
Chiara Poggi (a sinistra) e sua madre, Rita
“Siamo disgustati dalle affermazioni fatte in questi giorni dalle varie trasmissioni televisive. Si continua a infangare la memoria di nostra figlia. È veramente disgustoso”. Rita Poggi, la madre di Chiara, la giovane uccisa a Garlasco nel 2007, ha usato parole durissime per commentare le speculazioni intorno al caso. “Nostra figlia era una ragazza pulita, semplice. Non aveva segreti e non aveva amanti. Ho sentito anche quello ieri sera. Non aveva due telefoni. Quello che è grave è che si fanno illazioni su una ragazza che non può difendersi”.
Nelle stesse ore, gli avvocati della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, hanno pubblicando una nota dello stesso tono. “La famiglia Poggi – hanno scritto – è da settimane vittima di una assillante campagna diffamatoria da parte di organi di informazione e social, che non sta purtroppo risparmiando nemmeno la amata Chiara. Ieri sera la trasmissione Le Iene ha addirittura adombrato una presunta relazione sentimentale di Chiara con un “uomo adulto”, utilizzando a tal fine le risalenti dichiarazioni di una persona deceduta, già all’epoca ritenute del tutto false”.
“La continua sovrapposizione fra fughe di notizie, vere o presunte, riguardanti l’attività di indagine e le autonome ricostruzioni romanzesche liberamente costruite dai soggetti più vari, ha determinato – continuano i legali – l’incontrollabile diffusione di ogni genere di insinuazioni in totale dispregio della realtà dei fatti e del rispetto dovuto ad ogni singola persona a qualsiasi titolo coinvolta nelle vicende in questione”.
E poi concludono: “Nell’auspicio che le autorità preposte possano a loro volta contribuire a porre fine a simili reiterate condotte illecite, la famiglia Poggi provvederà da parte sua ad ogni opportuna iniziativa giudiziaria a tutela della dignità e dell’onore di Chiara”.

La solidarietà di Pietro Castagna
E i genitori di Chiara incassano, a sorpresa, la solidarietà di Pietro Castagna, che nella strage di Erba dell’11 dicembre 2006 perse la madre Paola Galli, la sorella Raffaella e il nipote Youssef di soli due anni. “Mi spiace per la famiglia Poggi – ha detto Pietro Castagna – e per tutte le persone coinvolte in questo ignobile momento''. Anch’egli, per un periodo, aveva subito illazioni e insinuazioni quando, senza alcun motivo, divenne bersaglio dell'odio social e addirittura sospettato di essere l'autore della strage.
La metafora di Cappuccetto Rosso
“Con una buona narrazione (di giornalisti iene, di magistrati in cerca di quei cinque minuti di popolarità, o più semplicemente di chiunque abbia voglia di sentirsi un po' più intelligente di altri) – scrive Castagna sui social – si può anche convincere e forse autoconvincersi che Cappuccetto Rosso non solo si è mangiata la nonna, ma anche il povero lupo, e che alla fine è scappata con Biancaneve rubando i soldi ai poveri sette nani'.