
Nel Pavese protesta di “Progetto per Travacò“ e petizione online. La richiesta è al vaglio del Parco del Ticino
TRAVACÒ SICCOMARIO (Pv)Un allevamento intensivo di pollame da circa 40mila capi su un terreno agricolo vicino all’abitato, in un’area adiacente al canile di Travacò. Per il momento è stata inoltrata solo una richiesta e il tema è stato affrontato nell’ultimo Consiglio comunale, dove è stata confermata una voce che da settimane circolava creando crescente preoccupazione.Il progetto è al vaglio del Parco del Ticino per la valutazione paesistica e poi arriverà in Comune per quella edilizia. "Non si tratta solo di un passaggio tecnico: è in gioco il futuro del nostro territorio", commenta il gruppo consiliare Progetto per Travacò che si dice contrario perché "un altro pezzo di territorio agricolo verrebbe sottratto alla funzione naturale e irrimediabilmente trasformato". Inoltre, sempre secondo il gruppo, "gli allevamenti intensivi si basano su logiche produttive che non rispettano le esigenze fisiologiche e comportamentali degli animali, la concentrazione di migliaia di capi in spazi ristretti può favorire la diffusione di malattie e la resistenza agli antibiotici. Queste strutture impiegano pochissimo personale e non portano ricadute positive per il lavoro locale. La filosofia che ha ispirato le scelte del Comune è sempre stata quella della tutela del paesaggio, della salute pubblica e della qualità della vita. Un impianto del genere va nella direzione opposta". Per tutte queste ragioni il gruppo consiliare si dice fermamente contrario e invita cittadini, associazioni ambientaliste e civiche locali a mobilitarsi "per chiedere al Comune di fare tutto quanto è nelle sue possibilità per bloccare questo impianto e difendere il nostro territorio".E una prima mobilitazione è già scattata: sulla piattaforma change.org la raccolta firme in poche ore da quasi 800 persone è in continuo aumento. "La costruzione dell’allevamento intensivo – sostiene la petizione – per i residenti comporta il rischio di inquinamento olfattivo e di aumento del traffico per trasportare gli animali. Infine la prossimità del canile va a creare un ambiente stressante per gli animali già stressati".
Manuela Marziani