STEFANO ZANETTE
Cronaca

Andrea Sempio, il ritorno dai genitori dopo lo ‘sfratto’ e la vita da ‘recluso’ a Garlasco: “Non esce più con gli amici, ogni giorno cambia sede di lavoro”

Delitto di Garlasco, il 37enne indagato per l’omicidio di Chiara Poggi ha lasciato il suo appartamento: messo in vendita dal proprietario dopo i raid dei curiosi e le minacce. Il papà: “Ci facciamo forza”. Il lavoro a rotazione in negozi diversi. Taccia: “Gli amici? Niente bar, sempre in casa”

Andrea Sempio assieme al suo legale Angela Taccia

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Garlasco (Pavia)  – Dopo le minacce di morte e i problemi sul lavoro, ora pure lo ‘sfratto’ da casa. Andrea Sempio, 37enne indagato dalla Procura di Pavia nella riaperta indagine sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco il 13 agosto 2007, sta subendo per ora più conseguenze a livello personale, di vita quotidiana, che non di carattere prettamente giudiziario. Lo ha confermato anche il padre, Giuseppe Sempio, nell’intervista in tv andata in onda ieri sera su Telelombardia: “Andrea non vive più a casa sua, per ‘sta storia che è indagato”.

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Sfrattato perché indagato? “No, non è stato sfrattato e di certo non perché indagato - precisa l’avvocata Angela Taccia, che assiste Sempio col collega Massimo Lovati - anzi non c’è stato un vero e proprio sfratto. Semplicemente il padrone di casa ha deciso di mettere in vendita alcuni appartamenti di sua proprietà, tra i quali quello dato in affitto ad Andrea, e gli ha chiesto se poteva liberare la casa entro luglio, con la restituzione della caparra. Tutto qui”.

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Così Andrea Sempio è tornato a casa dai genitori. “Da un certo punto di vista sono contentissimo perché ci facciamo forza tra di noi” ha detto ancora il padre davanti alle telecamere. Anche il figlio è contento di stare a casa con i genitori, che hanno problemi di salute, così può tenere monitorata con più costanza la situazione.

In una foto giovanile, da sinistra: Marco Poggi (fratello di Chiara), Andrea Sempio e Angela Taccia
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Ma inevitabilmente ci sono pro e contro nel tornare a convivere dopo anni di vita indipendente, da single. Soprattutto gli pesa il motivo che si adombra comunque, anche se non ufficialmente, dietro la decisione del padrone di casa di mettere in vendita proprio quell’appartamento.

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Negli ultimi mesi la casa di Sempio a Voghera, in particolare dopo essere stata individuata con la perquisizione dello scorso 14 maggio, è stata più volte ‘assediata’ dai giornalisti. I vicini di casa si sono trovati sconosciuti che entravano nel cortile privato e salivano sulle scale interne fino alle porte delle abitazioni. Situazione non certo piacevole, che può aver indotto il proprietario a mettere in vendita proprio quell’appartamento affittato a Sempio, per ripristinare la tranquillità nel condominio.

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Gli stessi problemi con i quali Andrea Sempio ha dovuto fare i conti anche sul lavoro. In particolare dopo l’incursione di Fabrizio Corona, ma anche per cronisti che si fingevano clienti per entrare nel negozio di telefonia in cui è impiegato e all’ultimo estraevano le telecamere, facendo riprese vietate all’interno del centro commerciale.

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Dopo quegli episodi, Sempio aveva valutato di prendersi un altro periodo di ferie, come già fatto quando a marzo era uscita la notizia delle nuove indagini a suo carico, ma poi ha trovato una soluzione diversa con la direzione della catena di negozi per cui lavora, facendo richiesta di un incarico non a contatto con il pubblico oppure cambiando sede di lavoro di giorno in giorno, anche andando in negozi un po’ più lontani, alcuni fuori dalla provincia di Pavia, pur di stare più tranquillo, con lui i suoi colleghi.

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Anche perché, al di là degli ‘assalti’ mediatici, che pur se invasivi sono comunque pacifici, c’erano state le minacce di morte, ricevute dall’avvocata Taccia via email, ma indirizzate a entrambi, una proprio con oggetto “Ucciderò te e Sempio”. Situazioni che hanno portato l’indagato a isolarsi, anche dagli amici.

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“Lo fa per proteggerli - conferma Angela Taccia, che di Andrea Sempio è amica personale da prima di assisterlo come legale - con gli amici ormai ci vediamo solo in casa, mai in locali, quasi di nascosto”.

La mattina del 13 agosto 2007 a Garlasco viene trovata morta una ragazza di 26 anni: Chiara Poggi. Il corpo senza vita è riverso sulle scale che portano in taverna, nella sua abitazione in via Pascoli. Era sola in casa, perché la famiglia (padre, madre e fratello) stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza in montagna, in Trentino. A fare la terribile scoperta è il fidanzato Alberto Stasi, che si era recato da lei perché non rispondeva al telefono: il giovane chiama i soccorsi e si reca in caserma dai carabinieri. Entro pochi giorni diventa il primo indiziato per il delitto della 26enne: verrà poi condannato a 16 anni con l'accusa di omicidio volontario (da aprile 2025 è in regime di semilibertà).

Oggi che c'è un altro indagato: Andrea Sempio, grande amico di Marco, fratello della vittima. Il 37enne è rientrato nelle indagini a marzo 2025, dopo che era stato scagionato nel 2017. Ma nella nuova inchiesta spuntano tanti nomi: dalle gemelle Stefania e Paola Cappa, cugine di Chiara, a Roberto Freddi e Mattia Capra, amici di Sempio e Marco Poggi.