Milano, 16 settembre 2025 – Dalla questione San Siro al futuro del Leoncavallo fino alla nuova Ztl nel Quadrilatero della Moda e alle inchieste sull’urbanistica che lo vedono coinvolto. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha parlato ai microfoni di Rtl 102.5 e ha raccontato l’intenso mese di settembre della giunta comunale.

San Siro
Domani, mercoledì 17 settembre, la delibera per la vendita di San Siro e della aree intorno all’impianto dovrebbe approdare in giunta. “Se tutto va bene, come io spero – ha detto il sindaco Sala - domani dovremmo andare in giunta, perché di fatto con le squadre (Inter e Milan, ndr) siamo arrivati a un accordo”. Il Comune dovrebbe compartecipare alle spese con 22 milioni rispetto ai 36 previsti all’inizio, su pressing del Pd che ha sollecitato a ridurre il più possibile l’esborso da parte di Palazzo Marino. Dunque 14 milioni di euro in meno a carico del Comune, ovvero la cifra inizialmente prevista per la compartecipazione comunale alla demolizione e rifunzionalizzazione del Meazza.
“Quindi – ha proseguito il primo cittadino – la giunta risponderà il suo compito con una delibera, io penso proprio positiva, rispetto a questo progetto. In un comune, il sindaco e la giunta agiscono in autonomia, su altre, come la cessione di beni patrimoniali importati come lo stadio, bisogna passare dal consiglio”. E la road map: “Noi passeremo in giunta, poi lo porteremo in consiglio e lì ci saranno commissioni e discussioni, ma poi bisognerà uscire con un sì o con un no. Io voglio avere la coscienza apposto e aver fatto quello che i cittadini mi chiamano a fare, quindi di fronte a un problema, averlo affrontato. Quindi io lo porterò in consiglio, suggerirò l’approvazione, voterò certamente a favore e poi dipenderà dal consiglio”. Nel caso in cui l’Aula dovesse approvare, “il nuovo impianto deve essere pronto per il 2031, perché la Uefa ci sta dicendo che non considereranno Milano per gli Europei di calcio del 2032 se rimarrà San Siro»".
Leoncavallo
“Il modo, innanzitutto, non mi è piaciuto: non avvisarmi prima e nascondere la cosa è stato un po’ un colpo di mano. Noi stavamo discutendo con le Mamme Antifasciste del Leoncavallo, che è l’associazione che regge le sorti di questo centro sociale, per trovare un’alternativa, su cui stiamo lavorando”, ha detto il sindaco Sala in radio. .E ha aggiunto: “Abbiamo trovato una sede, dopo il Corvetto, sul ponte Lambro, che potrebbe essere adatta a loro. Abbiamo lanciato una manifestazione di interesse, così si definisce che scade al 5 dicembre, dando il tempo per potere presentare un progetto. Io spero che possano essere interessati e che trovino, purtroppo questo è un problema loro, i fondi per riuscire a mettere tutto a posto”. Il primo cittadino ha sottolineato: “Noi dobbiamo rispettare le regole: quando hai uno spazio disponibile, o lo gestisci direttamente tu e sostieni i costi, oppure se lo metti a bando, inviti chi è interessato a sostenere i costi dando in cambio l’utilizzo per molti anni. Potrebbe anche essere utile che imprenditori, che comprendono l’utilità di un centro come questo, si facciano parte. Io so che le mie parole sono divisive, ma io credo che il Leoncavallo, nella sua storia, dal punto di vista culturale, sociale e politico, abbia avuto un senso e possa averlo anche in futuro”.
L’inchiesta urbanistica
Il sindaco è tornato a parlare anche dell’inchiesta urbanistica, che lo vede coinvolto. “Sono un po' stanco, ho fatto poche vacanze. Il periodo è difficile, noi teniamo duro e tiriamo avanti. Milano non è ferma, certamente i processi autorizzativi sono rallentati, questo è un fatto. Noi cerchiamo di fare le cose per bene e ci stiamo, in parte, adeguando a ciò che la procura chiede. Su altre, non siamo d’accordo quindi andremo in giudizio”.
“Tra l’altro – ha sottolineato Sala –, i primi giudizi che sono usciti anche dal Tribunale del Riesame, sono positivi rispetto alle accuse. Ognuno farà la sua parte, quindi continuiamo a lavorare. Io non sono preoccupato per me, sono preoccupato per la città, per chi lavora con me. Per il resto non ho grandi preoccupazioni. Ovviamente nella mia lunga carriera, sono passato attraverso problematiche, per esempio all’Expo. Alla fine devi pensare che se hai oa coscienza apposto, e io ce l’ho, le cose si risolvono”. Nel frattempo, sono stati aperti due nuovi fascicoli per lottizzazione abusiva per i progetti ‘Syre’ a San Siro e ‘Il nido’ in via Fontana.
Ztl Quadrilatero della Moda
Lunedì 15 settembre è invece partita la Ztl nel Quadrilatero della Moda. In seguito alle contestazioni da parte del centrodestra che ha attaccato il sindaco accusandolo di “aver fermato il centro storico”, Sala ha voluto specificare: “Non può entrare quello che vuole sgasare con la Lamborghini per farsi vedere o quello che si mette in doppia fila fuori dal negozio. Per il resto non è cambiato nulla. Se una macchina entra, le telecamere leggono la targa e va in uno dei 1200 parcheggi sotterranei, la multa non la prende”.
Giorgio Armani
E proprio riguardo la moda, inevitabile un passaggio sulla scomparsa di Giorgio Armani e all’idea di dedicargli una strada o una piazza: “Ci abbiamo pensato, ma c’è una regola che dice che bisogna aspettare dieci anni. Questo perché sull’emotività tutti richiedono una via, per cui di vie nuove non è che ce ne siano poi molte. Quindi, questa regola l’abbiamo fatta rispettare anche di fronte a Veronesi o Carla Fracci, ad esempio. Quello che faremo, su cui sono d’accordo con la famiglia, è l’iscrizione al Famedio, perché Giorgio è sepolto nel suo paese d’origine. Siamo nei tempi e lo faremo entro la fine dell’anno”.