
Samuel Gheorghe detenuto dal 27 luglio ad Alligator Alcatraz in Florida
Sant’Angelo Lodigiano (Lodi) – Salvo sorprese dell’ultima ora che, di questi tempi, vanno messe sempre in preventivo con gli Stati Uniti di Donald Trump, domani, martedì 5 agosto, farà ritorno in Italia il 30enne lodigiano detenuto nel temutissimo carcere di Alligator Alcatraz, il nuovo centro di detenzione per migranti irregolari inaugurato a inizio luglio in Florida. Samuel Gheorghe, questo è il nome del ragazzo di origine romene e cresciuto a Sant’Angelo Lodigiano, è finito dietro le sbarre dopo essere stato fermato e arrestato lo scorso 12 luglio a Miramar, sempre in Florida, dalla polizia americana che lo ha trovato sprovvisto dei documenti di soggiorno negli Stati Uniti.

La ricostruzione
Secondo quanto riferisce il Corriere, l’italiano è stato prima stato sottoposto a una misura restrittiva alternativa alla detenzione, cioè la cavigliere elettronica dotata di Gps per monitorare gli spostamenti. Poi, non essendosi presentato alla stazione di polizia per perfezionare le procedure di espulsione e avendo fatto perdere le sue tracce, è scattato l’ordine di cattura nei suoi confronti. Il 27 luglio, una volta fermato, è stato trasferito in carcere Alligator Alcatraz.

Immediatamente sono scattati i contatti con la Farnesina e il Consolato Italiano a Miami cui Gheorghe, che sarebbe in buone condizioni fisiche, ha riferito la volontà di ritornare il prima possibile in Italia, viste le tensioni all’interno del centro di detenzione, senza comparire davanti al giudice per l’immigrazione. Non è chiaro da quanto il 30enne si trovasse negli Usa: sul suo profilo Facebook, il 30enne scrive di vivere a Miami e compare in una foto a bordo di una barca sullo sfondo dei grattacieli della metropoli multietnica.
Gli italiani finiti all’Alligator Alcatraz
Nelle scorse settimane altri due connazionali erano stati condotti ad Alligator Alcatraz. Fernando Eduardo Artese, 63enne con doppio passaporto italiano e argentino, era stato fermato a fine giugno mentre tentava di lasciare gli Stati Uniti per tornare in Argentina. Su di lui pendeva un mandato per aver superato il periodo consentito di permanenza nel Paese. Nella struttura della Florida, ai primi di luglio, era finito anche Gaetano Mirabella Costa, 45enne originario di Fiumefreddo in Sicilia: dopo sei mesi in carcere per accuse di aggressione e detenzione di stupefacenti, gli era stata contestata anche la violazione della legge sull'immigrazione.