REDAZIONE MILANO

"Non servono nuove opere ma sicurezza"

Sfidando inversioni e manovre, nell’isola pedonale di via Solferino ieri è arrivato il terzo e ultimo mezzo per la...

Sfidando inversioni e manovre, nell’isola pedonale di via Solferino ieri è arrivato il terzo e ultimo mezzo per la...

Sfidando inversioni e manovre, nell’isola pedonale di via Solferino ieri è arrivato il terzo e ultimo mezzo per la...

Sfidando inversioni e manovre, nell’isola pedonale di via Solferino ieri è arrivato il terzo e ultimo mezzo per la demolizione dell’ex cinema Elena, che durerà due settimane. Due serviranno per l’abbattimento vero e proprio, mentre quello più piccolo per i teloni a protezione delle case limitrofe. Dopo la prima fase di smantellamento del fabbricato, le macerie serviranno al riempimento dell’interrato. Poi saranno fissati dei pali intorno a 15 metri di profondità e scavati piani sotto terra. La costruzione della palazzina avverrà in 24 mesi. A lavorare ci sarà una ditta specializzata ad agire nei centri storici (ad esempio, con strumenti per misurare le vibrazioni).

L’intero quartiere è in movimento: poco distante continua il cantiere di piazza Trento e Trieste, dove sta sorgendo la fontana e il resto dei lavori sarà ultimato per dicembre. "Abbiamo perso il conto di quante volte è stata riqualificata questa piazza. Non servono nuove opere, ma sicurezza, illuminazione, presidio delle forze dell’ordine, animazione e socialità", dicono i residenti, stanchi di vivere tra risse, rapine, spaccio in un’escalation di violenza e criminalità che ha raggiunto livelli inediti anche per Sesto. E sull’ex Elena il quartiere si spacca. "Si doveva trovare una nuova funzione aggregativa, anziché accogliere l’ennesima colata di cemento", dice una parte di abitanti. "Ormai era da 20 anni covo di topi e disperati, luogo di degrado. Va bene anche un palazzo, che porterà nuove famiglie per vivere il quartiere", fa eco l’altra fazione.