GIAMBATTISTA ANASTASIO E MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Il Pd con Sala, oggi il D-Day. I dem: “Un’occasione per ripartire”. Tancredi pronto al passo indietro

Nel discorso la nuova rotta del sindaco di Milano, i paletti posti nel vertice di maggioranza. Tra i progetti da blindare ci sono San Siro e il nuovo piazzale Loreto

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala

Milano – “Il tempo volge al bello”, dice a mezza bocca un fedelissimo del primo cittadino facendo intuire che l’intesa tra il sindaco di Milano Beppe Sala e i vertici del Pd del capoluogo lombardo sia stata suggellata nell’incontro avvenuto ieri sera a casa dello stesso sindaco dove si sono presentati il segretario metropolitano Alessandro Capelli, l’omologa regionale Silvia Roggiani e la capogruppo in Consiglio comunale Beatrice Uguccioni. Un confronto di due ore. Un momento decisivo per decidere come e se proseguire il mandato dopo le inchieste sull’urbanistica in cui lo stesso Sala è indagato. Oggi il primo cittadino (che ieri ha preferito non rilasciare dichiarazioni) riferirà in aula durante il Consiglio Comunale, con il supporto dem confermato dalla stessa delegazione.

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“Un incontro costruttivo – riferisce Capelli –. Abbiamo ribadito al sindaco l’appoggio e il sostegno del Partito Democratico. Abbiamo espresso le nostre priorità, confermando al sindaco la necessità di segnali di cambiamento per rispondere ai nuovi bisogni della città. Può essere un’occasione per ripartire, investendo sul confronto serrato con la città da parte di tutto il centrosinistra, dando priorità alle sfide più pressanti che hanno investito Milano: diritto all’abitare, direzione dello sviluppo urbanistico, accessibilità, equità e città pubblica”. Cinque punti. Sul piatto, nei precedenti incontri, erano finite anche le garanzie che Sala desidera per proseguire con il mandato. Cinque progetti (lo stesso numero). In primis l’operazione San Siro. Poi la Beic, il grande progetto della Biblioteca europea, l’accelerata sulle vasche di laminazione contro le esondazioni del Seveso, la trasformazione di piazzale Loreto e il nuovo Museo della Resistenza. Temi di cui il sindaco parlerà oggi, nel suo discorso.

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Intanto, quanto al Meazza, trapela che sia “più saldo” il compromesso già raggiunto: la delibera sulla vendita dello stadio e delle aree adiacenti a Inter e Milan non andrà in Giunta comunale né oggi, come era stato inizialmente previsto, prima del terremoto sull’urbanistica, né a fine mese: se ne riparlerà a settembre. Altra questione: il passo indietro dell’assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi, che ha gestito tutte le partite più importanti dell’urbanistica degli ultimi anni, pare inevitabile. La lettera di dimissioni è già pronta; si deciderà di un eventuale rimpasto della giunta. Per lui la Procura ha chiesto gli arresti domiciliari, mercoledì è in programma l’interrogatorio di garanzia che sta preparando con il suo avvocato e in cui ha intenzione di chiarire la sua posizione. Chiesti i domiciliari anche per Manfredi Catella, fondatore e ceo del colosso immobiliare Coima. I suoi legali stanno mettendo a punto la linea difensiva e, in una comunicazione agli stakeholder si legge che “procederemo a produrre una memoria esaustiva con tutte le prove documentali oggettive della non corrispondenza al vero dei capisaldi della posizione della Procura”.

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Anche gli addetti ai lavori si esprimono: ieri al sindaco è stata inviata una lettera “sull’urbanistica dell’area metropolitana milanese” firmata da architetti tra cui Lorenzo Degli Esposti, Giorgio Goggi e Gianni Biondillo, i quali credono “che l’attuale giunta ancora possa, qualora ne abbia davvero seria intenzione, porre rimedio alla situazione che si è ingenerata nell’urbanistica milanese”. Auspicano che questa sia “l’occasione della revisione dell’attuale Piano di Governo del Territorio, nella consapevolezza che la scala di concezione e governo della città di Milano non può che essere metropolitana, cioè anche al di fuori del confine comunale, coinvolgendo così l’intera Città Metropolitana, nonché la parte conurbata della Provincia di Monza e Brianza, per circa 4 milioni di abitanti”.