Milano, 21 luglio 2025 – “Le mie mani sono pulite, ho agito nell'interesse di cittadini e cittadine”. Con queste parole, il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha iniziato il suo discorso in Consiglio comunale sul caso urbanistica che sta scuotendo l’amministrazione. E rivolgendosi alla maggioranza ha ribadito: “Abbiamo il dovere di mantenere gli impegni”. E ha così annunciato l'intenzione di “proseguire” il mandato. Dimissioni, invece, per l'assessore all'Urbanistica, Giancarlo Tancredi, figura chiave nella macchina amministrativa coinvolta nelle indagini.

Al centro della bufera giudiziaria, che ha travolto i vertici del Comune, ci sono le accuse mosse al primo cittadino, indagato per false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone in relazione alla riconferma di Giuseppe Marinoni alla presidenza della Commissione Paesaggio, e per concorso in induzione indebita a dare o promettere utilità nell'ambito del progetto di riqualificazione dell'area dell'ex Pirellino, legato all’operato dell'imprenditore Manfredi Catella e dell'architetto Stefano Boeri.
"Nel programma di Beppe Sala Sindaco del 2021 si leggeva "Incorruttibili, capaci e indipendenti. Lo saremo perché lo siamo sempre stati". A distanza di qualche anno sono parole tragicomiche che la dicono lunga sulla sinistra inconcludente e arrogante. Oggi il Sindaco, in versione attak alla poltrona, ha voluto imporre a Milano una lenta agonia. Noi volevamo un passo indietro perché ormai i disastri di questa giunta si moltiplicano giorno dopo giorno. Invece per i prossimi due anni l'amministrazione continuerà a vivacchiare costringendo Milano a rimanere ferma tra degrado, insicurezza e qualche follia green", ha detto Silvia Sardone, vice segretario della Lega e consigliere comunale, commentando le comunicazioni del Sindaco Beppe Sala. E ha proseguito: "Hanno deciso di dare il benservito all'assessore Tancredi, fortemente voluto da Sala in quell'assessorato, che è stato usato come capro espiatorio e pensano di chiuderla così, con tanti saluti ai cittadini che sono schifati dal loro modo di (non) amministrare la città. Di certo oltre allo scandalo giudiziario cosa rimarrà dell'esperienza Sala? Qualche pista ciclabile, le orrende piazze tattiche, il divieto di fumo, qualche regalo ai centri sociali, le strutture sportive abbandonate. Vedremo cosa farà la maggioranza nei prossimi mesi visto che i mal di pancia e le critiche aumentano sempre di più".
"Come partito lo diciamo da tempo, a viso aperto, al sindaco e alla città. Dobbiamo aprire una fase nuova. Nessuno vuole passare questi ultimi due anni a vivacchiare, saremmo un insulto allo spirito ambrosiano". Lo ha detto la capogruppo del Pd in Consiglio comunale a Milano Beatrice Uguccioni, dopo il discorso in cui il sindaco Giuseppe Sala ha spiegato che andrà avanti con il mandato con il supporto della maggioranza. "C'è qualcuno qui oggi che fa finta di non vedere il percorso che ha fatto la città in questi ultimi vent'anni, che vuole buttare il bambino con l'acqua sporca - ha aggiunto -, pronto a criminalizzare, in modo indiscriminato, le scelte che sono fatte, scelte che hanno portato questa città a essere il punto più avanzato del nostro Paese, un ponte fra l'Italia e il mondo". Ora, secondo il Pd, bisogna "sfruttare questa bufera per rilanciare la nostra azione amministrativa mettendo in discussione il pensiero che ci ha condotto a mettere in campo politiche - ha rimarcato -, che oggi faticano a rispondere alle esigenze dei milanesi e ripartiamo uniti e coesi. Non pensando al 2027, ma al 2032". Uguccioni ha ricordato nel suo discorso che "siamo qui per un'indagine. E allora lo voglio dire qui, in quest'aula. Alla mia destra e alla mia sinistra. Facendo risuonare dei nomi che mi sembra giusto evocare, facendone due a titolo esemplificativo, simbolici: Pietro Tatarella e Filippo Penati - ha concluso -. Nomi di persone accumunate da uno stesso destino: assolti dopo aver visto le loro vite stravolte".
"Mi permetto di far osservare, sempre nel rispetto del lavoro della magistratura, che il mio racconto fa capire quanto il Comune si sia sbilanciato in favore dell'interesse pubblico, talmente tanto da incorrere in una condanna del Consiglio di Stato per avere sacrificato illegittimamente le aspettative del costruttore". Il sindaco Giuseppe Sala lo ha rivendicato nel suo discorso in Consiglio comunale parlando del Pirellino, cioè la vicenda per cui risulta indagato nell'inchiesta sull'urbanistica. Dopo che all'allora sindaco Giuliano Pisapia nel 2013 non era riuscita un'operazione di permuta dell'edificio, "divento sindaco e capisco subito che i conti del Comune non sono rassicuranti" ha ricordato, per questo è stato fatto un piano di dismissioni che ha coinvolto il Pirellino messo nel 2018 in vendita con una base d'asta di 106 milioni, una "asta caldissima fra cinque gruppi" arrivata aggiudicazione a 193 milioni. Al momento del rogito c'era la possibilità di costruire tutto a residenza libera ma l'anno dopo il comune ha modificato il pgt portando "almeno al 40% l'edilizia residenziale sociale". Da qui il ricorso al Tar del costruttore a cui il tribunale dà torto ed un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato.
"Deve rispondere alle nostre domande, non ai post, lei è un piccolo sindaco": si è conclusa così la replica di Enrico Marcora, consigliere di Fratelli d'Italia che è intervenuto per primo dopo il discorso in aula del sindaco di Milano Giuseppe Sala. Il primo cittadino nel suo intervento ha citato il post pubblicato e poi cancellato da Marcora che ritraeva il primo cittadino in versione galeotto: "Il post che ho fatto l'ho trovato in rete - ha spiegato Marcora - è un post satirico, è stata fatta satira, Crozza avrebbe detto 'povera Milano, come siamo conciati con questo sindaco". Marcora ha poi ricordato che "io sono stato eletto nella sua lista e poi me ne sono andato perché quello che vedevo non mi piaceva. Poi mi sono candidato con Fratelli d'Italia e sono stato eletto in Fratelli d'Italia".
"Ancora una volta si cerca di ridurre temi complessi al tatticismo politico e all'individuazione di un capro espiatorio su cui scaricare ogni responsabilità. Sarà interessante vedere tolto di mezzo l'assessore caduto in disgrazia e ancora in assenza di quella legge nazionale di riforma organica complessiva di cui io sempre ho spiegato la definizione e l'approvazione, come cambierà l'urbanistica di Milano", ha detto l'ormai ex assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, intervenendo in Consiglio comunale. "Concludo ringraziando la mia famiglia, chi mi è stato vicino, gli amici e le amiche, i tantissimi attestati di affetti e stima che in parte compensano la grande amarezza della profonda delusione di questi giorni" ha poi chiosato Tancredi.

