
In Regione si discute della richiesta di togliere un ettaro dal Parco dell’Adamello
Breno (Brescia), 2 agosto 2025 – Approvate le linee di indirizzo per il Parco dell’Adamello, in Valle Camonica è scoppiata la polemica, con protagoniste alcuni associazioni ambientaliste, sindacati e movimenti politici che non sono d’accordo con le decisioni prese dai sindaci della Valle con l’astensione dei Comuni di Angolo Terme e Artogne. La proposta fatta è stata articolata in un documento che comprende più punti e che è stato spiegato dall’assessore al Parco Giovan Battista Bernardi con il supporto del presidente Corrado Tomasi.
Tavolo di confronto
Le linee di indirizzo prevedono che si costruisca un tavolo di confronto con Regione Lombardia per ottenere più fondi, che attualmente ammontano a 700mila euro annui per 50mila ettari. Si parla però anche di un nuovo perimetro. Nei giorni scorsi si è a lungo parlato di nuovi confini per il parco. “Abbiamo chiesto alla Regione semplicemente di togliere un ettaro dai 50mila esistenti: quello che corrisponde ai centri storici di Cevo, Saviore dell’Adamello e Cimbergo, che sono gli unici tre paesi completamente inseriti nel parco. Lo abbiamo fatto su richiesta dei sindaci dei tre centri”. Gli attacchi non sono mancati.

La denuncia
“Con un voto quasi unanime l’assemblea dei sindaci della Comunità Montana della Valle Camonica ha confermato l’intenzione di chiedere alla Regione di deregolamentare le (poche) normative urbanistiche che ancora tutelano il Parco dell’Adamello – spiega Dario Balotta di Europa Verde –. In pratica tutti i comuni dell’Alta valle uscirebbero dai vincoli del parco e verrebbero equiparati ai comuni ad alta intensità abitativa elevando la quota dei confini del parco a 1.600 metri per avere le mani libere per nuove costruzioni”.
La replica
Per Tomasi non è così. “Inizialmente, a titolo provocatorio si è parlato – spiega – dei 1600 metri. Non è però stato inserito nel documento. È la carta che parla, non le ipotesi. Inoltre tutti i Comuni hanno un piano di governo del territorio: non sono la Comunità Montana e il Parco a decidere per l’edificabilità”. Il Partito Popolare del Nord vorrebbe “sapere quale sarà la ridefinizione dei confini”, mentre Legambiente Lombardia sottolinea che la Comunità Montana di Valle Camonica “vuole sconvolgere il Parco contro le direttive europee”.