
Mario Delpini, arcivescovo di Milano
“Chi vuole affermare sé stesso sia quello che si mette a servizio del camminare insieme”. Lo ha detto l’arcivescovo Mario Delpini nel discorso di apertura del nuovo anno pastorale.
Nulla di clamoroso, parole assolutamente in linea col messaggio della Chiesa, quella ambrosiana in particolare. L’amore per il prossimo, l’importanza del bene collettivo, il noi che viene prima dell’io. Concetti condivisibili e infatti condivisi da tutti, a parole; poi però il mondo gira in tutt’altra maniera e subito ci si accorge che tanto universali proprio non sono.
E qui sta la forza del messaggio di Delpini che infatti ha intitolato la proposta pastorale ‘Tra voi, però, non sia così’. Così come gira il mondo, appunto, dove “conta il prestigio, la fama, la ricchezza, la notorietà”, in cui “i solisti si sentono più importanti del coro, chi vuole affermare sé stesso corre avanti e lascia indietro gli altri”.
Parole dure, sotto un titolo che lascia poco spazio alle interpretazioni. In una società sempre più incattivita e involuta, che contrappone diritti e doveri come se fossero incompatibili e non complementari, che si è inventata un fantomatico concetto di “meritocrazia” per edulcorare e giustificare tutto quanto elencato sopra dall’arcivescovo, che denigra come “buonismo” qualsiasi forma di empatia col male che ci circonda, i richiami di Delpini sembrano quasi qualcosa di rivoluzionario. Così, oggi, appare il semplice buonsenso.