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Affittare una casa a Milano? Servono 1.810 euro al mese: e così se ne va via il 57,9% del budget familiare

Un dato record, quello del capoluogo milanese, con dipendenti, pensionati e studenti universitari che si trovano davanti un’impresa quasi impossibile. Veronese (Uil): negato diritto all’abitare

Uno scorcio di Milano dove è boom del canone per gli affitti

Uno scorcio di Milano dove è boom del canone per gli affitti

Milano, 25 giugno 2025 – Una casa a Milano? Non solo comprare ma anche affittare in città sta progressivamente diventando un’impresa insostenibile. In generale in tutto il Paese il costo medio degli affitti è in netto aumento, (soprattutto nelle grandi città) ma in questo contesto è il capoluogo meneghino – ancora una volta – a svettare per un record che rende di fatto la vita difficile a dipendenti e pensionati ma anche ai tanti studenti universitari che frequentano gli atenei cittadini.

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Analisi dei dati sugli affitti

Ma partiamo dai numeri. Secondo uno studio del Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della Uil, diretto dalla segretaria confederale Ivana Veronese a Milano il canone di affitto ammonta a 1.810 euro medi mensili ed incide sul budget familiare per il 57,9% (l'incidenza del costo del canone di affitto, invece, è stata calcolata sui dati Istat relativi alle condizioni di vita e reddito delle famiglie). Un dato record. A Roma si pagano mediamente 1.503 euro mensili, che incidono per il 48,1%; a Bolzano gli affitti ammontano a 1.433 euro mensili che incidono per il 45,8%; a Como 1.375 euro mensili, che incidono per il 44% e a Modena 1.358 euro mensili, che incidono per il 43,4%.

Il paradosso di Milano è tutto qui: è diventata troppo cara per chi ci dovrebbe lavorare. I dati parlano chiaro: negli ultimi cinque anni i prezzi degli affitti sono cresciuti del 40%, mentre gli stipendi sono rimasti sostanzialmente immobili. Il risultato è che una parte crescente della forza lavoro milanese non può più permettersi di vivere dove lavora.

Ma per chi è disposto ad allontanarsi dai confini cittadini una soluzione c’è. Alcune città nell’hinterland offrono un compromesso interessante: trasporti efficienti con Milano, costi degli immobili ragionevoli e, spesso, una qualità della vita superiore. Non è una novità assoluta – accade in molte metropoli mondiali – ma in Italia stiamo ancora imparando a ragionare in termini di area metropolitana. Abbiamo scelto otto città, in particolare, che sembrano aver trovato questo equilibrio, diventando alternative credibili per chi vuole lavorare a Milano senza necessariamente viverci. Scorri le prossime schede per scoprire quali. 

Contratti di locazione in Italia

Come riferito dallo studio (che ha elaborato i dati dell'Agenzia delle entrate (valori Omi), riguardanti il II semestre 2023 e il II semestre 2024) in Italia sono oltre 3,8 milioni i contratti di locazione stipulati per immobili destinati all'abitazione, di cui il 67,7% sono stati sottoscritti da persone che vivono con reddito da lavoro dipendente o da pensione. In Italia, nel 2024, il costo medio di un canone di affitto è stato di 757 euro mensili (9.084 euro annui), in aumento del 5,1% rispetto all'anno precedente (444 euro in più all'anno). Una spesa che incide sul budget familiare, mediamente, per il 24,2%.

Milano continua a confermarsi come la locomotiva del mercato immobiliare italiano, con una crescita dei valori che negli ultimi cinque anni ha raggiunto picchi sorprendenti in alcuni quartieri della città. La trasformazione urbanistica, i nuovi collegamenti infrastrutturali e il rinnovato interesse per zone un tempo considerate periferiche hanno in parte ridisegnato la mappa del valore immobiliare del capoluogo lombardo.

Rispetto al 2020, il valore medio delle case a Milano è aumentato di oltre il 36 per cento. Ma in alcune zone l’impennata arriva fino al 46 per cento: si tratta in alcuni casi di quartieri che stanno vivendo processi di riqualificazione e valorizzazione, con aumenti di prezzo trainati dalla continua domanda di abitazioni, dalla limitata offerta di nuove costruzioni e dal crescente interesse degli investitori internazionali.

Confrontando i prezzi al metro quadro degli ultimi cinque anni, da marzo 2020 a marzo 2025, vediamo quali sono le cinque aree della città che, secondo i dati del portale Immobiliare.it, hanno mostrato la maggiore crescita. E che rappresentano, quindi, un interessante opportunità sia per chi vuole comprare la prima casa sia per vuole investire.

Problemi strutturali e diritto alla casa

Per la segretaria confederale della Uil Ivana Veronese “nel corso degli ultimi anni, abbiamo assistito a un progressivo disinvestimento nell'offerta di abitazioni sociali, sostituite con forme di contributo diretto alle famiglie in difficoltà che vivono in affitto, con risorse tuttavia scarse, discontinue, non in grado di rappresentare una misura strutturale''. ''L'accesso alla casa, come risposta a un bisogno primario, è innanzitutto un tema di diritto. Una corretta politica abitativa - continua Veronese - deve affrontare sia le condizioni di emergenza sia i nodi strutturali”.