REDAZIONE PAVIA

I genitori di Andrea Sempio

Giuseppe e Daniela Ferrari sono sempre stati vicini al figlio, anche se non si sono mai troppo esposti pubblicamente. La mamma è la custode dell'alibi del 37enne

Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio

Giuseppe Sempio e Daniela Ferrari sono i genitori di Andrea, il 37enne indagato nell'ultima inchiesta sul delitto di Garlasco. La coppia non aveva mai voluto esporsi pubblicamente in questi anni, neppure quando il figlio era stato indagato tra il 2016 e il 2017. Ma dopo l'apertura delle nuova inchiesta che vede coinvolto, ancora una volta, il figlio, ha deciso di parlare. Nel corso di una puntata di 'Quarto Grado' - venerdì 11 aprile su Retequattro - è andata in onda un’intervista esclusiva.

Non ha mai chiesto al figlio se fosse stato lui, ha raccontato la mamma "perché ero sicura che non c'entrasse niente, no. Ho tantissima rabbia per tutta questa cosa che secondo me è stata messa in piedi senza nessun fondamento". Di quella mattina del 13 agosto 2007, "ricordo tutto perfettamente. Sono uscita con la macchina, l'unica che avevamo, per andare in un paese qua vicino a 7-8 km a vedere dove c'era un negozio che faceva i telecomandi per i cancelli. Il negozio era chiuso, sono tornata indietro, mi sono fermata a far spesa e sono entrata in casa che erano le 10 meno 10. Alle 10:05 ho consegnato le chiavi della macchina all'Andrea che è andato a Vigevano (in libreria, che però trovò chiusa, raccontò il giovane, ndr)". “Sono io il suo alibi - ha aggiunto Giuseppe Sempio -. Quella mattina Andrea era con me e il nostro cane. Se avessi avuto anche solo un dubbio, l’avrei portato io dai carabinieri”.

E sullo scontrino del parcheggio di Vigevano, la mamma ha detto: "Abbiamo trovato questo scontrino, io ho detto all'Andrea: 'Guarda che magari, visto che è successa una cosa così grave, verrai chiamato e ti chiederanno dove eri. Teniamolo sto scontrino'. E lì è stato più di un anno. Finché quando l'Andrea è stato sentito nel 2008, mi hanno chiamato dopo le 4 del pomeriggio chiedendomi dove era questo scontrino perché i carabinieri lo volevano vedere. Io sono stata sentita due volte, una volta nel 2008 e una volta nel 2017"

Lo scorso 20 aprile, la donna è stata convocata dai carabinieri a Milano per chiarire nuovamente alcuni aspetti della mattina dell'omicidio: a che ora uscì di casa, quali commissioni svolse, a che ora rientrò. Ma soprattutto avrebbe dovuto parlare di uno degli elementi più discussi dell’inchiesta: lo scontrino del parcheggio di Vigevano. Ferrari si è però avvalsa della facoltà di non rispondere, in accordo con i suoi legali. Ma a una seconda domanda - forse quella sulla sua conoscenza con il vigile del fuoco Antonio B., all'epoca in servizio a Vigevano e già sentito dagli inquirenti come teste -, avrebbe accusato un malore. Quel nome non era mai uscito prima di quel giorno e Andrea Sempio non l'aveva mai sentito, seppure fosse una conoscenza di sua mamma. 

Ma perché una domanda sul vigile del fuoco? Da un'analisi più recente dei tabulati telefonici sarebbe venuto alla luce un messaggio inviato dalla madre di Sempio, poco dopo le 9 del 13 agosto 2007, proprio al cellulare del vigile del fuoco che quella mattina era in servizio a Vigevano. A quel punto, gli inquirenti potrebbero aver ipotizzato che il messaggio servisse ad accordarsi per un incontro e che lo scontrino, in realtà, potesse quindi appartenere alla donna. Ma le analisi delle celle telefoniche potrebbero dire altro e confermare la versone di mamma e figlio: il cellulare della donna aggancerebbe solo Garlasco e poi Gambolò, mentre chi riceve (sempre lo stesso conoscente contattato in mattinata) si troverebbe a Vigevano. I legali di Sempio hanno sempre parlato di ipotesi e suggestioni, dato che non si è a conoscenza di quanto ha dichiarato il vigile del fuoco ai carabinieri.

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