
Fabio Napoleone, il procuratore di Pavia che ha riaperto il caso Garlasco
Fabio Napoleone è il procuratore di Pavia che ha riaperto il caso del delitto di Garlasco, dopo quasi due decenni. Classe 1958, nato a Bari ma di origini abruzzesi, Napoleone è figlio di Gaetano Napoleone e Mirella Luciani.
Entrato in magistratura a soli 24 anni, ha mosso i primi passi come giudice al tribunale di Milano, dove si è occupato principalmente di traffico di droga e frodi fiscali, come nel celebre 'scandalo petroli', una frode fiscale relativa al contrabbando di olii minerali che coinvolse vertici di aziende statali e grandi nomi della politica.
Nel 1988 è approdato alla Procura di Milano, dove per vent’anni si è occupato di inchieste di rilevanza nazionale. È stato tra i protagonisti di 'Duomo Connection', indagine sul riciclaggio di denaro mafioso nel Nord Italia, condotta con Ilda Boccassini. Ha avuto un ruolo anche nell’inchiesta sulla banda Cavallini e ha partecipato a 'Mani Pulite'. Ha inoltre seguito lo scandalo Telecom-Sismi, un’indagine che nel 2006 portò alla luce una vasta rete di intercettazioni e dossieraggi illegali riconducibili ad apparati deviati dei servizi segreti e ad alcuni settori delle forze dell’ordine.
Nel 2008 è stato nominato procuratore di Sondrio, carica che mantiene fino al 2014, anno in cui è stato eletto al Consiglio Superiore della Magistratura, in rappresentanza della corrente progressista "Area", che unisce Magistratura Democratica e Movimento per la Giustizia. Dopo un nuovo periodo al tribunale di Milano come sostituto procuratore generale, nel 2021 è approdato definitivamente alla Procura di Pavia.
Napoleone vine descritto, da chi lo conosce, un professionista rigoroso, di grande esperienza, e molto riservato. Fabrizio Corona lo ha menzionato nel suo programma Falsissimo, definendolo 'il Batman della situazione', sottolineando il ruolo chiave che sta avendo nella riapertura di uno dei casi di cronaca nera più discussi degli ultimi anni.