
Villa d'Este, sul lago di Como. La zona è famosa per il turismo di lusso
Milano – Eccoli i nuovi “conquistatori” del Belpaese. Non arrivano con le armi, ma con i portafogli gonfi. Sono i super-ricchi stranieri che hanno preso a trasferirsi in Italia, sedotti dalla “grande bellezza” nazionale, dai nostri paesaggi, dalla nostra cucina, e soprattutto da un regime fiscale che fa loro l’occhiolino. Una Flat Tax inventata nel 2017 dal governo di Matteo Renzi – il cui nome, “attira-Paperoni”, già la diceva lunga – permette a questi milionari di pagare una cifra fissa invece che imposte progressive per mettere al riparo i loro guadagni e proprietà all’estero. E Milano, con la sua aura internazionale di finanza e moda, è diventata la loro meta preferita.
"A otto anni di distanza dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2017 sono davvero tante le persone arrivate in Italia. Dalle stime che abbiamo effettuato, si parla di un totale di arrivi, in base a questa norma, di circa 4.500 persone", spiega l’avvocato Marco Cerrato, dello studio Maisto e Associati. E con loro, naturalmente, si portano dietro famiglie e “servitù”, come nobili d’altri tempi.

La tassa che fa gola
Il meccanismo della tassa è piuttosto semplice: basta non aver vissuto in Italia per nove anni dei dieci precedenti al trasferimento e versare una Flat Tax annuale di 100.000 euro, che dal 2025 salirà a 200.000. Una sciocchezza, per chi nuota nell’oro. “Questa imposta copre tutta la fiscalità estera del soggetto che si trasferisce in Italia”, chiarisce Cerrato. Insomma, paghi una cifra fissa sui tuoi capitali esteri e poi puoi dormire sonni tranquilli, mentre sui guadagni italiani paghi come tutti gli altri contribuenti.
Milano, la nuova Eldorado
Nel capoluogo lombardo, i numeri parlano chiaro. Dal 2017, i francesi iscritti all’anagrafe sono passati da 343 a 577 nel 2023. I britannici, da 163 a 215, con un picco di 402 nel 2020, quando la Brexit ha spinto molti a cercare rifugio nell’Eurozona. “Si tratta della metà circa dei nuovi arrivati, persone ancora in età relativamente giovane, che lavorano prevalentemente nel private equity”, racconta il legale. Gente con portafogli ben forniti, che non bada certo a spese.
Tendenzialmente, spiega Cerrato, “scelgono Milano se arrivano da Londra o se sono in un’età relativamente giovane, mentre tra le persone più avanti con l’età, c’è chi decide di godersi i frutti della propria attività a Roma o in Toscana, non escludendo la zona dei laghi, in Lombardia”. Non per niente il lago di Como sta diventando una piccola capitale per le celebrità di mezzo mondo.

Il mattone di lusso vola
In un mercato immobiliare che nel 2023 ha segnato il passo con un calo del 13,2 per cento di compravendite, il segmento lusso è andato controcorrente. Gli immobili oltre i 2 milioni di euro, situati nei quartieri più esclusivi, hanno continuato a registrare una crescita costante. Nel 2024, soprattutto da settembre, il mercato del pregio ha accelerato ulteriormente, grazie anche alla diminuzione dei tassi d’interesse. E per il 2025 le previsioni indicano un ulteriore aumento dei prezzi.
Del resto, afferma l’avvocato, “questa particolare fascia di persone ha esigenze molto particolari, dal punto di vista del tipo di abitazione che vogliono affittare o comprare; la tipologia di immobili più richiesta è di altissima fascia e non va certamente ad influire sul mercato immobiliare delle fasce intermedie della popolazione”.
Un’invasione selettiva
A differenza di quanto successo in Portogallo, dove un regime fiscale simile ha attirato circa 80.000 nuovi residenti, creando tensioni con la classe media locale e portando all’abolizione della norma, l’Italia ha puntato su un’invasione più selettiva. “La maggiore accessibilità del regime portoghese aveva consentito a molte più categorie, inclusi i pensionati esteri, di usufruire di questo trattamento privilegiato”, osserva Cerrato. Da noi, invece, la soglia d’ingresso più alta ha filtrato meglio gli arrivi.

La nuova mappa dei ricchi
Nella classifica mondiale delle città per residenti con patrimonio oltre i 100 milioni di euro, Milano è già al 22° posto. “Soprattutto nell’ultimo anno c’è stato un grosso afflusso di persone provenienti da Londra; non si tratta generalmente di nativi britannici, ma di cittadini di varie nazionalità che vivevano e lavoravano a Londra”, spiega il legale. Seguono i francesi, “in fuga dalla fiscalità piuttosto alta che vige nel loro Paese”.
Poi svizzeri, brasiliani, messicani. Prima della guerra anche molti russi, ora frenati dalle restrizioni sui visti. Non mancano belgi, tedeschi, norvegesi e, naturalmente, ricchi dal Medio Oriente. Eccola qui, insomma, la nuova colonizzazione dell’Italia. Pacifica, silenziosa, una conquista fatta non con le armi, ma con l’Iban.