MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Nuovo San Siro, conto alla rovescia per la cessione dell’area a Inter e Milan. Operazione da 1,2 miliardi di euro. Cosa manca ancora

I club chiedono al Comune di Milano una compartecipazione alle spese pari a 36 milioni di euro. L’obiettivo di Palazzo Marino è arrivare 22. Giovedi è prevista l’approvazione della delibera da parte della Giunta Sala

Lo stadio di San Siro potrebbe parzialmente demolito e riadattato a nuove funzioni

Lo stadio di San Siro potrebbe parzialmente demolito e riadattato a nuove funzioni

Milano – La trattativa è serrata, il pressing del Partito Democratico continua e la vicesindaco con delega alla Rigenerazione urbana Anna Scavuzzo era al lavoro anche ieri a Palazzo Marino per provare a mettere a punto gli ultimi dettagli della delibera sulla cessione dello stadio Meazza e dell’area limitrofa a Milan e Inter, delibera che dovrebbe essere approvata giovedì dalla Giunta guidata dal sindaco Giuseppe Sala.

Il nodo

Il nodo politico da sciogliere riguarda la compartecipazione economica del Comune alle spese legate al progetto rossonerazzurro, che prevede la realizzazione di un nuovo stadio dove ora ci sono il parcheggio di San Siro e il Parco dei Capitani e la parziale demolizione e rifunzionalizzazione del Meazza. Investimento da 1,2 miliardi di euro a carico dei club.

Le cifre

A inizio settembre, Scavuzzo ha informato il Pd e poi gli altri gruppi di maggioranza e opposizione in Consiglio comunale che Milan e Inter chiedono una compartecipazione di 36 milioni di euro all’amministrazione. In particolare 12 milioni per l’abbattimento e il rifacimento del tunnel Patroclo (60 milioni il costo totale); 14 milioni per la parziale demolizione e rifunzionalizzazione del Meazza; 9,6 milioni per le bonifiche dei terreni che saranno lasciati a verde e torneranno di proprietà del Comune al termine dei lavori (ma la cui manutenzione sarà in capo alle due società).

Il punto

Non si tratta di sconti sul valore dello stadio e dell’area che Palazzo Marino ha chiesto alle società rossonera e nerazzurra – 197 milioni di euro, una valutazione fissata dall’Agenzia delle Entrate – ma di una compartecipazione del Comune alle spese che i club dovranno sostenere per realizzare il progetto San Siro.

La prima richiesta del segretario cittadino del Pd Alessandro Capelli alla Scavuzzo è stata quella di azzerare la compartecipazione comunale: da 36 milioni a zero. Ipotesi che allo stato attuale delle trattative sembra del tutto irrealistica. Milan e Inter non mollano, vogliono limitare, almeno in parte, le loro spese.

La parziale demoliziana

Ma una riduzione della compartecipazione comunale è possibile e la voce su cui il pressing di Palazzo Marino sui club si sta concentrando riguarda i 14 milioni per la parziale demolizione e rifunzionalizzazione del Meazza. Il motivo è semplice. La Giunta, un anno fa, ha provato a convincere le due società a ristrutturare l’attuale stadio, ma ha ottenuto un secco “no” come risposta. Dunque, visto che l’opzione di realizzare un nuovo stadio e rifunzionalizzare l’attuale è una scelta di Milan e Inter, che siano i due club a pagarsi demolizione e rifunzionalizzazione. Peraltro, prima della pausa estiva, Sala aveva detto a più riprese che il Comune non avrebbe tirato fuori neanche un euro per demolire la Scala del calcio. Togliendo i 14 milioni, la compartecipazione comunale sarebbe ridotta a 22 milioni di euro.

Trattativa serrata

Un obiettivo minimo che qualcuno, in Comune, considera già ragionevole. Ma si tratta di una cifra che il Pd vorrebbe ulteriormente abbassare. Non sarà facile. Perché sia i 12 milioni di euro per il Tunnel Patroclo sia i 9,6 milioni di euro per la bonifica dei terreni che saranno lasciati a verde comunale sono indicati dai club come opere che resteranno alla collettività, non ai privati. In particolare, sui quasi 10 milioni di euro per la bonifica del verde sembra esserci già un accordo di massima tra Scavuzzo e partiti di maggioranza per lasciarli come quota di compartecipazione comunale. Restano i 12 milioni di euro del Tunnel Patroclo. Una cifra che sarà possibile limare, almeno in parte? Nel Pd c’è chi indica l’obiettivo del dimezzamento della compartecipazione totale: da 36 a 18 milioni di euro. Obiettivo massimo, forse. La trattativa, intanto, continua ma i tempi stringono.