
L’immobiliarista e manager Manfredi Catella, 57 anni, Ceo di Coima
Milano, 19 luglio 2025 - Affila le armi e promette battaglia Manfredi Catella, fondatore e Ceo di Coima in vista dell'interrogatorio preventivo previsto mercoledì prossimo, 23 luglio 2025, dove sul piatto delle accuse ci sarà anche la richiesta di domiciliari con l'accusa di corruzione e induzione indebita. Nello stesso giorno saranno sentiti l’assessore Giancarlo Tancredi e altri 4 indagati: Giuseppe Marinoni e Alessandro Scandurra, l'imprenditore Andrea Bezziccheri e il manager di J+S Federico Pella.
La nota di Catella
"Procederemo a produrre una memoria esaustiva con tutte le prove documentali oggettive della non corrispondenza al vero dei capisaldi della posizione della Procura": è quanto si legge in una nota firmata da Manfredi Catella e rivolta agli stakeholders di Coima, la società di cui è fondatore e Ceo, finita al centro dell'inchiesta della Procura di Milano sull'urbanistica.

Silenzio sin dopo l’interrogatorio
“Nel rispetto del gip - prosegue la nota di Manfredi Catella - abbiamo assunto la posizione di non rilasciare alcuna comunicazione pubblica nel merito fino all'interrogatorio. Successivamente, data anche l'inopportuna diffusione a livello mediatico sia nazionale sia internazionale dei contenuti della relazione della Procura, renderemo le argomentazioni sviluppate disponibili pubblicamente nello spirito di trasparenza e apertura che contraddistingue da sempre l'operato di tutte le persone di Coima".
Il pool di avvocati
Catella ha spiegato che ieri si è tenuto il Consiglio di Amministrazione di Coima SGR e che "il pool di legali che ha assunto l'incarico della difesa per Coima SGR e per la mia persona è tra i più qualificati del Paese". Si tratta di Paola Severino per Coima SGR, e di Francesco Mucciarelli e Adriano Raffaelli per Catella per il quale la Procura ha chiesto i domiciliari con l'accusa di corruzione e induzione indebita.