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Valmasino, precipita per 200 metri: muore alpinista milanese di 38 anni
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Valmasino, precipita per 200 metri: muore alpinista milanese di 38 anni(DIRE) Bologna, 3 mar. - L'anno scorso il Soccorso alpino dell'Emilia-Romagna (Sae) è stato impegnato in 511 missioni, tra attività di soccorso sanitario, ricerca dispersi e operazioni di protezione civile-supporto ad altri enti; le persone soccorse sono state 483. Numeri sostanzialmente invariati rispetto al 2023, quando gli interventi furono 520. Nello specifico, le chiamate di soccorso che hanno coinvolto le donne e gli uomini del Saer in ambiente impervio sono state 500, 11 i contesti di protezione civile e supporto ad altri enti, in particolare durante le alluvioni in regione. Il Saer soprattutto si muove per gli escursionisti: il 46,4% degli interventi riguarda questa 'utenza' (+10% in 10 anni: nel 2014 erano il 37,2%, nel 2023 il 46%). Poi si soccorre chi va a cercare funghi (15,1% degli interventi, nel 2023 il 6,5%) e chi va in mountain bike con l'8,1% (dato leggermente diminuito rispetto all'8,9% del 2023). Situazioni più estreme, invece, non hanno lo stesso tasso di allarme. Le discipline prettamente alpinistiche come alpinismo, arrampicata sportiva, scialpinismo e ferrate hanno riguardato in totale il 2% delle chiamate, percentuale di poco inferiore agli incidenti di lavoro in ambiente montano o impervio, che nel 2024 sono stati 12 (il 2,5% del totale). "Ovviamente il dato delle attività in ambiente invernale risente delle scarse e tardive precipitazioni nevose" del 2024, specifica il Saer diffondendo il bilancio delle attività dell'anno appena concluso. Oltre agli interventi in montagna, ce ne sono stati due in ambito speleologico, uno per il salvataggio di Ottavia Piana la speleologa ferita nella grotta di Bueno Fonteno che ha impegnato per diversi giorni, oltre agli operatori del Saer, tecnici speleologi provenienti da tutta Italia. La maggior parte delle chiamate di soccorso è stata provocata da eventi traumatici: cadute (30,8%), scivolamento (6%), precipitazione (1,2%) seguite dalla perdita di orientamento (26,3%) e dall'incapacità a proseguire o tornare sui propri passi (5,8%); i malori (9,3% sul totale) sono tuttavia la prima causa di decesso o di ricovero in gravi condizioni. Gli interventi di soccorso hanno riguardato in maggioranza uomini (il 67,6%) e persone tra i 50 e 70 anni (31,8%): il 98,5% delle persone soccorse non era iscritta al Cai. I soccorritori intervenuti sono stati 3.874 (cifra che conteggia anche i tecnici territoriali e tecnici di elisoccorso), con un conteggio di ore-uomo di 13.449. Dei 500 interventi totali in ambiente impervio, 168 hanno visto un diretto coinvolgimento di un elicottero. In 95 missioni è stato attivato EliPavullo e in altre 33 EliRavenna (a bordo di questi velivoli è sempre presente un tecnico di elisoccorso del Corpo nazionale del Soccorso alpino e -in caso di necessità- un'unità cinofila da valanga, oltre all'equipe sanitaria), in nove EliParma e in sei EliBologna. Per quanto riguarda le articolazioni territoriali delle stazioni alpine, Corno alle Scale e Rocca di Badolo, le Stazioni bolognesi di soccorso, hanno effettuato rispettivamente 30 e 35 interventi, la Stazione Monte Alfeo (Piacenza) 37, la Monte Cimone (Modena) 92, la Monte Cusna (Reggio Emilia) 99, la Monte Falco (Romagna) 97 e la Monte Orsaro (Parma) 83. "Sono tuttavia consistenti gli interventi in zone di confine, sia provinciale che regionale, che hanno richiesto agli operatori territoriali del Saer un supporto ai colleghi delle stazioni limitrofe", evidenzia il Saer. "Il 2024 è stato un anno di intenso lavoro e conferma il trend degli ultimi anni, che vede cioè una crescente frequentazione della montagna emiliano-romagnola e di conseguenza- commenta il presidente del Soccorso alpino e speleologico dell'Emilia-Romagna Sergio Ferrari- un impegno maggiore nelle attività di soccorso. Ringrazio tutti i nostri tecnici, sanitari e logistici, che con grandissima professionalità e preparazione hanno garantito soccorso e aiuto a tutti coloro che si sono trovati in una situazione di difficoltà in montagna, in ambiente ipogeo o su terreno impervio. Desidero ringraziare anche tutte le realtà che ci hanno fornito supporto e hanno consentito un potenziamento del nostro parco mezzi, delle attrezzature e della sicurezza dei nostri operatori". Lo scorso dicembre il Soccorso alpino e speleologico Emilia-Romagna ha rinnovato le cariche dirigenziali confermando Ferrari (al terzo mandato) supportato dai due vice-presidenti uscenti, Claudia Galeazzi, che coordina anche le attività delle unità cinofile, e Giacomo Mennilli, che supervisiona le attività sanitarie. Totale rinnovamento invece per la 25esima Delegazione alpina, la struttura che coordina le attività di soccorso, tecniche ed addestrative in ambiente montano. Il nuovo delegato è Matteo Erbacci, infermiere del 118, da 15 anni operativo sulla base di elisoccorso di Pavullo nel Frignano e istruttore regionale sanitario. A lui si affiancano i due nuovi vice, il tecnico di soccorso alpino Roberto Piancastelli, che vanta una trentennale esperienza operativa all'interno del Saer, e Francesco Marconi, medico, anch'egli attivo nel Saer da diversi anni. La 12esima Delegazione speleologica regionale ha confermato alla guida Giovanni Rossi, con vice Davide Garavini e Matteo Ruocco. (Mac/ Dire) 16:20 03-03-2

Le ricerche erano iniziate ieri ma il corpo è stato recuperato questa mattina in una zona particolarmente impervia
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