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Politica

Le tariffe di Atm? Milano sfida la Regione: “Non vogliamo aumentare il prezzo dei biglietti”

L’assessora Arianni Censi fa sapere di voler evitare i rialzi previsti dal Pirellone: “La loro è una scelta politica, in questo momento i rincari sono inopportuni”

Una ragazza mostra un biglietto Atm davanti ai tornelli di ingresso di una stazione della metropolitana

Una ragazza mostra un biglietto Atm davanti ai tornelli di ingresso di una stazione della metropolitana

Milano – Arianna Censi lo dice chiaramente: “Il mio orientamento è non aumentare le tariffe del trasporto pubblico”. E altrettanto chiaramente aggiunge: “Aumentarle non è obbligatorio. Regione Lombardia ha compiuto una scelta politica”. Parole proferite ieri, a margine di un convegno sulla guida autonoma ospitato al Meet Digital Culture Center. Parole riferite alla delibera approvata nei giorni scorsi proprio dalla Giunta regionale, nella quale si recepisce la possibilità di aumentare i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti dei mezzi pubblici, ma anche alla scelta già compiuta dalla stessa Regione in quanto socia (al 50%) di Trenord: aumentare il prezzo del biglietto del Malpensa Express. Dal primo agosto occorreranno due euro in più per raggiungere l’aeroporto da Milano o viceversa: 15 euro anziché 13. Per le tratte intermedie, invece, l’aumento è di un euro. Si tratta, per l’esattezza, di quegli adeguamenti che scattano per legge per il combinato disposto dell’inflazione, così come fotografata dall’Istat, e degli indicatori di qualità del servizio. Se la media di tali indicatori è positiva, allora si può procedere agli aumenti. E le aziende del trasporto pubblico hanno tutto il diritto a vederseli corrispondere. Sta però alla politica decidere come corrisponderli. E le strade sono due: attingere dai propri bilanci e coprire di tasca propria l’equivalente degli adeguamenti oppure scaricarli sui cittadini ritoccando, per l’appunto, il prezzo di biglietti e/o degli abbonamenti. Regione Lombardia (e Trenord), per la stagione 2025-2026, hanno scelto l’ultima strada. Resta da capire, invece, che intende fare il Comune di Milano, che controlla Atm.

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Arianna Censi, assessora ai trasporti a Milano

Da qui la risposta dell’assessora comunale alla Mobilità: “La decisione sarà presa insieme all’assemblea dei soci dell’Agenzia di bacino del Trasporto pubblico locale, alla fine di luglio, perché si tratta di una scelta che deve essere assunta dall’Agenzia, avendo noi il sistema di bigliettazione integrato – precisa Censi –. Mi preme, però, segnalare che la delibera è obbligatoria, perché fa parte del contratto con coloro che gestiscono il servizio, mentre l’aumento tariffario non è obbligatorio, è una scelta politica. Noi abbiamo scelto per il 2023 e per il 2025 di non aumentare perché non ritenevamo corretto caricare sui cittadini un ulteriore costo in un momento come questo e pensiamo che debba essere coperto da trasferimenti nazionali e regionali”.

Sottolineato questo, Censi anticipa quanto segue: “Io credo che la discussione che faremo nelle prossime settimane in Agenzia andrà proprio in questa direzione (quella di una copertura degli adeguamenti tariffari da parte del Comune ndr) perché penso che, in questo momento, sia indispensabile sostenere il trasporto pubblico locale e che sia inopportuno, in questo momento, aumentare le tariffe. Se Regione Lombardia ha scelto di aumentare le tariffe, anche se di poco, come aveva già fatto nel 2023, il mio orientamento, invece, è contrario, è di non aumentare”. A proposito di biglietti, Franco Lucente, assessore regionale ai Trasporti, ieri ha fatto sapere che “la Lombardia si prepara a rivoluzionare l’esperienza del trasporto pubblico locale grazie alla nuova bigliettazione digitale integrata, che consentirà di viaggiare su qualsiasi mezzo con un unico sistema digitale di accesso e pagamento. Il progetto prevede l’avvio della sperimentazione nella seconda metà del 2026, con l’obiettivo di andare a regime entro il 2028”.