ANDREA GIANNI
Cronaca

I caffè fra Catella, Marinoni e Tancredi e le scorciatoie per evitare guai: slalom fra conflitti d’interesse

Il presidente della Commissione dichiara un “solo lavoro in città nel 2022”. La Guardia di finanza: violata la legge Severino. Incontri preventivi fra costruttore e dirigente

Un cantiere in una foto di archivio

Un cantiere in una foto di archivio

Milano - Un solo lavoro, il “progetto di una palazzina con villa in via Mosca 153”, dichiarato come incarico professionale a Milano nel 2022 dall’ex presidente della Commissione per il paesaggio Giuseppe Marinoni. Un documento, datato 28 marzo 2023 e depositato alla segreteria dell’organismo tecnico-consultivo in via Sile 8, che secondo gli investigatori è emblematico della “mancata segnalazione di conflitti d’interessi” da parte del professionista che in realtà era in campo anche su altre operazioni finite davanti alla commissione da lui presieduta, su cui non si è astenuto. Una situazione, annota la Gdf, “favorita anche dalla genericità e fumosità con la quale sono redatti i verbali delle sedute” di un organismo trasformato, secondo le accuse, in un centro di potere e scambi di favori. Violazioni dell’obbligo di “segnalare ogni situazione di conflitto anche potenziale” previsto dalla legge varata da Paola Severino, ex ministra che ora è nel pool difensivo di Coima Sgr, colosso fondato da Manfredi Catella.

Approfondisci:

Urbanistica, Catella scrive agli stakeholders di Coima: prove documentali contro i capisaldi della Procura

Urbanistica, Catella scrive agli stakeholders di Coima: prove documentali contro i capisaldi della Procura

Dalla mole dei documenti analizzati nell’ambito dell’inchiesta dei pm Petruzzella, Filippini e Clerici sulla gestione dell’urbanistica milanese, sfociata in sei richieste di arresto a carico tra gli altri di Catella e dell’assessore Giancarlo Tancredi, emerge “l’esistenza di un vero e proprio sistema”. Una “commistione sinergica tra mondo dell’imprenditoria, mondo della politica e l’apparato tecnico-amministrativo del Comune” per garantire “forte attrattività per gli investitori nel settore immobiliare a causa di regole reinterpretate che snelliscono le procedure autorizzative bypassando i dettami della normativa nazionale”. Un intreccio di interessi che, secondo le accuse, emerge anche dall’analisi degli smartphone sequestrati a Marinoni e all’architetto Stefano Boeri, anche lui tra gli indagati.

Approfondisci:

L’urbanista Carlo Ratti: “Milano è un laboratorio, ma dopo anni vissuti di corsa ora serve equilibrio”

L’urbanista Carlo Ratti: “Milano è un laboratorio, ma dopo anni vissuti di corsa ora serve equilibrio”

Tra “calendar“ e chat emergono almeno 22 incontri con Catella, con altri manager di Coima o con Tancredi. Il primo il 14 marzo 2022, con oggetto “conf fond Catella”. Diversi incontri nel 2023 con oggetto “Pirellino”, il progetto che Catella e Boeri stavano cercando di far passare. Il 13 aprile 2023 una riunione fra Tancredi, Marinoni e Boeri. L’1 agosto dello stesso anno Marinoni e Boeri si incontrano in un bar nella zona dell’Arco della Pace. Call, vertici riservati nella sede di Coima o nell’ufficio di Tancredi al riparo da orecchie indiscrete, caffè al bar, colazioni di lavoro ricostruite dall’analisi delle agende nella memoria degli smartphone sequestrati che sono “al di fuori dei normali adempimenti” che regolano i rapporti fra progettisti e membri della commissione, tenuta a garantire terzietà e trasparenza. “Ci coordiniamo per un caffè separatamente”, scrive a Marinoni Catella, interessato a far passare un progetto nel luglio 2022. Il progetto, successivamente, avrebbe incassato il parere “favorevole condizionato” della commissione.

Una pienasintonia”, annota la Gdf, tra il commissario e il costruttore (entrambi sono accusati di corruzione), che nello stesso periodo arriva anche a mandare all’architetto “un elenco di interventi di Coima che dovranno essere valutati dalla Commissione per il paesaggio”, in vista del loro incontro: “Ti anticipo i progetti per confrontarci brevemente: Silvio Pellico, Monte Rosa, P39, Uniqlo. Ti anticipo poi i prossimi tra cui Monte di pietà e Lampugnano”. La maggior parte di questi progetti, poi, ha ricevuto parere favorevole o “favorevole condizionato”.

Approfondisci:

I 150 cantieri fermi. Scenari Immobiliari: 38 miliardi di danni

I 150 cantieri fermi. Scenari Immobiliari: 38 miliardi di danni

Altri messaggi, annota la Gdf in un’informativa, sono “sintomatici della sinergia” tra i due. “Grazie per il tempo che stai dedicando alle verifiche preliminari per i progetti con maggiore rilevanza urbana”, scrive Catella il 24 ottobre 2022. E Marinoni replica: “Ciao Manfredi, interesse comune... a presto!”. Incontri che spesso sono sollecitati da Catella, mentre invece il 20 settembre 2024 è stato l’allora presidente della commissione a farsi sentire, cercando di coinvolgere Catella nell’iniziativa delle “Porte metropolitane” per lo sviluppo immobiliare su aree periferiche.

Approfondisci:

Inchiesta urbanistica a Milano, l’esposto che ha dato il via: torri al posto di capannoni. Un faro sul sistema diffuso

Inchiesta urbanistica a Milano, l’esposto che ha dato il via: torri al posto di capannoni. Un faro sul sistema diffuso

“Quando hai tempo possiamo organizzare una call che vorrei parlati di una cosa che sto portando avanti con l’assessore Tancredi?”, chiede l’architetto. E il re del mattone“, che negli ultimi anni ha cambiato lo skyline di Milano e ha costruito il Villaggio olimpico ora sotto la lente dei pm, si rende disponibile. Un rapporto che si era incrinato con l’affaire del Pirellino, quel progetto che Catella e Boeri volevano far passare in commissione e che aveva incontrato le resistenze di Marinoni. Per superarle sarebbe intervenuto Tancredi, mentre Boeri aveva fatto pressing anche sul sindaco Giuseppe Sala, che per quell’episodio è indagato per induzione indebita.

Approfondisci:

Inchiesta urbanistica a Milano, l’esposto che ha dato il via: torri al posto di capannoni. Un faro sul sistema diffuso

Inchiesta urbanistica a Milano, l’esposto che ha dato il via: torri al posto di capannoni. Un faro sul sistema diffuso

In questo intreccio di rapporti opachi si inseriscono anche le pressioni dell’ex assessora all’Urbanistica della Giunta Pisapia Ada Lucia De Cesaris su Tancredi. Un intervento anche su un progetto della fondazione religiosa Opera San Francesco, sui cui la Commissione per il paesaggio aveva sollevato criticità. “Abbiamo dei finanziamenti a rischio”, scrive De Cesaris a Tancredi. In seguito, con toni sempre più accesi, parla di una “situazione vergognosa”. Tancredi replica inviando una foto relativa all’intervento di un altro ente no profit: “In città sono spuntati orrori vergognosi come questo”. Poi fissano un incontro, faccia a faccia, e il progetto passa.