ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Alberto Brambilla, lo studioso di De Amicis: “Dallo sport alla società, sa raccontare il presente. Non guarda al passato”

L’ex docente e scrittore racconta il legame con l’autore: “Da ragazzino lessi ‘Cuore’, ma non mi appassionai. Da insegnante la svolta”

Alberto Brambilla, ex docente e studioso

Alberto Brambilla, ex docente e studioso

Busto Arsizio (Varese), 4 agosto 2025 – Fu un best seller. Pubblicato dall’editore Treves il 15 ottobre 1886, primo giorno di scuola, per “Cuore” di Edmondo De Amicis alla fine di dicembre dello stesso anno si contarono 41mila copie vendute. Un successo enorme. “Cuore” ha accompagnato l’infanzia di tante generazioni, non sempre apprezzato dai giovanissimi lettori. In molti casi finiva sullo scaffale dei libri senza essere stato aperto.

Eppure è da riscoprire, l’invito alla lettura arriva da Alberto Brambilla, 70 anni, ex docente (ha insegnato in istituti superiori, alle università di Verona, Padova, in Francia a Besancon), scrittore, storico, membro del gruppo di ricerca sulla Letteratura italiana alla Sorbona di Parigi, studioso di De Amicis e collezionista delle sue opere, a cominciare da “Cuore”.

Professor Brambilla come nasce il suo interesse per De Amicis e per il suo libro più famoso?

“Come tanti della mia generazione avevo letto “Cuore”, da ragazzino, alcune pagine mi avevano commosso, ma il libro non mi aveva appassionato. Molti anni dopo, nel 1984, quando ero docente all’Isef a Verona di “Letteratura e Sport” ho cercato autori italiani che avessero scritto di sport. E mi sono imbattuto in una pubblicazione di De Amicis, nella quale scriveva di quello che allora era lo sport nazionale, il pallone con il bracciale, in risposta agli sport stranieri, rugby e football, che si stavano diffondendo in Italia. Ho continuato la mia ricerca scoprendo un autore che ha scritto moltissimo, profondamente immerso nei tempi in cui viveva, mai rivolto al passato. Un esempio è “Sull’oceano” che io ritengo il suo libro più bello, è la prima pubblicazione, siamo nel 1889, dedicata all’emigrazione degli Italiani in Sud America, lo scrittore fece il viaggio in nave da Genova a Buenos Aires. Ma era solo l’inizio del mio interesse, poi accantonato”.

Quando, si può dire, ritrova De Amicis?

“C’è un anno preciso, il 2000, quando mi sono trasferito in Francia a Besancon, per il Dottorato in francese avevo preparato uno studio sui rapporti tra De Amicis e la Francia, era stato un autore molto conosciuto e aveva ricevuto la “Legion d’onore”. Devo però ricordare un episodio curioso, risale a qualche anno prima, su una bancarella a Milano trovo un libro di De Amicis, “Ricordi 1870 – 1871”, l’edizione è del 1876, lo apro, sul frontespizio c’è un nome e cognome, Alberto Brambilla, un mio omonimo dell’Ottocento. Insomma una coincidenza, un segno, De Amicis… mi chiamava e nel 2000 ho ricominciato a studiarlo, e a collezionare i suoi libri”.

Com’è composta la sua collezione?

“Ci sono tre sezioni, la prima circa 1500 libri di De Amicis e su De Amicis, la seconda è una raccolta di una cinquantina tra lettere e autografi dello scrittore, la terza è dedicata a “Cuore”, sono 500 esemplari, tra cui una copia del 1886, l’anno della pubblicazione. Ho raccolto traduzioni in ogni lingua, dall’arabo al cinese, è conosciuto in ogni parte del mondo”.

Oggi è un libro da rivalutare e dunque da leggere?

“Dal punto di vista narrativo è una macchina perfetta, per quanto riguarda il contenuto oggi in un momento in cui la scuola è in crisi, nel passaggio dalla cultura del libro al digitale, ha senso leggerlo per alcuni valori che lo ispirano come la solidarietà, la disciplina, il rispetto delle leggi, la volontà personale, l’impegno e poi, voglio sottolinearlo, in “Cuore” la scuola è luogo di integrazione e accoglienza, ricordiamo l’arrivo in classe del compagno dal sud. Nei “Racconti mensili” inoltre c’è tutta l’Italia, che si stava costruendo, rappresentata, da nord a sud”.

Alberto Brambilla continua i suoi studi, di recente ha pubblicato una raccolta di scritti dal titolo “Per Edmondo De Amicis - Uno scrittore europeo tra letteratura e impegno civile“ edizioni Biblion e ha curato “Seconda ginnasio” (De Piante editore), seguito di Cuore, del quale De Amicis scrisse solo il primo capitolo. A ritrovarlo proprio Brambilla, un altro “segno” deamicisiano come quel vecchio libro sulla bancarella.