
Chiara Poggi aveva 26 anni; sotto, Simone Molinari, 42 anni, sindaco di Garlasco
Garlasco (Pavia) – Un bombardamento mediatico che diciotto anni dopo quell’agosto 2007 torna a colpire Garlasco e i suoi abitanti. Simone Molinari, 42 anni, è il primo cittadino da quattro anni.
Quale aspetto pesa di più in questo assedio mediatico?
“Uno in particolare. Che nemmeno troppo velatamente si parli di Garlasco come di una città omertosa. Un’etichetta che respingo con forza. La nostra al contrario è una città solare, aperta. Per anni è stata la “Las Vegas della Lomellina“ per i suoi locali. I giornalisti fanno il proprio lavoro, ma qualche volta esagerano. Fate un salto qui in un weekend d’estate per cambiare opinione”.
Cosa pensa di quello che è uscito in queste settimane? “Non è il mio compito. Io quello che devo fare è garantire la sicurezza dei miei cittadini e, se possibile,quella dei familiari di Chiara Poggi. Con il passare del tempo la sua figura sembra sfumare sempre di più. Abbiamo istituito una borsa di studio in sua memoria: per mantenerne vivo il suo ricordo”.
Non pensa che ci sia chi conosca la verità sulla vicenda e taccia?
“No. Da quando si è rialzato il sipario su questa tragica vicenda ne ho sentite di tutti i colori: ricostruzioni fantasiose è dir poco; supertestimoni che si fanno avanti dopo lustri. Resto assolutamente convinto che se in città ci fosse qualcuno a conoscenza di qualcosa che non è ancora emerso nella vicenda si sarebbe presentato già da anni alle autorità”.
Sembra che fra i suoi concittadini cresca l’insofferenza...
“Li capisco, soprattutto quando si vuole fare passare un messaggio distorto. Rispettiamo il lavoro di tutti; vorremmo che l’atteggiamento fosse reciproco. È chiaro che la situazione genera agitazione. E lo ripeto: quel tratteggiare la nostra città come un luogo in chi sa tace mi è davvero insopportabile come cittadino e come sindaco. Poi è difficile convivere con questa eco mediatica”.
Nei giorni scorsi ha firmato due ordinanze per chiudere le vie di accesso alle abitazioni della famiglia Poggi e della famiglia Sempio...
“Purtroppo non tutti i professionisti si comportano con la giusta pacatezza ed è mio compito proteggere i miei concittadini. Davanti alle loro case non si soffermano solo i giornalisti, ma anche semplici curiosi. Non dobbiamo mai dimenticare il dramma della famiglia Poggi alla quale da sempre personalmente, e come rappresentante di questa comunità, esprimo la mia solidarietà”.