
Il virologo Fabrizio Pregliasco
Milano, 25 agosto 2025 – Il Covid? “Non ne parliamo ma c’è”. A fare il punto della situazione epidemiologica attuale di Sars-CoV 2 è il virologo Fabrizio Pregliasco, parlando con l’Andkronos Salute.
“In questi anni non se ne vuole più parlare di Covid, e c'è anche un po' di revisionismo rispetto a quello che è successo", ha detto l’esperto. E ha proseguito: “È vero che il virus è meno cattivo di prima in termini generali, ma ha un andamento ondulante - con l'evidenziazione di nuove varianti, come in questo periodo - e non segue la stagionalità dell'influenza, quindi si sta risentendo anche adesso, in questo periodo estivo”. “I guai più grossi ovviamente sono soprattutto nelle persone più fragili e gli anziani, ma come è successo e si è visto per il cantante Stash, anche nel giovane può dare forme intense e impegnative”.

L'infezione è infatti tornata sotto i riflettori sull'onda della testimonianza del frontman dei 'The Kolors', positivo al tampone proprio in questi giorni. Il gruppo ha dovuto annullare tre date del tour estivo previste in Sicilia, anche se il cantante ha poi spiegato d'essere già al lavoro con gli organizzatori per recuperare al più presto i concerti saltati. “Non immaginate quanto è mortificante per noi sapere che migliaia di persone ci aspettavano”, ha scritto. E poi ha rivelato che è la seconda volta nella sua vita che prende questo virus: “Io sono stato all'ospedale durante il Covid con la polmonite da tutti e due i lati, con l'ossigeno attaccato e con la paura di morire”.
Più tardi è arrivato un aggiornamento sul suo stato di salute: “Ho fatto un altro tampone ed è positivissimo. Sono senza sapori e odori, quel fastidioso sintomo del virus che ho già provato”. L'artista ha colto l’occasione per lanciare un appello, rispondendo a chi - nei messaggi - gli ha chiesto di non parlare di Covid ma di limitarsi a chiamarla “influenza”. In realtà, le due cose - per chi ci è passato - sono ben distinte. “Oggi si è abbassato il livello di allarme, ma non è perché non esiste più il covid, ma perché abbiamo conosciuto meglio questo virus e abbiamo più strumenti per debellarlo (...) Quando sono positivo a un tampone, se devo prendere un aereo non ce la faccio a non proteggermi e non proteggere le persone. Per il lavoro che facciamo incontriamo migliaia di persone: magari becchi la signora di 80 anni che ti vuole abbracciare e quell'abbraccio potrebbe diventare letale per lei, magari se ha qualche patologia pregressa. Si tratta di buon senso e rispetto nei confronti del prossimo”.

Le varianti più recenti, ha spiegato ancora il direttore sanitario di azienda dell'IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant'Ambrogio di Milano “sono sempre della famiglia Omicron, e determinano un incremento del numero di casi. La vaccinazione e l'infezione danno entrambe una protezione limitata, di circa 6 mesi, proprio per l'emersione delle nuove varianti, ma anche per una non intensa risposta immunitaria tipica delle infezioni respiratorie che coinvolgono soprattutto le prime vie aeree. Quindi è necessario rimarcare che il Covid è con noi, starà con noi come virus endemico. L'andamento sarà, come dico sempre, simile alle onde di un sasso in uno stagno, quindi un andamento ogni sei mesi in rialzo, ma con una dimensione in termini di problema di sanità pubblica sempre meno” impattante. “Proprio come le onde di un sasso lanciato in uno stagno, che vanno a degradare, appunto”.
Chi dovrà proteggersi con particolare attenzione? "Nei soggetti fragili è necessario il richiamo vaccinale e ovviamente, per comodità e fattibilità”, il consiglio è di “non mancare l'appuntamento autunnale con la doppia vaccinazione anti influenza e Covid”, ha concluso Pregliasco.