
Mamma Rita Preda, papà Giuseppe Poggi e il figlio Marco ai funerali di Chiara con Alberto Stasi. A sinistra, ultimo in fondo, l’avvocato Ermanno Cappa, papà delle gemelle Paola e Stefania (a destra nella foto)
Garlasco (Pavia) – Sono le 12.30, qualche settimana dopo il massacro di Chiara Poggi. La tivù è accesa su Studio Aperto. La giornalista annuncia: “Esisterebbe un filmato che mostra aspetti intimi di Chiara e Alberto e dei loro problemi relazionali”.
Papà Poggi sbotta: “Un’altra bugia”. Accanto a lui il figlio Marco replica: “Un video esiste”. La scena riprende dai carabinieri, dove il fratello di Chiara viene ascoltato il 18 ottobre 2007. “Un anno fa, non so riferire data e mese, ero in camera di mia sorella per navigare. Chiara aveva lasciato acceso il computer, che era ancora collegato a Internet. Lei si trovava nel salone e mi riferiva che stava scaricando un file dal computer di Alberto, su Msn”.
Il video intimo di Chiara e Alberto
Dice Marco di essersi avvicinato e aver visto la barra del download e aver letto la chat. “Non ricordo, visto il tempo trascorso, esattamente i messaggi, ma posso dire che dal loro contenuto, anche se non completamente esplicito, intuii che il file doveva contenere immagini relative alla loro intimità”. Sulla sessualità di Stasi si esprime, nel 2024, lo psicologo del carcere di Bollate, che parla di “ossessiva visione di materiale pornografico, meticolosamente catalogato con tratti francamente eccessivi per un giovane alla scoperta della sessualità”. E aggiunge di non notare accenni “a quanto provato per genitori e parenti della vittima”.

Marco Poggi al cimitero con Stasi
Marco racconta nel 2007 che poco prima Chiara e Alberto sono stati in vacanza in Liguria. Sottintendendo, forse, che il filmato è stato girato lì. Nega che la sorella gli abbia parlato del video. “Lei aveva la sua cartella. Ma non ho mai visto filmati”. Il fratello di Chiara ne parla ad Alberto, al cimitero, mentre riempie l’annaffiatoio per i fiori.
“Gli ho chiesto se era in possesso di qualche video – dice –. Lui ha confermato, sorridendomi, e ha aggiunto che il video, girato col cellulare, era riferito alla loro intimità. Gli ho chiesto di averlo, eliminando le parti intime. Ha detto che me lo avrebbe fornito, ma che potevo farlo io, essendo più bravo con il pc”. Stasi viene arrestato e tutto sfuma.
Sempio e gli amici al computer di Chiara
È nel verbale di Marco Poggi del 2007 che spunta Andrea Sempio, indagato oggi per omicidio in concorso. “Nella mia abitazione, tra primavera ed estate 2007, sino alla partenza per le vacanze il 5 agosto, si sono portati i miei amici Andrea Sempio e Alessandro Biasibetti. Durante le visite rimanevamo nella saletta tivù o al primo piano nella camera di Chiara per usare il pc”. Non si sa se del video Marco abbia parlato con gli amici. Il dubbio degli inquirenti è che immagini, in qualche modo intraviste, possano essere legate al movente del delitto.
La perizia sul computer
Resta la perizia sul pc di Chiara a stabilire che i filmati con Alberto sono presenti, ma ben custoditi. Il consulente tecnico Paolo Reale firma il 10 luglio 2007 la relazione per il primo grado in cui Stasi è assolto. Analizza il pc usato da Chiara, dal fratello, dagli amici e, a volte, da Stasi. Sul portatile di Alberto c’è una cartella compressa nominata “Tatina“ che contiene video personali. “I filmini amatoriali girati insieme a Stasi e trovati sul pc portatile di quest’ultimo sono anche sul pc di Chiara, all’interno di un file compresso in formato zip con password di protezione”. Difficile che qualcuno, accidentalmente, possa esservi entrato.
L’ultima ricerca online di Chiara
Alle 18.37, il pc di Chiara accede a materiale pornografico di “interesse maschile”, annota il perito, che aggiunge fra parentesi: “Il fratello”. Ma una mano annota a penna: “No, era via”. La partenza della famiglia Poggi, Marco incluso, è di quel giorno. Alle 18.37, probabilmente, è già avvenuta. Resta la traccia di un’immagine che recita: “Che fare quando l’amore vive lontano?”. In quei giorni, del resto, Alberto deve scrivere la tesi, non può stare molto con Chiara.
Pedofilia, abusi, anoressia e cold case
Un paio di mesi prima di essere uccisa, Chiara aveva fatto ricerche su Internet, salvate su una chiavetta Usb. Di solito navigava su siti di giornali femminili. Venerdì 8 giugno 2007 salva invece articoli catalogati così: “Abusati 550”, “pedofili 1, 2, 3”, “anoressia 1, 2, 3, 4, 5”. A parlare, vittime di abusi di adulti, fidanzati. Oppure vittime di ferite troppo grandi che in qualche modo li spingevano all’autodistruzione. Fra i temi ricorrenti, la sofferenza nella sessualità. Due articoli parlano di vittime di omicidio, casi irrisolti, Dna e reperti. Temi che da 18 anni tornano ossessivamente.