REDAZIONE MILANO

Strangolò la madre Piera Riva fingendo fosse morta per una caduta. Pietro Crotti a processo, in aula scene e testimonianze di un film horror

Il figlio 47enne è accusato di omicidio volontario aggravato. La testimonianza choc di un’operatrice sanitaria intervenuta nell’appartamento di via Wildt la notte del 13 gennaio: “Quando siamo arrivati, lui era agitato. Ha messo le mani avanti dicendo di non avere fatto nulla...”

Piera Stefanina Riva aveva 75 anni

Piera Stefanina Riva aveva 75 anni

Milano, 16 settembre 2025 – "Quando siamo arrivati, lui si presentava agitato. Ha messo subito le mani avanti, dicendo: ‘Io non ho fatto nulla, sono uscito dal bagno e l’ho trovata a terra‘". È la testimonianza di uno degli agenti intervenuti la notte del 13 gennaio scorso nella casa di via Wildt dove Pietro Federico Crotti, 47 anni, secondo i pm ha strangolato con una cintura e ucciso la madre 75enne Piera Stefanina Riva, fingendo che fosse morta per una caduta accidentale. Una messinscena post mortem, che 

Alla finestra a fumare  

Nella seconda udienza del processo per omicidio volontario pluriaggravato, è stata sentita anche un’operatrice sanitaria intervenuta quella notte nell’appartamento: "Al nostro arrivo, il figlio fumava alla finestra. Ci ha detto: “È qui”, con tutta calma. Pensavo fosse un vicino di casa". Sempre secondo il suo racconto, Crotti avrebbe dato in pochi minuti versioni diverse sull’orario in cui aveva visto l’ultima volta la madre viva. "Diceva di averci chiamati subito. Ma dalle condizioni in cui era il corpo, si trovava lì da diverse ore". 

Foto e video sul telefonino 

Secondo le indagini della Squadra Mobile e coordinate dalla pm Giancarla Serafini, prima di chiamare il 118 l’uomo aveva scattato foto e realizzato video col telefono, mostrando il corpo della donna già morta e usando in quei filmati finte espressioni d’affetto. La Corte d’Assise presieduta dalla giudice Antonella Bertoja dovrà decidere sulla richiesta avanzata dal difensore Carmelo Scambia di sottoporre il 47enne a una perizia psichiatrica.  

Via Adolfo Wildt 19, in zona Casoretto, dove abitavano madre e figlio
Via Adolfo Wildt 19, in zona Casoretto, dove abitavano madre e figlio

Un rapporto "malato” 

Di sicuro c’è un rapporto turbolento, “malato” in essere fra madre e figlio. Stando a quanto ricostruito, infatti, la tensione perdurante da anni era generata in parte dal modo di vivere di Crotti, che faceva abitualmente uso di cocaina, in parte dall’ossessione per i risparmi della mamma di cui voleva appropriarsi. Ora i vicini di casa, ora la stessa vittima erano costretti a chiamare il 112 e a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine a causa di discussioni e anche aggressioni subite dalla donna da parte del figlio. Succede più volte anche nell’ultimo anno di vita di Piera, quando a luglio 2024 chiama il numero d’emergenza per chiedere aiuto di fronte alle vessazioni dell’uomo in stato alterato, e poi di nuovo due mesi dopo quando viene spintonata. La prossima udienza è fissata per il 29 settembre.