Il sindaco Sala ha anche fatto sapere di aver "ricevuto più telefonate, messaggi e mail in questo frangente che quando sono stato eletto. Da amici, vertici presenti e passati delle istituzioni, sconosciuti, da miei elettori e da persone che mi hanno detto di essere non miei elettori, ma che dicono di credere nella mia onesta' e nella mia dedizione" ha riferito.
Per quanto riguarda il futuro di San Siro, il sindaco Sala ha ribadito: "Dobbiamo da settembre riavviare il percorso consiliare sullo stadio con l'obiettivo di rispettare i tempi che il progetto richiede". E poi ha elencato u punti programmatici da portare avanti fino a fine legislatura.
La scorsa settimana il sindaco Sala aveva detto di aver "saputo dalla stampa" del suo coinvolgimento nelle indagini. E a questo ha riservato un passaggio del suo intervento: "Non intendo dare giudizi sull'operato della magistratura non posso evitare di raccontare la mia versione però non posso esimermi da rilevare un comportamento ricorrente in questo Paese che ritengo profondamente sbagliato. I media riferiscono che secondo la magistratura non sarebbe stato necessario notificarmi alcunché perché non è stato necessario svolgere attività di indagine per cui è prevista obbligatoriamente la partecipazione dell'indagato: lo capisco e lo accetto. Ma allora mi chiedo, essendo la magistratura l'unico organo preposto alla comunicazione di questi atti perché questa informazione è stata divulgata alla stampa? Chiedo a voi colleghi politici se c'ho continui a starvi bene chi governa o chi dice ambisce governare una città o un paese che indagini riservate diventino pubbliche?".
"Oltre che amareggiato per questa inchiesta sono sconfortato e molto deluso per quella che è stata la posizione espressa da alcune forze di maggioranza di questa città. Il mio cuore e' sempre stato da quella, ma ci si e' limitati solo a chiedere le mie dimissioni". Lo ha detto l'ormai ex assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, durante la seduta consiliare di oggi.
"Ho rassegnato in data odierna le mie dimissioni. Decisione sofferta ma penso sia la migliore. E' stata un esperienza che chiudo in modo infelice ma che ho vissuto con entusiasmo": lo ha detto l'ormai ex assessore all'Urbanistica Giancarlo Tancredi, tra gli indagati nelle inchieste sull'Urbanistica, intervenendo in Consiglio comunale. Si è poi commosso, amareggiato per il lavoro che non potrà portare a termine. "La mia coscienza è pulita", ha aggiunto.
Dal piano straordinario casa all'impegno per lo stadio il sindaco Giuseppe Sala ha indicato gli elementi da portare avanti a Milano dicendo che "se su queste basi la maggioranza c'è, io ci sono con tutta la passione, la voglia, l'amore per la città di cui sono capace". "Ho pensato seriamente alla possibilità di non andare avanti. Se trovo ancora la motivazione non è per mia ambizione ma per l'insegnamento che ho ricevuto da mio padre: fai quello che vuoi nella vita, ma ricordati che io ti guarderò e vorrò essere certo che starai facendo il tuo dovere fino in fondo. E oggi sono più che mai motivato a fare il mio dovere fino in fondo e a proseguire con l'incarico che i milanesi ci hanno affidato". La maggioranza in piedi ha accolto la fine del discorso del sindaco.
"Noi, e nessun altro, abbiamo il dovere di mantenere gli impegni presi con le elettrici e gli elettori", ha detto il sindaco Sala rivolgendosi alla sua maggioranza, sottolineando "l'obiettivo di tenere insieme sviluppo e aiuto a chi è in difficoltà". "Non tutto quello che abbiamo tentato è perfezione ma abbiamo mantenuto la traiettoria", ha aggiunto. "Certo - ha riconosciuto il sindaco - la velocità a cui corre Milano abbisogna di correzioni continue e non tutto ciò che abbiamo tentato ha il crisma della perfezione. Ci mancherebbe! Ma dobbiamo osservare la traiettoria storica che Milano ha preso sotto le tre sindacature di centrosinistra, oltre che del fenomeno Expo: e, secondo me, si tratta della via più adatta di sviluppo per una città che da sempre ha espresso una vocazione di apertura e una capacità attrattiva e di dialogo continuo con il mondo. E facendo della collaborazione tra pubblico e privato una virtù". Nel suo discorso il sindaco ha parlato dello "sviluppo di una città che si sta facendo metropoli e che compie un processo di trasformazione comune a molte realtà dello stesso tipo, in Europa e nel mondo" e di problemi - "dalla sicurezza alla mobilità, dal costo della vita e dell'abitare alla cura del verde" - "strutturali a cui la politica deve proporre risposte, che divergono a seconda dell'indirizzo della politica stessa: e noi del Centrosinistra abbiamo conferito un indirizzo decisamente progressista a ciascuna problematica".

