GUIDO BANDERA
Cronaca

La strana storia delle impronte 33 e 10, metafora di Garlasco: la resa del Ris, i test (negativi) e le nuove verità impastate di dubbi

Delitto di Chiara Poggi, la ‘manata’ (sporca e non di sangue) trovata nel 2007 sul muro che porta alla taverna delle villetta (nel punto in cui è stato trovato il corpo di Chiara). I primi esami diedero esito negativo, oggi quella traccia è stata collegata ad Andrea Sempio: ecco perché

La comparazione tra l'immagine ingrandita del palmo destro di Andrea Sempio e quella dell'impronta 33

La comparazione tra l'immagine ingrandita del palmo destro di Andrea Sempio e quella dell'impronta 33

Garlasco (Pavia) – È il reperto numero 33. Un cartellino bianco appiccicato al muro, una freccia stampata in nero e le due cifre, scritte a mano in rosso. Comincia così, la mattina del 21 agosto 2007, la vicenda dell’impronta papillare, la manata sulla parete delle scale della taverna di casa Poggi, che oggi la Procura di Pavia attribuisce ad Andrea Sempio.

Approfondisci:

Andrea Sempio e l’alibi (che ora vacilla) minuto per minuto: Dna, impronte, gli sms tra la mamma e il pompiere, le celle telefoniche ‘dimenticate’

Andrea Sempio e l’alibi (che ora vacilla) minuto per minuto: Dna, impronte, gli sms tra la mamma e il pompiere, le celle telefoniche ‘dimenticate’
Approfondisci:

Andrea Sempio e l’alibi (che ora vacilla) minuto per minuto: Dna, impronte, gli sms tra la mamma e il pompiere, le celle telefoniche ‘dimenticate’

Andrea Sempio e l’alibi (che ora vacilla) minuto per minuto: Dna, impronte, gli sms tra la mamma e il pompiere, le celle telefoniche ‘dimenticate’

Quel giorno i militari del Ris spargono sulla superficie bianca del muro una soluzione spray di ninidrina. La sostanza è un reagente, che si lega agli amminoacidi e colora di un violetto brillante tracce invisibili.

L'impronta 33 del delitto di Garlasco
L'impronta 33 del delitto di Garlasco

L’analisi

Otto giorni dopo, le tute bianche rientrano nella villetta di via Pascoli e catalogano i segni sul muro. Fra questi, sulla seconda parete della scala al termine della quale il cadavere era riverso nel sangue, c’è l’impronta di una mano destra: la parte esterna del palmo, l’inizio delle falangi delle due dita.

Approfondisci:

Elisabetta Ligabò Stasi, la madre di Alberto: “Quello che sta venendo fuori è uno schifo. Mai dubitato dell’innocenza di mio figlio”

Elisabetta Ligabò Stasi, la madre di Alberto: “Quello che sta venendo fuori è uno schifo. Mai dubitato dell’innocenza di mio figlio”

Passano altri sei giorni, e gli analisti del Ris stabiliscono che fare dell’impronta. Una parte, quella superiore, dove non si riconoscono le “creste“, il tipico disegno della pelle delle mani sul polpastrello e sul palmo, viene asportata con un bisturi sterile e avviata al laboratorio.

Approfondisci:

Garlasco, Andrea Sempio e i bigliettini trovati nella spazzatura: “Ho fatto cose brutte e inimmaginabili”. Ma l’avvocata: “Non mi risultano”

Garlasco, Andrea Sempio e i bigliettini trovati nella spazzatura: “Ho fatto cose brutte e inimmaginabili”. Ma l’avvocata: “Non mi risultano”

Lì, il reperto viene sottoposto al combur test, un esame con un reagente che si colora di verde in presenza di emoglobina, ovvero del ferro contenuto nei globuli rossi del sangue. Il risultato è dubbio. E i Ris proseguono con un secondo esame: l’Obti test, un ulteriore reagente che dà meno casi di falsi positivi, perché usa un anticorpo specifico dell’emoglobina. L’esito è negativo.

Approfondisci:

Mistero Garlasco, l’impronta di Sempio è ‘vecchia’ o della scena del delitto? “Svolta con l’intelligenza artificiale”

Mistero Garlasco, l’impronta di Sempio è ‘vecchia’ o della scena del delitto? “Svolta con l’intelligenza artificiale”
FOTO-3-97171028
Il 37enne Andrea Sempio indagato per la morte di Chiara Poggi

Il risultato

Quell’impronta non è lasciata dal sangue, quindi non è possibile attribuirla in automatico all’assassino. Del resto, sul muro di fronte c’è l’impronta, ugualmente repertata, del pollice di Marco Poggi, fratello della vittima, che era in Trentino il giorno del delitto. I carabinieri di Milano, nel 2020, sono invece convinti che sia “logico-fattuale che l’impronta sulla parete delle scale appartenga all’assassino”. Escludono che sia di Chiara Poggi, ma non spiegano, almeno in quell’informativa, perché sia del killer.

Approfondisci:

Impronta 33? Il metodo è sbagliato. Lo dice il genetista della famiglia di Chiara Poggi

Impronta 33? Il metodo è sbagliato. Lo dice il genetista della famiglia di Chiara Poggi

Resta da tentare, però, di dare un nome a chi ha lasciato la manata. Ai Ris nel 2007 rimane l’immagine dell’impronta, fotografata digitalmente, che mostra nel lembo inferiore sinistro le caratteristiche “creste“. Si vedono a occhio nudo. Allora, però, tutti concordano: non è possibile attribuirle a nessuno.

Non considerano sia possibile neppure i carabinieri che scrivono nel 2020. Ma la Procura di Pavia, che riapre per la seconda volta l’inchiesta a carico di Andrea Sempio, questa volta affida al tenente colonnello Gianpaolo Iuliano e a Nicola Caprioli una consulenza di parte, in cui, con nuovi metodi 15 elementi caratteristici di quella manata si ritengono coincidere con quella di Sempio.

Approfondisci:

Garlasco, una nuova testimone svela le confidenze di Stefania Cappa e il suo rancore per Chiara Poggi: “Né buona né bella”

Garlasco, una nuova testimone svela le confidenze di Stefania Cappa e il suo rancore per Chiara Poggi: “Né buona né bella”

Diverso il caso dell’altra impronta “non giuridicamente utile”, repertata il 17 agosto 2007, quattro giorni dopo il delitto, sulla “parte interna della porta di ingresso”. Viene evidenziata con la luce ultravioletta, fotografata e catalogata col numero 10. “Una mano sporca”, per i militari. Quell’impronta, nel 2007, ha solo 8 punti caratteristici da comparare. Pochi per attribuirla. E quel numero, a differenza della manata, non è aumentato neppure oggi.

Approfondisci:

Le 8 impronte “utili” trovate in casa di Chiara Poggi: le tracce di Sempio, Stasi e di un falegname sulla scena del delitto

Le 8 impronte “utili” trovate in casa di Chiara Poggi: le tracce di Sempio, Stasi e di un falegname sulla scena del delitto