
L'ex presidente della Commissione Peaesaggio Giuseppe Marinoni arrestato nell'ambito dell'inchiesta sull'urbanistica
Milano – In altri tempi, non se ne sarebbe neppure parlato. E le nomine sarebbero passate sostanzialmente inosservate. Oggi, però, sulla Commissione Paesaggio c’è un’attenzione altissima quanto inedita, visto ciò che sta emergendo dalla maxi inchiesta della Procura sull’Urbanistica.
Un’inchiesta che sin dall’inizio si è concentrata proprio sui pareri obbligatori non vincolanti dell’organismo, ipotizzando conflitti d’interesse, pressioni su alcuni componenti e consulenze per ricompensare i placet a determinati progetti. A fine aprile, quattro membri della Commissione coinvolti nelle indagini (compreso il presidente) hanno rassegnato le dimissioni. Il 6 maggio, la Giunta ha approvato una delibera di aggiornamento del regolamento; e in contemporanea gli altri membri dell’assise tecnico-consultiva hanno fatto un passo indietro, seppur non toccati minimamente dagli accertamenti investigativi della Guardia di finanza. Il 12 giugno, il Consiglio comunale ha approvato il cambio di passo, che prevede, tra le altre cose: la stretta sui requisiti; la riduzione del numero dei componenti da 15 a 11 e della durata della carica da 4 a 3 anni; il divieto di svolgere attività di libera professione sul territorio cittadino per l’intero mandato. Obiettivo: "Garantire sia una maggiore trasparenza sia una maggiore compatibilità con la normativa vigente sul conflitto d’interessi".
L’avviso per le candidature è stato pubblicato sul portale istituzionale del Comune dal primo al 15 luglio; e in due settimane 28 professionisti si sono messi in fila per far parte della nuova Commissione per il triennio 2025-2028. Ora è arrivata anche la determina del direttore generale Christian Malangone sulla composizione dell’organismo che valuterà i curricula dei competitor per selezionarne 11. Il presidente sarà l’architetto Filippo Salucci, city operation manager di Palazzo Marino.
Al suo fianco ci saranno l’architetto Paola Taglietti, direttore dell’area Pianificazione e programmazione mobilità, e l’ex comandante della polizia locale Marco Ciacci, oggi a capo della direzione specialistica Legalità e controlli dell’amministrazione. Toccherà a loro scegliere chi in futuro dovrà valutare "la "coerenza degli interventi in progetto con i principi, le norme e i vincoli degli strumenti paesaggistici vigenti, ai fini di una tutela complessiva del territorio". Ovviamente senza alcun condizionamento esterno.