"Certa politica" che ha "comportamenti sgraziati" sta "commettendo un errore", ha detto ancora il sindaco Sala aggiungendo che se questo viene fatta per ottenere "una fotonotizia" sulle pagine locali va bene ma "se lo fate per destabilizzarmi non avete possibilità, nella vita ho affrontate cose cento volte più gravi".
Il discorso del sindaco Sala in aula viene interrotto più volte dalle opposizioni. Botta e risposta con il consigliere FdI Enrico Marcora, peraltro già candidato nella lista Sala, che aveva diffuso sui social una foto del primo cittadino con una tuta a righe bianche e nere, tipica dell'iconografia della persona carcerata. Al consigliere Marcora "che ha postato una mia foto in versione da galeotto, voglio dire che ho segnalato il suo gesto al presidente del Consiglio e al presidente del Senato. Quello che hanno risposto lo tengo per me. Se la forza politica a cui lei ha aderito, l'ennesima forza politica a cui lei ha aderito, le farà fare carriera, vorrebbe dire che appoggia il suo comportamento, se non lo farà vuol dire che la parte politica che guida il nostro Paese ha un minimo di rispetto", ha detto il primo cittadino. Il consigliere di Fratelli d'Italia ha quindi contestato l'uscita del primo cittadino.

"Non potrò essere breve e me ne rammarico. È un momento delicato per molti motivi che hanno a vedere con la mia persona", ha subito chiarito il sindaco di Milano Giuseppe Sala in Consiglio Comunale. "Sono giorni confusi in cui tutto sembra diventare oscuro, le certezze sembrano vacillare e anche le fisionomie più note sembrano confondersi. Ed è per questo che io voglio essere chiarissimo", ha proseguito. Poi, ha ammesso: "E' fonte di grandissima sofferenza il mio coinvolgimento nell'indagine".
Puntualissimo, è arrivato il sindaco Beppe Sala e ha preso la parola durante la seduta del Consiglio comunale sull'inchiesta urbanistica in cui è indagato: "Le mie mani sono pulite. Tutto ciò che ho fatto nell'arco delle due sindacature, di cui ho avuto onere e onore, si è sempre esclusivamente basato sull'interesse dei cittadini e delle cittadine. Non esiste una singola azione che possa essere attribuita a mio vantaggio".

Iniziata la seduta di Consiglio comunale dove interverrà il sindaco Giuseppe Sala per riferire sull'inchiesta sul settore urbanistico. Nei banchi riservati alla Giunta è presente oltre al sindaco anche l'assessore Giancarlo Tancredi che è stato abbracciato dai colleghi assessori al suo arrivo.
L'assessore alla rigenerazione urbana del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, e' entrato poco prima delle 16.30 nell'aula del Consiglio comunale, dove sono attese le sue dimissioni. L'assessore, indagato dalla Procura di Milano nell'ultima indagine sull'urbanistica, e' stato accolto da abbracci e strette di mano dei colleghi di giunta.

Nel frattempo fuori dal Comune si è creata una coda di cittadini che vorrebbero entrare a seguire la seduta del Consiglio, ma probabilmente in aula non ci sarà posto per tutti. In fila anche alcuni esponenti del Comitato 'Famiglie Sospese', che dopo avere acquistato una casa non sono riusciti ancora ad entrarci a causa del blocco dovuto alle inchieste. Un'altra sala è stata allestita a Palazzo Marino per permettere a chi non riuscirà ad entrare di seguire lo streaming della seduta.
In occasione della seduta del Consiglio comunale di oggi sono state piazzate transenne fuori dell'ingresso di Palazzo Marino, in piazza della Scala, dove, oltre al pubblico in fila per assistere alla seduta, sono attesi i manifestanti di Cambiare Rotta, Potere al Popolo e Rifondazione Comunista, in piccola parte già presenti con bandiere, che daranno vita a una manifestazione per chiedere le dimissioni della giunta comunale. "Dimissioni Giunta Sala, l'unica salvezza per Milano e la città", è la scritta che si legge su uno striscione di Milano Città Pubblica, gruppo che "riunisce diversi comitati ambientalisti milanesi che da tempo si battono nei vari quartieri milanesi e hinterland contro la devastazione ambientale e contro la speculazione edilizia". I posti a sedere riservati al pubblico in Aula sono già stati occupati e in sala Brigida si sta predisponendo la trasmissione in diretta della seduta.

