
La protesta del tifo organizzato interista contro la società per la mancata possibilità di acquistare il biglietto per la finale di Champions League. Ora una nuova manifestazione potrebbe essere indetta per quello che sembra il secondo capitolo della stessa vicenda
Milano – Al momento della richiesta di rinnovo dell'abbonamento per la prossima stagione calcistica, una sessantina di persone, già titolari di tessera del tifoso e provviste dell'abbonamento per il campionato che si è chiuso lo scorso maggio, si sarebbe vista respingere dall'Inter la domanda per "presunti errori nella compilazione dei dati".
I legali
Per questo hanno dato mandato agli avvocati Mirko Perlino, storico legale di molti ultras nerazzurri, e Mario Bobbio a chiedere chiarimenti al club nerazzurro. "Nessuna ulteriore comunicazione è stata fornita - si legge nella Pec inviata alla società - in ordine ai presunti errori di compilazione dei dati nè alle modalità per porvi rimedio". Alcuni di questi tifosi si sarebbero sentiti rispondere, personalmente, di non essere "graditi". Una sorta di black list che però, secondo i legali, include persone incensurate, costituendo quindi "una grave limitazione della libertà personale e di partecipazione a eventi pubblici, nonché una violazione dei diritti dei consumatori e dei sostenitori sportivi". Secondo i tifosi della Curva, infatti, molti dei colpiti sarebbero incensurati, privi di precedenti penali e mai sottoposti a Daspo, ma solo legati al tifo organizzato, alcuni anche da 30/40 anni.

La risposta
Gli avvocati si dicono pronti a passare a stretto giro alle vie legali in caso di mancanza di una "risposta esaustiva" o di "motivazione infondate o pretestuose". Si va dunque verso un’azione un'azione civile contro il club nerazzurro che negato il rinnovo dell’abbonamento a centinaia di frequentatori del secondo anello verde, a seguito dell'inchiesta "Doppia curva" condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano. Secondo i tifosi della Curva, infatti, molti dei colpiti sarebbero appunto incensurati, privi di precedenti penali e mai sottoposti a Daspo, ma solo legati al tifo organizzato, alcuni anche da 30/40 anni. Sono anche prevista proteste in piazza e non si esclude che anche chi tra i tifosi della Curva Sud si sia visto “vietare” lo stadio presenti ricorso.