ANDREA GIANNI
Cronaca

Le chat tra l’archistar Boeri, Sala, Catella e Oggioni nel mirino dell’inchiesta. “Ci bocciate tutto, siete diventati di Potere al popolo”

L’archistar si lamentava con il sindaco e un ex dirigente comunale delle valutazioni della Commissione per il paesaggio sull’operazione Pirellino. Il warning a Sala: “Rischiamo la rottura”

L'architetto Stefano Boeri

L'architetto Stefano Boeri

MILANO – “Ci bocciate tutto, siete diventati di Potere al popolo”, scriveva l’archistar Stefano Boeri all’ex dirigente comunale Giovanni Oggioni (finito ai domiciliari nel marzo scorso) lamentandosi per le valutazioni della Commissione per il paesaggio sull’operazione Pirellino, portata avanti con Coima. Un pressing che, infine, sarebbe arrivato anche ai piani più alti, a Giuseppe Sala (anche lui indagato), con un messaggio WhatsApp al sindaco, il giorno prima di una seduta della Commissione paesaggio che doveva dare un parere sul progetto di riqualificazione battezzato come Torre Botanica.

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Progetto che, in seguito, è tramontato. “Bisogna che Beppe convochi Marinoni (l’allora presidente della commissione Giuseppe Marinoni, ora indagato per corruzione, ndr) e ci parli, io ho sentito anche Beppe e gli ho inviato un messaggio dicendo: “A livello personale, da amico a amico, c’è una situazione che mi fa paura, non fa bene...”, riferiva Boeri al fondatore di Coima Manfredi Catella in un vocale inviato il 21 giugno 2023.

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Nel messaggio a Sala, agli atti dell’inchiesta, con toni secondo i pm “molto risoluti e di comando”, Boeri spiega che “Marinoni sta sbagliando”, dice di averne già parlato con “Giancarlo”, che sarebbe l’assessore Tancredi, e “Christian” Malangone, il direttore generale del Comune.  “Se insiste rischiamo rottura – avvisa – e ricorso Tar e Catella che va sui giornali (...) prendilo come “warning“ per domani”. E Sala risponde senza sbilanciarsi: “Ovviamente so quello che mi riferiscono e devo fidarmi del giudizio di Giancarlo. Domani mattina comunque rivedo con calma”.

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Il giorno successivo il progetto ottiene “per la prima volta” parere favorevole “condizionato”, secondo le accuse anche grazie all’intervento di Tancredi sul presidente della commissione Marinoni. L’assessore alla Rigenerazione urbana, il 21 giugno 2023, avrebbe pressato Marinoni per esprimere un parere favorevole al progetto di Boeri “sottolineando che così tutti avrebbero evitato attacchi a lui personalmente”, sintetizza la Gdf in un’informativa, “e ripercussioni negative per tutti gli altri, informandolo che Boeri aveva già parlato con il sindaco Sala”.

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E Marinoni, pur esprimendo le sue riserve, lo rassicura sul progetto. Conversazioni che, annotano i pm, denotano la “subordinazione” di Tancredi a Boeri e Catella e che “la sua unica preoccupazione è evitare grane e ritorsioni da parte dei medesimi”. E così i pareri della commissione venivano “abbozzati per aiutare gli interventi di coloro a cui non è possibile o non conviene dire di no”, come l’archistar e il colosso del real estate.

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