Ci sono altre due fatture di cui non "si conosce la causale" ed emesse da Giuseppe Marinoni, il presidente della disciolta Commissione Paesaggio del Comune di Milano, nei confronti di Acpv Architets, la società degli architetti Antonio Citterio e Patricia Viel, tra quelle citate nelle carte dell'inchiesta della Procura. Le due fatture, per un totale di poco più di 10 mila euro, e su cui sono in corso accertamenti, come si legge nella richiesta dei arresto in carcere nei suoi confronti, sono state emesse da Marinoni, tramite il suo studio di architettura, una nell'aprile 2021 e l'altra il febbraio successivo. Poco dopo la seconda fattura Marinoni "partecipava alle sedute in cui la Commissione valutava la proposta di intervento Portali di via Gioia 20, quella del 31.03.2022 , in cui il progetto otteneva parere sospensivo e quella del 14.4.2022, in cui" il parere era diventato favorevole. Per i pm, invece "la prova documentale del prezzo della corruzione" contestata al professionista che guidava l'organismo comunale, è "un prospetto contabile, nel quale lo stesso annotava le somme di euro 25.000 e di euro 30.000 scrivendo accanto Palizzi/Pisani". La circostanza è nota ed è relativa a fatture emesse alla J+S guidata da Federico Pella senza che sia risultato "alcun incarico professionale". Anche per Pella è stata proposta la misura cautelare del carcere.
Il 16 dicembre scorso la pm di Milano Marina Petruzzella chiese "con la massima urgenza" di avere copia dall'Area elettorale della Corte d'Appello di Milano della documentazione sui contributi all'ultima campagna elettorale del sindaco Giuseppe Sala. Una richiesta che la giudice Carla Romana Raineri accolse lo stesso giorno. E' quanto emerge negli atti dell'ultima inchiesta sull'urbanistica. Nei documenti allegati agli atti vengono forniti una decina di bonifici (omissati) con cifre - dai 5mila ai 30mila euro - che società, amministratori delegati o singoli versano come contributo per la campagna elettorale, un finanziamento previsto dalla legge. In particolare, da un'autodichiarazione dello stesso Sala, si evince come la sua campagna elettorale abbia ricevuto la somma di oltre 147mila come contributi da terzi e circa 15mila come servizi da terzi, mentre le spese ammontano a quasi 218mila euro di spese per la campagna elettorale del 3 e 4 ottobre 2021. L'unico bonifico in chiaro di una società è la RealStep, srl che si occupa di sviluppo e gestione di progetti immobiliari per conto terzi, che versa il 21 ottobre 2021 la cifra di 2mila euro a Luigi Di Marco mandatario elettorale di Giuseppe Sala. Sulle società, da quanto si apprende, la procura potrebbe indagare per capire se possano essere state in qualche modo favorite.
"Non spetta a noi chiedere le dimissioni" del sindaco di Milano Giuseppe Sala o dell'assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi. "Non è il nostro ruolo, che è invece quello di chiedere soluzioni in tempi rapidi alle persone presenti o a quelle che verranno". A dirlo, a poche ore dal Consiglio comunale in cui il primo cittadino riferirà sull'inchiesta della procura di Milano sulla gestione dell'urbanistica in città che vede indagati sia lui che l'assessore Tancredi, è Filippo Borsellino, portavoce del comitato 'Famiglie sospese'. Un comitato che riunisce gli acquirenti delle case 'bloccate' dalle indagini e che "non ha colore politico"ha sottolineato Borsellino, parlando con l'Adnkronos. "Certo è - aggiunge - che vogliamo che vengano trovate soluzioni in tempi rapidi, però non spetta a noi giocare un ruolo politico e non vogliamo essere strumentalizzati". Una posizione che vale per il sindaco Sala e vale anche per l'assessore per cui la procura di Milano ha chiesto gli arresti domiciliari. "Noi vogliamo che venga fatta chiarezza e se qualcuno ha sbagliato, è giusto che paghi. Soprattutto se hanno sbagliato le istituzioni, è giusto che paghino. In questo momento siamo gli unici che stanno pagando una situazione per colpe non proprie. Abbiamo fatto tutto nella legalità e tutto secondo le regole, eppure siamo gli unici pesantemente penalizzati da questa storia". Un disagio che le famiglie manifesteranno anche oggi in occasione della seduta di Consiglio comunale.

