
Una delle tante proteste dei residenti contro il cantiere infinito
Calolziocorte (Lecco), 2 agosto 2025 – Un percorso obbligato quello della nuova Lecco – Bergamo, anche se non piace a nessuno, pena la perdita di 250 milioni di euro e forse dell’ultima chance di terminare la Salerno – Reggio Calabria della Lombardia. Il sindaco di Calolziocorte prova però a giocarsi la carta del vicepremier e ministro alla Infrastrutture. Il primo cittadino di Calolziocorte Marco Ghezzi si rivolgerà direttamente al vicepremier e ministro Matteo Salvini e ai suoi funzionari per chiedere se sia possibile elaborare un nuovo studio di fattibilità per il completamento della Lecco – Bergamo, ma senza il rischio di perdere i soldi per realizzare l’opera. Da più parti infatti evidenziato criticità, perché il tracciato indicato dai tecnici di Anas, comporta espropri, abbattimenti di abitazioni e altri edifici, cantieri in mezzo al paese.
La battaglia dei comitati
Sono i cittadini dei due comitati di Chiuso e Insieme per una Lecco – Bergamo diversa, oltre che gli amministratori di altri comuni. La nuova Lecco – Bergamo tuttavia è un’infrastruttura olimpica, finanziata con fondi finalizzati alle Olimpiadi invernali di Milano – Cortina 2026, sebbene non sarà mai pronta in tempo, anzi non prima del 2032. Rielaborare i piani e procrastinare potrebbe comportare che le risorse già stanziate vengano dirottate altrove.
Garanzie
Da qui la richiesta di possibili garanzie. “Non è un dietrofront, sia chiaro a tutti che non intendiamo rinunciare alla Lecco – Bergamo, che per noi è una priorità – spiega il sindaco calolziese –. Semmai vogliamo avere certezze che l’opera verrà comunque realizzata”. Marco Ghezzi tra l’altro non disdegna il tracciato attualmente previsto, rispetto a quello di chi lo vorrebbe più a nord e in galleria.
L’attuale tracciato
Marco Ghezzi tra l'altro non disdegna il tracciato attualmente previsto, rispetto a quello di chi lo vorrebbe invece più a nord e in galleria: "Siamo sicuri che sarebbe meglio? - dice -. Bisognerebbe lo stesso scavare sotto la frazione di Sala, in un terreno “liquido”, con pendenze fino al 10% e la necessità di una galleria a due canne al posto di una sola perché troppo lunga». Scelta e dubbi del sindaco hanno convinto tutti, pure chi avrebbe voluto un ordine del giorno per chiedere uno studio di fattibilità diverso da approntare in 120 giorni, quando per preparare quello di adesso ce ne sono voluti una decina.