al Cile, Spagna – Avanguardia artistica e realtà sociale 1936-1976, e la celebre Ambiente/Arte ideata da Germano Celant.

Non mancano i protagonisti del teatro internazionale, da Peter Brook al Living Theatre, da Bob Wilson a Dacia Maraini, fino a Ariane Mnouchkine e Jerzy Grotowski. Per la musica, spiccano le figure del Maestro Marcello Panni e dei partecipanti agli Incontri Internazionali della Danza.

Il racconto si chiude con la rassegna sul Dissenso culturale del 1977, un momento di straordinaria attualità che comprese mostre, seminari e convegni come La nuova arte sovietica: una prospettiva non ufficiale.

Promossa dall’Archivio Storico della Biennale e dal Centro Internazionale di Ricerca sulle Arti Contemporanee, “B74-78. Un racconto fotografico” sarà visitabile fino al 7 settembre 2025 all’ADI Design Museum, in Piazza Compasso d’Oro 1 a Milano.