È pari ad almeno 1.5 miliardi di euro il valore delle attività del mondo artigiano della filiera casa "congelato" dall'inchiesta milanese sui cantieri. È il dato stimato da Unione Artigiani sul numero delle case finite nel mirino della Procura o rimaste bloccate dalla conseguente paralisi della macchina amministrative comunale. Secondo il Comitato Famiglie Sospese di Milano sono 11350 gli appartamenti fermati a vario titolo tra lavori in corso, sospesi e in attesa di autorizzazione. T"olta una piccola fascia di locali di edilizia convenzionata, gran parte di questi appartamenti sono destinati ad una fascia di proprietari o investitori esigenti con elevata disponibilità economica - ha commentato Marco Accornero, Segretario di Unione Artigiani - generalmente le nostre ditte subentrano dal rustico in poi con costi in gran parte assorbiti nel capitolato ma poi gli artigiani si occupano anche di tutta la personalizzazione della casa. I costi? Come ogni milanese sa, è impossibile pensare di avere una casa pronta all'uso senza investire dal rustico in poi almeno 1000/1500 euro al metro quadro. Cifre alla mano, il conto monstre è presto fatto e vale almeno 1,5 mld di Euro. Con costi purtroppo destinati ad aumentare per i tempi incerti dell'inchiesta e per tutti i rischi che corrono acquirenti e costruttori, fino a quello dell'abbattimento dell'immobile o dell'impossibilità di metterlo a reddito o a venderlo".
L'Anm di Milano manifesta "piena solidarietà a tutti i colleghi vittime di attacchi solo per aver svolto il loro lavoro, ricordando che l'interpretazione e l'applicazione delle norme è prerogativa propria della giurisdizione, impegnata quotidianamente a salvaguardare il rispetto dei principi costituzionali, tra cui in primo luogo la presunzione di non colpevolezza delle persone indagate". E' uno dei passaggi della nota della Giunta sezionale di Milano dell'Associazione nazionale magistrati in merito all'inchiesta sull'urbanistica che "ha suscitato negli ultimi giorni aspre critiche sull'operato della magistratura, provenienti anche da rappresentanti delle istituzioni". In vista degli interrogatori preventivi che il giudice Mattia Fiorentini farà mercoledì 23 luglio in seguito alle richieste formulate dai pubblici ministeri, per l'Anm Milano "sono state diffuse prese di posizione tramite social network caratterizzate dall'impiego di toni inaccettabili, tendenti ad attribuire alla magistratura inquirente la pretesa di 'sostituirsi al legislatore' e l'abitudine ad assumere iniziative 'pericolose' sulla scorta di un asserito 'livore ideologico'".
"Conosco Sala, lo stimo, è una persona che secondo me da sempre agisce in maniera corretta, ma lo contrasto da un punto di vista politico. Per questo ribadisco: a decidere di cambiare Giunta devono essere i cittadini, non un'inchiesta". Così il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi stamattina a Radio Anch'io intervistato sull'inchiesta sull'edilizia a Milano. "Io credo da sempre nel ruolo fondamentale della politica - ha aggiunto Lupi - in una comunità che in una città come Milano chiama un sindaco ad assumersi la responsabilità di guidarla secondo la sua proposta politica, e se si fanno degli errori sono politici. Poi la magistratura fa il suo mestiere; a me non piacciono le intrusioni della politica nella magistratura, ma allo stesso tempo nemmeno quelle della magistratura nella politica". "Il modello di Milano di cui io sono assolutamente convinto - conclude Lupi - è quello di una collaborazione tra pubblico e privato. Il privato non è il mostro, il privato è la risorsa".

Nella memoria integrativa alle richieste di arresto per sei persone, depositata al gip e alle parti, i pm di Milano parlano anche della "vicenda paradigmatica di Marinoni", l'ex presidente della Commissione paesaggio, e di "Carlo Masseroli (ex assessore all'Urbanistica della Giunta del sindaco Moratti e dal 2022 manager di Nhood)". I due, scrivono i pm Petruzzella, Filippini e Clerici sulla base degli atti di indagine, "aspirano alla semplificazione degli accordi di Partenariato Pubblico Privato, come moduli procedimentali per portare avanti nell'ombra i loro progetti espansionistici". Quegli accordi, secondo la Procura, sarebbero, in pratica, il grimaldello per portare avanti le varianti ai piani di governo del territorio, garantendo quote di edilizia sociale residenziale. Per i pm, quei partenariati pubblico-privato "consentono di semplificare ulteriormente la conclusione della procedura amministrativa e di occultare ancora meglio agli occhi del pubblico gli interventi concordati tra privati e l'assessore". Marinoni, scrivono ancora i pm, "faceva sfoggio con Manfredi Catella" di Coima e Tancredi "della proposta di modifica" di una legge regionale per "rendere ancora più agevole e spedita la procedura" dei partenariati per la "realizzazione delle Porte metropolitane". Tutti strumenti, secondo i pm, per favorire "la proposta lottizzatoria di iniziativa del privato 'semplificando la procedura' e escludendo in concreto la fase dell'effettiva partecipazione pubblica". La procura nelle memoria mette in luce gli "accordi di corruzione" tra Marinoni, presunto "faccendiere infiltrato nelle maglie dell'amministrazione, e i "costruttori" sui casi Scalo Romana-Villaggio olimpico, sull'accordo di programma "Portello (via Palizzi)", sulla vicenda Pirellino e sull'accordo di programma sull'area Santa Giulia.

