
A destra, Chiara Poggi, uccisa nella villetta di via Pascoli a Garlasco il 13 agosto 2007. A sinistra, l’impronta trovata sul muro della casa, vicino al cadavere della vittima e attribuita all’indagato
GARLASCO (Pavia) – Logica oltre la genetica. La parola passa anche alla vecchia autopsia sul corpo di Chiara Poggi. Nell’indagine su Andrea Sempio, in cerca di Dna e sangue, decisiva sarà la battaglia fra esperti e software. Ma per attribuire il delitto al nuovo indagato, smontarne l’alibi e piazzarlo nella villetta di via Pascoli, il 13 agosto 2007, la Procura di Pavia deve riscrivere l’ora in cui si compie l’agonia di Chiara.
Un punto focale, ma dibattuto e controverso, frutto di un lungo e contrastato “balletto” di pareri. Agli occhi dei soccorritori del 118, che alle 14.11 di quel 13 agosto si presentano nella casa di Garlasco, la vittima non mostra né “rigor mortis” né ipostasi (ristagni di sangue dovuti a gravità e posizione del corpo). La rigidità emerge tre ore dopo il decesso, con picco a 12 ore.
Le macchie, invece, spuntano circa mezz’ora dopo la morte, per fissarsi a distanza di 8 ore. Ma il corpo di Chiara si muove, scivola sulla scala e altera il calcolo. Il medico legale Marco Ballardini, intervenuto sulla scena del crimine e incaricato dell’autopsia dalla procura di Vigevano, colloca l’ora della morte fra le 10.30 e le 12, con una “‘centratura’ più probabile attorno alle ore 11-11.30”. Per la difesa di Alberto Stasi, l’uccisione della 26enne è fra le 9 e le 10. Tesi respinta dal pm Rosa Muscio che in primo grado, davanti al gup Vitelli, confortata dai Ris, colloca l’omicidio “fra le 10.30 e le 12, più verosimilmente tra le 11 e le 11.30”.
A sparigliare le carte, una nuova perizia disposta dal gup. Si arriva così al processo in Corte d’Assise d’appello, a Milano. Angelo Giarda e Giuseppe Colli, difensori di Stasi, fanno notare come i pm di Vigevano abbiano ampliato l’ora della morte di Chiara fra le 9.12 (quando disinnesca l’allarme) e le 9.35, oppure dopo le 12.46. La Procura generale la indica invece tra le 9.12 e le 9.35, quando Stasi riprende a scrivere la sua tesi sul pc. La forbice temporale viene condivisa anche dal medico legale della famiglia Poggi e verrà fissata dalla Cassazione.
Quello delle 9.12-9.35 è un orario “a filo” con l’alibi di Sempio. In quel lasso di tempo è solo in casa col padre Giuseppe. Mamma Daniela è uscita (afferma lei) sull’unica auto di famiglia per recarsi a Gambolò a comprare il telecomando del cancello. Il negozio è chiuso. Fa la spesa in un supermercato, poi va a casa alle 9.50. Alle 9.55 le chiavi dell’auto passano al figlio, che alle 10 parte per Vigevano: 16 minuti di viaggio verso la libreria Feltrinelli di piazza Ducale, che è chiusa.
Ascoltato il 4 ottobre 2018 per la seconda volta, Sempio consegna uno scontrino del parcheggio di piazza Sant’Ambrogio, timbrato alle 10.18 per un’ora di sosta. A trovarlo, il padre, qualche giorno dopo la morte di Chiara. A conservarlo è la madre, nel caso il figlio, abituale ospite a casa Poggi, venga riascoltato.
Gli inquirenti pensano sia invece la mamma ad andare a Vigevano. Lo scontrino sarebbe suo. Se così fosse, sarebbe un rude colpo all’alibi dell’indagato. Nella revisione dell’ora del delitto, si aprirebbe una finestra di opportunità per Andrea, dopo le 10.
Il 13 agosto, Sempio usa molto il telefono: tra le 9.58 e le 12.18 ha un fitto scambio con gli amici Mattia Capra e Roberto Freddi, tutti legati a Marco, fratello di Chiara. Alle 9.58 chiama dal cellulare Capra (senza risposta); alle 11.10 sms di Capra a Sempio; alle 11.25 chiamata di 40 secondi da casa Sempio a Capra; alle 11.59 sms a Freddi; alle 12.12 la risposta; alle 12.17 Sempio richiama Capra per 30 secondi; alle 12.18 Sempio scrive a Freddi.
I tabulati sono stati acquisiti nella prima indagine. Ascoltati il 4 ottobre 2008, Capra e Freddi dicono di avere trascorso la mattinata a casa e di aver saputo nel pomeriggio del delitto da Sempio. Non parlano delle chiamate. Ma dov’era Andrea? “Non risulta agganciato a Vigevano”, conclude una relazione della difesa di Stasi. Anche se in astratto la cella può “collegarsi a Garlasco”, come avviene. Alle 11.25 è però sicuramente fuori casa perché riceve sul cellulare una chiamata dalla sua abitazione.