
Continuano imperterriti a crescere i prezzi degli immobili a Milano
Cinquemila euro al metro quadro. A Milano, per comprare un monolocale grande quanto un fazzoletto, bisogna sborsare quanto costerebbe un’intera villetta in quel di Biella. La metropoli ambrosiana, dove il mattone è diventato più prezioso dell’oro, continua a divorare i risparmi degli italiani. Secondo l’ultima rilevazione dell’Ufficio Studi di idealista, portale immobiliare italiano, il prezzo medio al metro quadro del capoluogo lombardo ha toccato il massimo storico di 5.073 euro. In un periodo, comunque, che segna a livello nazionale un incremento complessivo dei prezzi delle abitazioni usate dello 0,8% nel mese di aprile: un andamento che conferma una dinamica positiva diffusa su gran parte del territorio nazionale, con 13 regioni e 69 province che registrano aumenti nei valori delle abitazioni.
Milano batte ogni record
Tra i capoluoghi di provincia, il 68% mostra un trend al rialzo. Le performance più significative si registrano a Rovigo (4,5%), Lodi (3,1%) e Como (2,7%). Anche i grandi mercati metropolitani evidenziano incrementi sostanziali: Venezia (2%), Milano (1,8%), Firenze (1,7%), Roma e Palermo (entrambe 1,2%). Stabili invece i valori a Napoli, Messina e Barletta.
Milano si conferma leader indiscussa del mercato immobiliare italiano, raggiungendo un nuovo record di 5.073 euro al metro quadro. Seguono Venezia (4.651 euro al metro quadro) e Bolzano (4.612). Nella top ten figurano anche Firenze (4.460), Roma (3.163) e Napoli (2.712).
All'estremo opposto della classifica si collocano Caltanissetta (692), Ragusa (721) e Biella (779), che rappresentano le opportunità più accessibili per chi cerca di acquistare un immobile.
Province: Sondrio in testa alla crescita
L'analisi provinciale conferma il consolidamento del trend positivo, con 69 province che registrano aumenti nei valori al metro quadro. Spiccano le performance di Sondrio (3,4%), Milano (2,4%) e Vercelli (2,2%).
Anche le province che ospitano i principali mercati metropolitani italiani mostrano incrementi: Firenze (1,9%), Roma (1%), Venezia (0,7%), Napoli (0,6%), Bari (0,2%) e Palermo (0,1%).
Tra le province in calo, le flessioni più marcate si osservano a Isernia (-2,5%), Nuoro (-2%) e Salerno (-1,4%). I valori rimangono stabili in dieci aree, tra cui Torino.
Bolzano si conferma la provincia con la quotazione unitaria più alta d'Italia (4.522 auro al metro quadro), seguita da Milano (3.547) e Lucca (3.179). I valori unitari superiori alla media nazionale interessano 29 province, con Savona (3.104) e Verbano-Cusio-Ossola (1.822) a delimitare l'intervallo. All'estremo opposto, Biella (622), Caltanissetta (651) e Isernia (714) rappresentano le aree più accessibili del mercato immobiliare italiano.
Il quadro regionale
A livello regionale, la tendenza al rialzo è predominante: 13 regioni registrano incrementi, mentre solo 3 mostrano flessioni. Calabria, Umbria, Sicilia e Calabria mantengono valori stabili.
Le performance più robuste si osservano in Lombardia (2,1%), Valle d'Aosta (1,4%), Trentino-Alto Adige (1,2%) e Toscana (1%). Altri incrementi, più contenuti e inferiori alla media nazionale dello 0,8%, vanno dallo 0,7% del Lazio allo 0,1% dell'Abruzzo. Sul versante opposto, si registrano cali limitati in Basilicata (-0,7%), Molise (-0,4%) e Puglia (-0,1%).
Il Trentino-Alto Adige mantiene il primato come regione con i valori unitari più elevati (3.117 euro al metro quadro), seguita da Valle d’Aosta (2.576), Liguria (2.467) e Toscana (2.361). Anche Lombardia (2.212), Lazio (2.115) ed Emilia-Romagna (1.831) presentano quotazioni superiori alla media nazionale. La Calabria, con una media di 910 euro, risulta essere la regione più economica per l'acquisto di un immobile in Italia.