Spuntano anche bonifici per 6,5 milioni di euro "senza causale o con causale criptica" su cui la Procura di Milano e la Guardia di Finanza dovranno effettuare approfondimenti nell'indagine sulla gestione dell'urbanistica. Nelle carte depositate alle difese c'è un passaggio che riguarda Andrea Bezziccheri, il patron di Bluestone, uno dei quattro indagati per cui è stato chiesto il carcere. "La Egidio Holding srl", di cui il "referente" è Bezziccheri e che "è la medesima delle società" del Gruppo Bluestone, "e la sua controllante Patron Milan Residendial Limited, sono state oggetto di una Segnalazione per Operazioni Sospette (...) alla base" della quale "vi è la presenza di cospicui bonifici (circa 6,5 milioni), spesso senza causale o con causali criptiche, sul c/c della società". Inquirenti e investigatori puntano a far luce sulla provenienza di quel denaro e su quale sia il 'giro' che potrebbe aver fatto.
Stando a quanto riporta l'Adnkronos, tra i 125 allegati agli atti dell'indagine del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Milano, compare anche una distinta di bonifico per la campagna elettorale del 2021 del sindaco di Milano Giuseppe Sala. Nell'informativa della Guardia di finanza del 14 maggio scorso, ci sarebbe quindi un bonifico (datato 21 ottobre 2021) di 2mila euro erogato dalla RealStep srl, società con sede in via Varesina che ha come attività principale 'sviluppo e gestione di progetti immobiliari per conto terzi', a Luigi Di Marco - mandatario di elettorale di Giuseppe Sala - come contributo alla campagna per la riconferma del primo cittadino. Il documento bancario, depositato presso l'Area elettorale della Corte d'Appello di Milano, è stato acquisito dalla Guardia di finanza su richiesta della pm Marina Petruzzella.
Da fonti aperte, riportate nel documento delle Fiamme Gialle, emerge come la società RealStep sia interessata a un intervento di rigenerazione urbana per un palazzo in via Barrella - parte di un più ampio processo di riqualificazione dell'area Milano Certosa District - su cui il 23 maggio 2024 la Commissione per il paesaggio chiamata ad esprimere una valutazione circa una 'variante finalizzata al recupero abitativo del sottotetto', dà parere favorevole. Altro intervento proposto da RealStep è quello di via Polidoro da Caravaggio denominato 'Co Factory'. "L'intervento - si legge nell'informativa - è stato oggetto di valutazione da parte della Commissione per il paesaggio in data 10 novembre 2022, nel corso della seduta 38 (il cui verbale è co-firmato da Marinoni e da Oggioni), con espressione di parere favorevole". I
l nome RealStep spunta nell'inchiesta anche per il progetto 'Ripamonti 89', l'edificio multifunzionale vicino all'area destinata a ospitare il Villaggio Olimpico dei Giochi Invernali Milano-Cortina 2026. Lo stabile oggetto dell'intervento, articolato su otto piani con due piani interrati, inizialmente è di proprietà di una società detenuta al 100% dalla Real Step srl viene poi ceduto nel 2022 alla Patrizia investment management Sarl, società lussemburghese di gestione fondi. L'iniziale parere negativo della Commissione per il paesaggio, fulcro dell'inchiesta della Procura di Milano sull'urbanistica, diventa positivo durante la seduta del 20 luglio 2023, a meno di un mese dalla precedente valutazione.
"Si rileva che alcuni indagati risultano venuti a conoscenza della propria posizione processuale attraverso notizie di stampa, prima ancora di ricevere comunicazioni ufficiali dall'autorità giudiziaria, come previsto dal codice di procedura penale". È quanto si legge in una nota dell'Ordine degli avvocati di Milano in merito all'inchiesta della procura milanese sull'urbanistica. "Analogamente - si legge -, atti e informazioni riservate, in una fase tanto delicata del procedimento, in cui sono in gioco libertà personale e reputazione, risultano accessibili pubblicamente ancor prima dell'intervento del Giudice e del necessario contraddittorio tra le parti. È doveroso, pertanto, chiedersi quali e dove siano le maglie larghe che determinano queste sistematiche storture della giurisdizione, in modo da individuare le soluzioni per evitarle". L'Ordine, si legge ancora, "riconosce il valore della trasparenza e il ruolo della stampa e, proprio per tale ragione, ribadisce che il corretto equilibrio tra diritto all'informazione e riservatezza degli atti è essenziale per la corretta applicazione del principio di presunzione di innocenza e per assicurare un processo equo e rispettoso dei diritti di tutte le parti coinvolte. Un giusto processo, anche da questo punto di vista". Come osserva il presidente Antonino La Lumia, "quando queste regole vengono meno, già nella delicatissima fase preliminare, si rischia di incrinare la fiducia nella giustizia. Non vogliamo entrare nel merito delle inchieste, né interferire con l'autonomia dell'autorità giudiziaria. Vogliamo, invece, esercitare il ruolo dell'avvocatura che, in quanto presidio di legalità, è anche quello di richiamare con senso di responsabilità il valore di un processo equo e rispettoso delle garanzie, a partire dalla presunzione di innocenza".
La Procura di Milano ha depositato una memoria integrativa nell’inchiesta, puntano i riflettori su un sistema di presunte irregolarità urbanistiche. Al centro dell’indagine il “fenomeno degli interventi” edilizi “che comportano varianti particolari al Piano urbanistico generale, dichiarate od occulte, approvate su richiesta dei privati, come rilevante indice di corruzione”. I magistrati si basano su un “rapporto del Governo Monti del 2013”, le indicazioni dell’Autorità nazionale anticorruzione e la “giurisprudenza del Consiglio di Stato”.
Sotto la lente anche gli “accordi di programma” per le “trasformazioni” di aree “demianiali”, come “scali, caserme, piazze”. Particolare attenzione all’accordo “sugli scali ferroviari” del 2017 tra Comune, Regione e “società Sistemi Urbani, Ferrovie dello Stato, Rete ferroviaria italiana, Savillis”. Il progetto dello scalo Porta Romana venne poi affidato alla Coima di Manfredi Catella, comprendendo anche l’“arena di Santa Giulia”.

