
Uno spazio tutto nuovo per i familiari dei pazienti che necessitano di cure e vengono fino a Milano da tutta Italia per riceverle
Segrate (Milano) – Persone che si spostano dalle proprie città e regioni d’origine, per sottoporsi a cure negli ospedali e nei presìdi sanitari della Lombardia, e del Milanese in particolare. Per tendere una mano ai “migranti della salute“, l’associazione CasAmica aprirà nel 2026 una nuova struttura di accoglienza a Segrate, vicino al futuro Cancer center del San Raffaele. Il 13 e 14 settembre, in occasione della festa cittadina di Segrate, un’iniziativa al Centroparco darà il via a una campagna di sensibilizzazione per reclutare volontari (ne servono almeno 30) che contribuiscano alla gestione del nuovo spazio, dove verranno accolti malati, familiari e caregivers. La Casa potrà ospitare fino a 80 persone, comprensive dei pazienti in cura presso il nuovo polo oncologico del San Raffaele.
Il fenomeno della migrazione sanitaria è in costante crescita. Basti pensare che solo nel 2024 CasAmica – attiva da quasi 40 anni nell’accoglienza di pazienti e caregiver lontani da casa – ha registrato un aumento del 25% delle richieste di supporto, offrendo oltre 40mila notti di accoglienza alle persone malate e ai loro familiari. Su un milione di persone costrette a spostarsi ogni anno, il 25% dei migranti della salute si rivolge alle strutture sanitarie della città metropolitana di Milano. Queste dinamiche comportano alti costi sociali ed economici, ma anche un carico emotivo non indifferente per anziani, adulti e bambini costretti a trascorrere lunghi periodi lontano da casa. In questo contesto s’inseriscono le strutture di accoglienza di CasAmica, come quella che sarà attiva dall’anno prossimo nel comune dell’Est Milanese.
“La nuova Casa di Segrate rappresenta un tassello fondamentale nella strategia di essere presenti, laddove nascono nuovi bisogni di accoglienza – spiega Stefano Gastaldi, direttore generale dell’associazione –. Si tratta di un progetto che ha una forte valenza non solo locale, ma anche nazionale, perché intercetta un flusso già importante di pazienti provenienti da tutta Italia, a cui presto si aggiungeranno anche quelli del Cancer center del San Raffaele”. “In questo scenario – prosegue il direttore –, i volontari avranno un ruolo chiave: saranno il cuore pulsante della Casa, capaci di trasformare uno spazio in un luogo di vera umanità e ascolto”. Quelli di Segrate andranno ad aggiungersi agli oltre cento volontari di CasAmica attivi in Italia, nei cinque centri di accoglienza tra Milano, Roma e Lecco. La futura struttura segratese s’inserisce nel più ampio Progetto 3000, che punta a garantire 3mila posti letto all’anno alle persone costrette a trasferirsi per ricevere cure mediche.