Arnaldo Liguori
Editoriale e Commento

Giustizia del duemilacredici

I tempi lunghissimi del tribunale di Busto Arsizio e la lenta morte per burocrazia

I tempi della giustizia italiana sono tra i più lenti d’Europa, soprattutto nel settore civile, e questo è un problema riconosciuto sia a livello nazionale che internazionale

I tempi della giustizia italiana sono tra i più lenti d’Europa, soprattutto nel settore civile, e questo è un problema riconosciuto sia a livello nazionale che internazionale

La notizia è che un tribunale della Lombardia, quello di Busto Arsizio, ha udienze rinviate fino al 2031. Proprio così: sette anni. Per allora, la popolazione mondiale toccherà gli 8,5 miliardi, la temperatura media supererà (ahimè) di oltre 1,5 gradi i livelli pre‑industriali e la Cina si sarà probabilmente affermata come prima potenza economica globale. Eppure, anche quando tutto questo sarà accaduto, qualcuno starà ancora aspettando di comparire davanti a un giudice di pace di Busto Arsizio.

Lo spaziotempo della giustizia italiana pare una singolarità scientifica. Un fenomeno cui gli esperti non riescono, nonostante incessanti sforzi, a dare una completa spiegazione. Altrimenti, potremmo enunciare le ragioni per cui il nostro sistema è il più lento di tutta l’Unione europea: per chiudere il terzo grado di giudizio in Francia ci mettono metà del tempo, in Spagna un terzo, in Germania un settimo.

Intanto, a Busto Arsizio, 50 milioni di euro restano congelati nel limbo burocratico, 8 milioni di parcelle aspettano di essere pagate, e diecimila ricorsi marciscono nelle cancellerie. Con imprenditori, avvocati e cittadini onesti appesi a un sistema che non riesce a decidere in tempi ragionevoli se Tizio deve pagare Caio.

Tutta la situazione è stata denunciata dall’Ordine degli avvocati al Presidente della Repubblica, affermando che “la situazione è insostenibile, e la soluzione improcrastinabile”. Temo tuttavia che anche questo appello, come spesso accade, finirà nell’archivio più grande d’Italia: quello delle denunce inascoltate.