Secondo l’accusa, questi strumenti hanno permesso di costruire “in deroga” ai piani territoriali. Nella zona Scalo Romana i lavori sono partiti “senza un previo piano attuativo”. I pubblici ministeri evidenziano come il privato si sia impegnato “a realizzare, in cambio delle volumetrie e del titolo edilizio, che gli consente lo sfruttamento del territorio, un’opera di risanamento e potenziamento del servizio ferroviario”, generando però “rendita fondiaria privata”.
“Piena solidarietà” da parte dell’Anm di Milano a tutti i colleghi che si stanno occupando dell’inchiesta sulla gestione dell’urbanistica, “vittime di attacchi solo per aver svolto il loro lavoro” e bersaglio di critiche espresse con “toni inaccettabili, tendenti ad attribuire” ai pubblici ministeri “la pretesa di ‘sostituirsi al legislatore’ e l’abitudine ad assumere iniziative ‘pericolose’ sulla scorta di un asserito ‘livore ideologico’”. Lo sottolinea la giunta locale dell’Associazione Magistrati in difesa dell’operato delle toghe milanesi. “La fissazione degli interrogatori preventivi da parte del gip (...), in seguito a richieste formulate dal pm (...), ha suscitato negli ultimi giorni aspre critiche sull’operato della magistratura, provenienti anche da rappresentanti delle istituzioni”. “L’Anm di Milano – rileva il comunicato stampa – manifesta piena solidarietà a tutti i colleghi vittime di attacchi solo per aver svolto il loro lavoro, ricordando che l’interpretazione e l’applicazione delle norme è prerogativa propria della giurisdizione, impegnata quotidianamente a salvaguardare il rispetto dei principi costituzionali, tra cui in primo luogo la presunzione di non colpevolezza delle persone indagate.”
L'inchiesta della Procura di Milano sull'urbanistica si concentra anche su aree demaniali, "pubbliche o ex pubbliche" che secondo i pm sarebbero state cedute ai privati senza tener conto "dell'interesse pubblico". Secondo la Procura ciò avveniva in base a un "insieme numerosissimo di accordi di programma in variante" - lo "strumento" utilizzato - "conclusi ed attuati anche in fase di istruttoria amministrativa sulle proposte dei privati". In una memoria dei pm sono anche indicati i progetti in questione: scali ferroviari, come quello di Porta Romana per il Villaggio olimpico, caserme, e quello su piazzale Loreto.
"L'unica cosa che interessa è vendere San Siro. Del disastro dell'urbanistica nessuno più parla. Tancredi si dimette per evitare gli arresti. Il Sindaco ribalta tutta la realtà e, come in una commedia pirandelliana detta al PD le condizioni per restare. Che sostanzialmente sono San Siro e obbedienza su tutto il resto". Così il verde dissidente Carlo Monguzzi legge l'esito del vertice di ieri tra il sindaco e il Pd di Milano. Per Monguzzi "assolutamente niente di nuovo" perchè "il 'cambio di passo' e la 'discontinuità' senza obiettivi precisi sono solo una presa in giro. Io continuo a chiedere che sia fatta chiarezza e autocritica e che si faccia il contrario di quello che si è fatto finora. E nuovi assessori che facciano il contrario di quello fatto finora. E non fate ridere i polli con un nuovo piano del verde: gli alberi vanno piantati non disegnati sulla carta".
Oggi in Consiglio comunale potrebbe anche essere presente il comitato delle 'Famiglie Sospese', che dà voce a quelle famiglie che si ritrovano nel limbo, con le case acquistate ancora bloccate dopo le inchieste urbanistiche. Secondo il Comitato sono 11350 gli appartamenti fermati a vario titolo tra lavori in corso, sospesi e in attesa di autorizzazione: qui avrebbero dovuto operare nel corso di questi mesi centinaia di micro e piccole imprese artigiane specializzate tra le quali, ad esempio, posatori di pavimenti e parquet, mobilieri e installatori di arredo su misura, cucine, bagni, impiantisti elettrici, domotici, idraulici, fotovoltaici, tv, fibra, esperti di condizionamento, cartongessisti, imbianchini, tendaggi, finiture artistiche, manutenzioni e pulizie. Alcune famiglie avevano già versato centinaia di migliaia di euro alle aziende costruttrici, talvolta vendendo la propria casa per sostenere le spese, salvo poi vedere tutto fermato dai sigilli delle forze dell'ordine.

Intanto, per quanto riguarda il Meazza, trapela che sia “più saldo” il compromesso già raggiunto: la delibera sulla vendita dello stadio e delle aree adiacenti a Inter e Milan non andrà in Giunta comunale né oggi, come era stato inizialmente previsto, prima del terremoto sull’urbanistica, né a fine mese: se ne riparlerà a settembre. Un rinvio che, dal punto di vista politico, viene incontro alla richiesta dei Dem di prendersi del tempo, alla luce dell’inchiesta, prima di licenziare il provvedimento.

Azione a Milano "sosterrà il sindaco Giuseppe Sala ma non accetteremo che la giunta diventi una succursale della procura". E' quanto ha scritto su X il leader di Azione, Carlo Calenda. "Avevamo chiesto di andare avanti sul salva Milano e oggi chiediamo di andare avanti con la vendita dello Stadio. Se ci sono stati conflitti di interesse nella struttura tecnica (come sembra) li si risolvano subito, ma non sta alla magistratura decidere quale debba essere lo sviluppo urbanistico di Milano", ha concluso Calenda.

