
Stefania Cappa all'epoca del funerale della cugina e, a destra, Gianni Buscagin
Almeno un mistero è stato svelato dopo la riapertura dell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi. Si chiama Gianni Bruscagin il “supertestimone” che due mesi fa ha riferito a Le Iene alcune rivelazioni sul delitto di Garlasco, poi trasmesse alla Procura di Pavia che ne ha tenuto conto per lo sviluppo delle indagini.
Bruscagin è uscito allo scoperto martedì sera, mostrando nome e volto nell’intervista andata in diretta su Italia 1 nel corso della nota trasmissione tv. Una decisione, quella di uscire dall’anonimato, assunta dopo essersi sentito diffamato, a detta sua, dall’avvocato della famiglia Poggi, Luigi Tizzoni, in seguito alla puntata della settimana precedente.
Cosa ha detto
Una settimana fa, sempre alle Iene, il supertestimone, ancora coperto dall’anonimato, aveva raccontato di aver incontrato in ospedale, poco dopo l’omicidio, una donna di Tromello vicina di casa della nonna delle gemelle Cappa, cugine di Chiara Poggi, che gli avrebbe riferito di avere visto Stefania Cappa, non indagata al pari della sorelle, colta dal panico mentre entrava nell’abitazione con una borsa pesante. Una circostanza rara, perché stando alla donna, era rara vedere le due gemelle lì.

Nelle informazioni appuntate su alcuni taccuini, mostrate ieri sera alle telecamere, si faceva riferimento anche al rumore di un oggetto pesante gettato in un fosso. Il canale vicino alla casa della nonna era stato dragato nelle scorse settimane dagli inquirenti alla ricerca di una possibile arma del delitto. Ma perché Bruscagin scrisse e conservò quegli appunti di 18 anni fa? “L'ho fatto per non dimenticare. Ho detto la verità, non ho paura di niente", la sua risposta. Rispetto alle circostanze citate, sarebbero avvenute davanti ad alcuni testimoni già anziani all’epoca dei fatti e ormai scomparsi.
Il dialogo con l’avvocato
Il supertestimone alle Iene ha anche parlato del rapporto con l’avvocato Tizzoni, il legale della famiglia Poggi. “Era stato lui a cercarmi – ha detto ricordando i giorni successivi al delitto – . Mi ha chiamato e ci siamo visti, mi ha chiesto aiuto. Mia mamma lavorava da sua mamma. Il giorno dopo aver saputo di Stefania Cappa sono andato da lui e mi ha stoppato. Secondo lui non si poteva fare perché c'era già una pista che si stava seguendo. Non mi ha detto di andare dai carabinieri, ma ho parlato io con un colonnello che conoscevo e che mi ha detto che rischiavo di andarci di mezzo io. Lui era di Milano, mi ha messo in allerta perché diceva che coloro che si stavano occupando del caso non erano affidabili".
La replica dell’avvocato Tizzoni
Luigi Tizzoni di Bruscagin ha detto di conoscerlo benissimo da sempre. “Era una delle tante persone che nel settembre-ottobre 2007 mi contattavano, anche perché c'era una pressione mediatica come quella di oggi, proponendo tesi, e proponendosi come investigatore privato, una delle tantissime attività che ha svolto nella sua vita. Io gli ho detto che non eravamo interessati perché non c'era nulla di concreto in quello che diceva, ma di andare dai carabinieri, cosa che mi risulta essere avvenuta”.

La mattina del 13 agosto 2007 a Garlasco viene trovata morta una ragazza di 26 anni: Chiara Poggi. Il corpo senza vita è riverso sulle scale che portano in taverna, nella sua abitazione in via Pascoli. Era sola in casa, perché la famiglia (padre, madre e fratello) stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza in montagna, in Trentino. A fare la terribile scoperta è il fidanzato Alberto Stasi, che si era recato da lei perché non rispondeva al telefono: il giovane chiama i soccorsi e si reca in caserma dai carabinieri. Entro pochi giorni diventa il primo indiziato per il delitto della 26enne: verrà poi condannato a 16 anni con l'accusa di omicidio volontario (da aprile 2025 è in regime di semilibertà).
Oggi che c'è un altro indagato: Andrea Sempio, grande amico di Marco, fratello della vittima. Il 37enne è rientrato nelle indagini a marzo 2025, dopo che era stato scagionato nel 2017. Ma nella nuova inchiesta spuntano tanti nomi: dalle gemelle Stefania e Paola Cappa, cugine di Chiara, a Roberto Freddi e Mattia Capra, amici di Sempio e Marco Poggi.