STEFANO ZANETTE
Cronaca

La linea di Stasi e le tracce contro Sempio: il sangue, l’intonaco e il piede “femminile”. L’assist del ministro Nordio: “Condanna irragionevole”

Delitto di Garlasco, il ministro della Giustizia: “Dopo due assoluzioni andava rifatto l’intero processo”. E la difesa chiede altri accertamenti tecnico scientifici su prove “rivalutate”

L'impronta 33 repertata sul muro di casa Poggi

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GARLASCO (Pavia) – Prove scientifiche ‘rivalutate’ e ulteriori accertamenti tecnici. E l’intervento, inatteso, del ministro della giustizia, Carlo Nordio, che la difesa di Alberto Stasi accoglie come un assist. Su Retequattro, il ministro, dopo aver premesso che “non posso, non debbo e non voglio parlare di vicende in corso”, ha chiarito di trovare “irragionevole che dopo una o due sentenze di assoluzione sia intervenuta una condanna senza rifare l’intero processo. Se qualcuno ha dubitato come si può poi condannare? È irragionevole e andrebbe cambiato con una riforma che abbiamo provato a fare e fatto a metà”.

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Tutto questo mentre i legali di Stasi insistono per accertamenti nuovi, non solo nel già disposto incidente probatorio con le analisi genetiche. “Vorremmo fare una rivisitazione, a livello scientifico, di tutto”, ha dichiarato ieri l’avvocato Antonio De Rensis, che assiste Stasi insieme alla collega Giada Bocellari.

Già lunedì, o nei primi giorni della settimana, depositeranno la preannunciata consulenza tecnica con la quale chiedere nuovi accertamenti, per rilevare la presenza di eventuali tracce biologiche, dopo la consulenza dattiloscopica della Procura che, rivalutando dati che nel 2007 erano stati scartati in quanto ‘non utili’, ha invece attribuito al palmo della mano destra dell’indagato Andrea Sempio l’impronta 33, sulla parete della scale dov’è stata trovata morta Chiara.

Sarebbe in corso la ricerca, negli archivi giudiziari e nei laboratori, del reperto con l’intonaco ‘grattato’ dai Ris, che nella relazione tecnica del 2007 avevano escluso la presenza di sangue. Un reperto che potrebbe essere stato distrutto dopo la sentenza definitiva, che quindi non sarebbe nell’elenco di quello che dovrà essere rianalizzato geneticamente e comparato con i Dna dell’indagato, di Stasi e di altri non indagati che frequentavano casa Poggi, nell’incidente probatorio affidato alla genetista forense Denise Albani e all’esperto dattiloscopico Domenico Marchigiani, affiancati dai consulenti delle d parti, Carlo Previderè per la Procura, Marzio Capra per i genitori di Chiara, Ugo Ricci per Stasi e il generale Luciano Garofano per Sempio.

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Nei laboratori della polizia scientifica di Milano le operazioni inizieranno appunto il 17 giugno e dureranno almeno 90 giorni, salvo proroghe, che potrebbero essere chieste dai consulenti delle parti, come anticipato da Ricci, per poter estendere analisi anche ad altri reperti. Richieste alle quali potrebbe opporsi la difesa di Sempio, come aveva già fatto il 16 maggio sui quesiti da sottoporre ai periti, ottenendo di escludere accertamenti dattiloscopici. Tra i nuovi accertamenti chiesti dalla difesa di Stasi “anche le impronte dei piedi”, di misura 36-37, scartate nel 2007 perché considerate di soggetto femminile.