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala "l'ho sentito venerdì e poi abbiamo parlato ancora un po' sabato, gli ho voluto esprimere la mia vicinanza e il mio sostegno". Così il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana in un'intervista al Corriere della Sera. "Io sono garantista da sempre, a prescindere dalle appartenenze politiche. Esistono tre gradi di giudizio, ma prima esiste la presunzione di innocenza. Per tutti - aggiunge il governatore - Quello che mi colpisce in questi giorni leggere la quantità di dettagli investigativi, di frasi intercettate che in questa fase non dovrebbero essere a disposizione di chiunque. E questo mi riporta al periodo in cui ero io sotto inchiesta e leggevo sui giornali cose che aveva fatto la mia povera mamma anni prima e che erano sconosciute persino a me fino a quel momento. E il mio stupore è ancora più grande nel constatare che nel frattempo non succede niente, si continua sempre così". Alla domanda su che idea si fosse fatto dell'inchiesta che ha colpito il Comune di Milano, Fontana risponde "mi sembra che sia sostanzialmente basata su una teoria. E finora sono emersi soltanto gli elementi a sostegno della teoria dell'accusa, non abbiamo ancora sentito quelli di chi si deve difendere. E poi, ancora, ci deve essere il pronunciamento di una parte terza che giudica. Quello che accade adesso fa male a Milano e fa male alla Lombardia".

Atteso oggi pomeriggio, a partire dalle 16, un presidio del collettivo Cambiare rotta, sotto Palazzo Marino, in concomitanza con il Consiglio comunale, durante il quale il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, riferirà in merito all'inchiesta urbanistica. "Il quadro che emerge dall'inchiesta - scrivono in una nota - che, dopo le richieste di arresto nei confronti dell'assessore alla rigenerazione urbana Tancredi e del re della speculazione immobiliare Manfredi Catella, vede ora indagato anche il sindaco Beppe Sala e coinvolto il solito archistar Boeri, non è semplicemente quello di un'amministrazione che genericamente 'chiude un occhio', ma un disegno comune pienamente condiviso tra potere economico e potere politico nel mettere il pubblico al servizio dei profitti privati".
Secondo Cambiare rotta, "C'è un filo diretto che lega queste inchieste con le famiglie che vengono quotidianamente sgomberate o sfrattate perché si trovano nell'impossibilità di sostenere gli affitti di Milano. C'è un filo diretto con gli affitti schizzati del 40% dal 2015 a fronte di retribuzioni che aumentano per impiegati e operai solo del 9 e del 15%, impedendo alla maggioranza degli abitanti di arrivare dignitosamente alla fine del mese. C'è un filo diretto con le case popolari che vengono abbandonate al degrado e lasciate vuote nonostante le decine di migliaia di persone in lista di attesa e c'è un filo diretto con le colate di cemento pronte a ricoprire intere aree urbane, come quelle del villaggio olimpico dello scalo Porta Romana, quando avremmo bisogno di riossigenare l'aria irrespirabile di questa città con verde pubblico". Quindi, "Dobbiamo ringraziare questi signori e il sistema che gli fa quadrato attorno se le condizioni di vita in questa città sono sempre più indecenti da ogni punto di vista, sociale economico e ambientale, mentre i loro profitti si ingrossano"
Intanto, nella giornata di ieri si è tenuto un vertice durato circa due ore tra il sindaco e i vertici milanesi del Partito Democratico: presenti la segretaria regionale Silvia Roggiani, il segretario metropolitano Alessandro Capelli e la capogruppo a Palazzo Marino Beatrice Uguccioni. L'obiettivo dell'incontro è stato fare il punto sulla linea politica da tenere alla vigilia del Consiglio comunale, in un clima segnato da forti tensioni e interrogativi sul futuro della giunta. Nonostante l'inchiesta in corso, il Pd ha ribadito piena fiducia al primo cittadino. "Come delegazione abbiamo ribadito al sindaco l'appoggio e il sostegno del Partito Democratico", ha detto Capelli, sottolineando come il confronto sia stato "costruttivo" e improntato alla volontà di dare un segnale politico forte, anche a fronte della crisi di fiducia che ha investito la macchina comunale. "Abbiamo espresso le nostre priorità, confermando al sindaco la necessità di segnali di cambiamento per rispondere ai nuovi bisogni della città", ha aggiunto, evidenziando come questa possa essere "un'occasione per ripartire".
Nonostante la pioggia che ha rinfrescato Milano questa mattina, si preannuncia una giornata calda a Palazzo Marino, dove alle 16.30 il sindaco Giuseppe Sala riferirà ufficialmente in Consiglio comunale sul caso urbanistica che sta scuotendo l'amministrazione. Al centro della bufera giudiziaria, che ha travolto i vertici del Comune, ci sono le accuse mosse al primo cittadino, indagato per false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone in relazione alla riconferma di Giuseppe Marinoni alla presidenza della Commissione Paesaggio, e per concorso in induzione indebita a dare o promettere utilità nell'ambito del progetto di riqualificazione dell'area dell'ex Pirellino, legato all'operato dell'imprenditore Manfredi Catella e dell'architetto Stefano Boeri. In queste ore è atteso anche l'annuncio delle dimissioni dell'assessore all'Urbanistica, Giancarlo Tancredi, figura chiave nella macchina amministrativa coinvolta nelle indagini.