STEFANO ZANETTE
Cronaca

Garlasco, dal Fruttolo alle impronte: l’incognita dei reperti ‘degradati’ o ‘leggibili’ 18 anni dopo. Chiara si è difesa? Il sospetto già nell’autopsia

Iniziano le operazioni di raccolta delle tracce superstiti. Oggetti, Dna e impronte: si prepara la battaglia tra periti. Angela Taccia, avvocata di Sempio: “Preoccupato per i genitori, silenzio fino a ottobre”

Da sinistra, Andrea Sempio, Chiara Poggi e Alberto Stasi

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Garlasco (Pavia) – La confezione di Fruttolo, sacchetti e scatole di biscotti e di cereali e il brick del tè freddo, residui dell’ultima colazione di Chiara Poggi. Ma anche il frammento del tappetino del bagno e la sessantina di ‘paradesivi’ delle impronte, compresa la numero 10 ‘sporca’ sulla porta d’ingresso. E i vari campioni biologici prelevati anche nell’autopsia e nelle prime fasi delle indagini sul delitto di Garlasco del 13 agosto 2007.

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Giovedì 12 giugno i periti incaricati dalla Gip Daniela Garlaschelli andranno a ritirare i reperti che dovranno essere analizzati da martedì prossimo 17 giugno e nei successivi 90 giorni per l’incidente probatorio ottenuto dalla Procura di Pavia per le riaperte indagini sul delitto.

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La genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani, della polizia scientifica di Milano, in mattinata inizieranno le operazioni di ritiro dalla caserma dei carabinieri di Milano in via Moscova e nel pomeriggio proseguiranno la raccolta del materiale conservato all’Istituto di medicina legale di Pavia. Tutto sarà portato in Questura a Milano per la presa in carico ufficiale, con le analisi che saranno poi svolte nei laboratori della polizia scientifica dell’ospedale Fatebenefratelli.

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L’attività sarà seguita dai consulenti nominati dalle parti per l’incidente probatorio. Anche perché, prima di poter procedere con le analisi, la difesa dell’indagato Andrea Sempio, nell’udienza dello scorso 16 maggio, aveva ottenuto di inserire tra i 6 quesiti anche la valutazione della catena di custodia. “Dopo tutti questi anni - spiega l’avvocata Angela Taccia, che assiste Sempio col collega Massimo Lovati - ci preme anche chiarire come effettivamente un reperto sia stato conservato, a che temperatura, se contaminato o non contaminato”. Aggiunge il generale Luciano Garofano, consulente della difesa di Sempio: “Anche nei passaggi da un laboratorio all’altro è importante sapere come i reperti negli anni siano stati conservati, se idoneamente o meno”.

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Le nuove analisi genetiche, come le consulenze (quella dattiloscopica già depositata e quella sulla ricostruzione tridimensionale della scena del crimine iniziata con l’attività ispettiva di lunedì a casa Poggi) s’inseriscono nella completa rilettura voluta dalla Procura, che ipotizza uno scenario diverso da quello della sentenza definitiva che ha condannato Alberto Stasi: un omicidio compiuto da più persone e con la vittima che potrebbe essersi difesa o aver reagito, dando così una spiegazione alle tracce di Dna maschili rinvenute sui margini ungueali e che l’incidente probatorio dovrà stabilire se utilizzabili per la comparazione e attribuibili all’indagato Sempio.

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Dalla lettura delle 51 pagine della relazione sull’autopsia sul corpo della ventiseienne, eseguita dal medico legale Marco Ballardini, emergevano infatti certezze, ma anche ipotesi e dubbi. “Il quadro lesivo - scriveva Ballardini - sembra indice di scarsamente efficaci o anche assenti tentativi di difesa della Poggi, quantomeno nella fase in cui era colpita al capo. Notoriamente, in tali evidenze, si verificano per lo più tentativi di difesa, mediante l’interposizione degli arti superiori tra il corpo e l’oggetto lesivo, ovvero mediante manovre di afferramento”.

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L’autopsia non escludeva, però, l’ipotesi di un tentativo di Chiara di sottrarsi alla furia. La vittima ha “lesioni a carattere contusivo” agli arti superiori, alla gamba sinistra, alla cresta iliaca destra. Per l’autopsia “potrebbero essere espressione di caduta durante un possibile tentativo di fuga”. Magari lo sfregamento, l’impatto sul pavimento nel trascinamento, oppure lo scivolamento lungo le scale del seminterrato.

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“Andrea sta bene - riferisce l’avvocata Taccia - è preoccupato non tanto per l’indagine quanto per i suoi genitori. Fino a ottobre, quando ci saranno gli esiti dell’incidente probatorio, non farà dichiarazioni”.

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