
Sciopero e presidio permanente, l’azienda Zaf chiude e lascia a casa 50 dipendenti
La Zaf chiude e lascia a casa 50 dipendenti. La storica azienda di Zibido San Giacomo con oltre 70 anni di attività da sempre proprietà della famiglia Zentile, ha avviato ieri, senza alcun preavviso, una procedura di cassa integrazione straordinaria per cessazione d’attività. La denuncia arriva dalla Fiom di Milano. La fabbrica, che occupa 50 dipendenti, produce scaffalature metalliche per grandi magazzini. Negli ultimi anni ha visto un calo degli ordinativi e il susseguirsi di amministratori mentre quello di cui non c’è stata traccia sono stati gli investimenti indispensabili per la continuità produttiva. All’annuncio dei licenziamenti e della chiusura del sito i lavoratori sono scesi in sciopero e hanno organizzato un presidio permanente. "La Zaf è un’azienda - dichiara Emanuela Morosi della Fiom di Milano - che con un serio piano industriale e investimenti mirati può essere rilanciata e non ridursi nell’ennesimo capannone vuoto in un territorio già impoverito dal punto di vista produttivo e occupazionale. È questo che sosterremo giovedì 17 luglio nel corso dell’incontro che si terrà in sede ministeriale per discutere della procedura. Sulla base di quello che emergerà dal confronto, decideremo con i lavoratori eventuali, ulteriori iniziative di lotta". Una doccia fredda per i lavoratori in maggioranza residenti nel Sud Milanese che temono anche per il ricollocamento sul mercato del lavoro.
Ieri sono tutti scesi in strada bloccando la produzione e dando vita a un mini corteo che ha manifestato nei pressi della Zaf che ha sede a a Badile lungo la provinciale 35 dei Giovi. "Che c’erano problema si capiva ma non immaginavano una decisione talmente drastica e improvvisa - racconta un lavoratore - siamo molto preoccupati e disperati". Altri cortei e picchetti andranno in scena a partire da oggi ed è verosmile che la produzione non riprenda,
Massimiliano Saggese