
L'ex maresciallo Marchetto
Nel 2007, il maresciallo Francesco Marchetto guidava la stazione dei carabinieri di Garlasco, assumendo un ruolo chiave nelle fasi iniziali dell’indagine su Chiara Poggi. Stimato come il miglior ufficiale di polizia giudiziaria della provincia, entrò in contrasto con il capitano Gennaro Cassese, finendo escluso dall’indagine pochi giorni dopo il delitto.
Nel frattempo Marchetto, esautorato in fretta dall’inchiesta, finì nei guai. Tre condanne: favoreggiamento della prostituzione, per essersi trovato in un locale durante un periodo di malattia; peculato, per aver ceduto un GPS a Silvia Sempio (zia di Andrea e sua amica, ndr), poi utilizzato per pedinare il marito; falsa testimonianza, legata all’interrogatorio di Franca Bermani, la testimone della bicicletta nera nel caso dell'omicidio. In seguito, è stato anche condannato a risarcire 40mila euro alla famiglia Poggi, somma che ha definito “amareggiante” proprio nel momento in cui tornava a interrogarsi sulla vicenda del 2007.
Oggi gestisce il Blu Bar in centro a Garlasco, insieme alle figlie, ed è lui che avrebbe messo in contatto 'Le Iene' con Carlo, il super testimone del canale di Tromello. "La Procura di Pavia ha in mano molto, e ci stupirà - ha detto a Repubblica riguardo la nuova inchiesta - . E i carabinieri di Milano vogliono scrivere la parola fine, non una parola qualsiasi. Finora c’è stato un colpevole, non il colpevole. O i colpevoli. E quando si saprà la verità si scoprirà, si capirà anche il male che è stato fatto a me, da chi e il motivo. La vera domanda è il movente. E quando salterà fuori, farà male a due famiglie”.