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Delitto di Garlasco, i legali di Stasi: “No ad altri prelievi di Dna”. Ma più analisi sull’impronta 33 “densa e carica di materiale biologico”

“Pe ora non chiederemo un’estensione. Poi vedremo”, ha chiarito l’avvocata Giada Bocellari. Stessa linea da parte della difesa di Andrea Sempio, mentre la famiglia Poggi: “Prelievo a chi analizzò i reperti”

Chiara Poggi e Alberto Stasi

Chiara Poggi e Alberto Stasi

Garlasco (Pavia), 3 giugno 2025 – È iniziato il conto alla rovescia verso il maxi incidente probatorio della nuova inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, a carico di Andrea Sempio. A quell’appuntamento, fissato per il 17 giugno, alla presenza di consulenti e avvocati i periti nominati dalla giudice per le indagini preliminari di Pavia cominceranno l’analisi genetica su diversi reperti e dovranno stabilire se sono utilizzabili le tracce sulle unghie di Chiara Poggi.

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L’acquisizione dei Dna

Il gip di Pavia Daniela Garlaschelli, nell'udienza del 16 maggio, aveva deciso l'acquisizione dei Dna - oltre a quelli già a disposizione di Sempio, Stasi e di familiari di Chiara - delle gemelle Cappa, di Marco Panzarasa, amico di Stasi, di Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti, tutti e tre amici di Marco Poggi e Sempio, del medico legale, di tre investigatori e di soccorritori della prima inchiesta. Lo stesso giudice ha dato, poi, la possibilità alle parti di indicare eventualmente l'allargamento dei prelievi ad altre persone. 

Il Dna servirà per la “comparazione” tra tutti i profili genetici estrapolati per “accertarne l'eventuale corrispondenza o compatibilità con il profilo genetico” di Sempio, di Stasi, dei componenti “di sesso maschile della famiglia Poggi” e di tutte le persone alle quali sono stati allargati i prelievi.

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I legali di Stasi

La difesa di Alberto Stasi, rappresentata dagli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis, non ha però, per il momento, intenzione di chiedere alcuna estensione ad altre persone di prelievi di Dna in vista del maxi incidente probatorio. “No, per ora no, non chiederemo una estensione. Poi vedremo”, ha chiarito la legale Bocellari. Stessa linea, di cui si è dato conto nei giorni scorsi, da parte degli avvocati Massimo Lovati e Angela Taccia, legali di Sempio.

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L’impronta 33

Nel frattempo, i consulenti della difesa Stasi, condannato definitivamente nel 2015 a 16 anni per l'omicidio (e che ora èp in semilibertà), sono ancora al lavoro per scrivere "brevi osservazioni tecniche” per chiedere alla Procura di Pavia ulteriori accertamenti sull'ormai nota impronta 33, quella sul muro delle scale vicino al corpo di Chiara, attribuita ad Andrea Sempio, secondo gli esperti nominati dagli inquirenti. Ulteriori analisi perché quella impronta appare “densa e carica di materiale biologico”, sangue probabilmente, secondo la difesa Stasi.

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La famiglia Poggi

Nell’ambito dell’incidente probatorio, il consulente della famiglia di Chiara Poggi, Marzio Capra, avanzerà la richiesta di estendere il prelievo di Dna ai tecnici che in passato hanno già analizzato i reperti che riguardano l'omicidio. La proposta del genetista forense, in linea con le nuove regole, sarà condizionata a come, il 17 e 18 giugno, i due giorni in cui inizieranno le operazioni, vorrà procedere il perito del giudice e all'estrapolazione o meno di materiale biologico dai reperti.