REDAZIONE MILANO

Un via intitolata a Sergio Ramelli? Cgil e Spi non ci stanno: “Pietà per tutti ma qui si rivaluta il fascismo”

La contrarietà alla proposta avanzata da FdI a San Giuliano Milanese perché così lo si trasforma “in un’icona della destra neofascista”. Il riferimento è ai saluti romani, che per la Procura di Milano restano apologia del Ventennio

I saluti romani all'ultimo corteo in ricordo di Sergio Ramelli

I saluti romani all'ultimo corteo in ricordo di Sergio Ramelli

Milano, 21 maggio – Cgil Milano e Spi Cgil Milano hanno espresso contrarietà alla proposta di intitolare una via cittadina di San Giuliano Milanese a Sergio Ramelli, avanzata dal gruppo consiliare di Fratelli d'Italia e in discussione nel prossimo Consiglio comunale.

Nel comunicato congiunto le sigle riconoscono che Sergio Ramelli “fu vittima di un omicidio brutale nel 1975, a soli 18 anni, da parte di militanti di Avanguardia Operaia” e il suo assassinio "rappresenta uno dei molti drammi degli anni di piombo, segnati da una spirale di violenza che ha colpito giovani vite, operai, studenti e militanti di diverse appartenenze. Ma proprio perché quegli anni furono attraversati da tensioni ideologiche e da violenze tragiche e inaccettabili da ogni fronte, oggi è doveroso scegliere la strada della memoria condivisa, della responsabilità storica e della coerenza democratica”.

RAMELLI, NUOVAMENTE IMBRATTATO CIPPO SESTO SAN GIOVANNI (FOTO 1)
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Tutte le vittime 

Tema, quello della memoria condivisa che aveva condiviso anche il sindaco di Milano che qualche settimana fa aveva proposto di intitolare un luogo della città a tutte le vittime del terrorismo, senza alcuna distinzione politica. Chi fa il sindaco si deve prendere la responsabilità delle sue azioni – aveva spiegato Giuseppe Sala –. Io penso che sia una buona iniziativa”. Una proposta che però aveva spaccato la sua stessa lista in Consiglio comunale  ha fintio per spaccare, ieri in Consiglio comunale, la stessa lista del primo cittadino. sindaco di Milano. “Chi fa il sindaco si deve prendere la responsabilità delle sue azioni – aveva spiegato Giuseppe Sala –. Io penso che sia una buona iniziativa”.

Il saluto fascista davanti al luogo dell'agguato a Ramelli, 29 aprile 2025
Il saluto fascista davanti al luogo dell'agguato a Ramelli, 29 aprile 2025

Il saluto romano

"La pietà verso tutte le vittime è irrinunciabile. Tuttavia, non può essere confusa con la legittimazione o la celebrazione di simboli e figure che, per contesto, riferimenti e usi successivi, si sono prestati a un pericoloso processo di rivalutazione del fascismo e della sua cultura politica", affermano.

Il riferimento è esplicitamente rivolto ai saluti romani, esibiti durante il corteo in ricordo di Ramelli come in altre ricorrenze (per cui la Procura di Milano ha appunto ravvisato il reato di apologia di fascismo), come quella a Tremezzina a ricordo della fucilazione di Benito Mussolini.

Partenza del corteo per Sergio Ramelli da piazzale Gorini nel 50esimo dalla morte (Ansa/Matteo Corner)
Partenza del corteo per Sergio Ramelli da piazzale Gorini nel 50esimo dalla morte (Ansa/Matteo Corner)

Scelta divisiva

L'intitolazione di un’altra via a Ramelli “già trasformato in icona della destra neofascista, non è un atto neutro. È una scelta divisiva e provocatoria, che rischia di alimentare nuove tensioni e di ferire la coscienza democratica e antifascista su cui si fonda la nostra Repubblica”, sostengono Cgil Milano e Spi Cgil Milano che insieme all'Anpi e “a tutte le forze democratiche, si oppongono a questa proposta. Chiediamo invece all'Amministrazione comunale di San Giuliano Milanese di promuovere iniziative che costruiscano ponti, non muri; che uniscano nella memoria e nella condanna di ogni violenza; che rinnovino l'impegno per i valori della Resistenza, della giustizia sociale, della pace”.