C'è Lilli Carati al telefono: il disegnatore Manuel Cossu dialoga con Marco Giusti

Alla libreria bistrot Anarres conversazione fra l'artista spezzino e il critico inventore di "Blob" sulle opere dedicate all'attrice varesina morta nel 2014

Manuel Cossu con una delle sue opere

Manuel Cossu con una delle sue opere

Lilli Carati. Un nome che ai più giovani dirà poco o nulla. Per una generazione di quaranta-cinquantenni, invece, l’attrice varesina scomparsa nel 2014 è stata un sogno erotico irraggiungibile, quando i sogni erotici erano materia di celluloide e carne viva e non, come oggi, cartoline digitali clonate in vitro (e, quindi, non più sogni ma immaginette pronto uso da album delle figurine). Manuel Cossu, disegnatore compulsivo – definizione sua – e batterista della storica punk rock band spezzina the Manges, ha sviluppato un’ossessione per Lilli Carati e la sua sfortunata vicenda terrena. Non è la sua unica ossessione, ma certo è una delle più nitide, tanto è vero che l’ha condotto a raccogliere nel volume Lilli Carati – 30 telefonate le sue 30 opere dedicata alla protagonista di Avere vent’anni, morta devastata da una vita punteggiate di sfighe ed errori (leggasi droga, depressioni e calci in faccia dall’ambiente che l’aveva elevata a dea pagana di bellezza e peccato) quando vent’anni non li aveva più da tempo. 

“Il passato mi lascia indifferente”, disse l’attrice approdata dalla commedia sexy anni ’70 al porno senza passare dal via in una delle sue ultime interviste. “Il passato mi ha ingannato” recita un verso di My Rifle, brano registrato nel 2006 dai Manges, la band di Cossu. Un cerchio che si chiude. Perché se qualcosa ti ha ingannato è umano, troppo umano, provare a farselo scivolare via. 

Cossu presenterà il libro domani, martedì 25 ottobre, ad Anarres, libreria-bistrot di via Pietro Crespi (ore 19.30, MM1 Pasteur o bus 174 fermata via Giacosa-via Crespi). Converserà con lui del libro, dei film interpretati da Lilli Carati, di solitudini, di nevrosi, di feticci e di tormenti il critico cinematografico Marco Giusti, l’inventore di Blob (con Enrico Ghezzi) e di Stracult, programma tv dedicato alla riscoperta del cinema di genere. Parteciperà all’incontro il giornalista Michele Bisceglia. 

 

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