
Inaugurazione del largo dedicato a Ramelli e Pedenovi
San Giovanni (Milano), 6 maggio 2025 – A una settimana dall'inaugurazione, questa mattina, martedì 6 maggio, l'amara sorpresa. Il monumento donato al Comune di Sesto San Giovanni dal Circolo culturale Il Tricolore in ricordo di Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi è stato imbrattato con escrementi e scritte offensive. “L'autrice, seppure non ripresa in questo gesto, è nota alle forze dell'ordine essendo stata protagonista di episodi del genere nei giorni scorsi e già identificata – fa sapere Antonio Lamiranda, assessore all'Urbanistica e presidente della commissione Toponomastica –. È una compagna dei Carc che spesso partecipata alle manifestazioni indette della sinistra sestese, non ultima quella del 28 aprile. Quelli che vorrebbero difendere il diritto di tutti di pensare e parlare liberamente poi agiscono per quello che sono”.
Nell'area verde sono comparsi volantini, simili a quelli già lasciati il giorno prima della cerimonia ufficiale che aveva visto la presenza anche del presidente del Senato Ignazio La Russa. “Omaggio quotidiano a due fascisti”, si legge accanto agli escrementi.
“La cosa grave è che l'autore del gesto ha imbrattato un monumento che, non è un bene personale di qualcuno, ma è bene pubblico del Comune di Sesto San Giovanni, quindi chi si è reso protagonista di questo vile gesto ha imbrattato un bene di tutti noi, della collettività tutta verso cui tutti dobbiamo portare rispetto e verso cui dobbiamo mobilitarci per difenderlo e preservarlo”, denuncia Lamiranda. “Inoltre – prosegue – la sua pulizia ha un costo aggiuntivo extra del servizio igiene urbana che ricadrà su tutti i cittadini per bene che pagano le tasse e che dovranno dire grazie a queste persone che pensano di rappresentare tutto e tutti ma rappresentano solo la loro meschinità e disonestà morale e intellettuale. Auspico che tutte le forze democratiche della sinistra sestese a partire dal Partito democratico di Sesto San Giovanni prendano le distanze da questo gesto senza se e senza ma. La città non ha bisogno di queste persone per difendere la sua storia ma di persone che si riconoscano nei principi della Costituzione non solo a parole ma anche nella democrazia effettiva partecipata”.
Immediata anche la condanna della segreteria di Fratelli d’Italia. “Gli odiatori – commenta Michele Russo – agiscono quasi quotidianamente sul nuovo spazio dedicato il 28 aprile a Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi. È palese la volontà di troncare sul nascere qualsiasi tentativo di pacificazione nazionale inerente agli anni di piombo. Possibile che non si riesca a sopire velleità storiche che ormai appartengono a una fase stravecchia della storia italiana? A chi giova tutto questo? Noi siamo basiti”.