Lodi, 16 gennaio 2024 – “Figlia, marito e madre di Giovanna Pedretti si sentono sotto assedio, trovandosi ogni volta che escono di casa qualche cronista che li attende in strada per fare domande. Stanno vivendo un enorme dolore, la loro richiesta alla stampa è di dare tregua, di rispettare la sofferenza di una famiglia, in attesa che dalle indagini arrivino elementi più solidi”.
È l'appello che arriva, dall'avvocato Simona Callegari, incaricata dai familiari della ristoratrice di Sant'Angelo Lodigiano trovata morta domenica scorsa nel fiume Lambro, come persone offese dell'ipotesi di istigazione al suicidio, nel fascicolo a tutt'oggi senza indagati.
La donna di 59 anni era stata al centro di un caso mediatico riguardante una recensione omofoba e offensiva nei confronti dei disabili a cui Pedretti aveva risposto ricevendo elogi e visibilità, salvo poi essere accusata di essersi inventata tutto per una trovata di marketing.
Il giorno prima di morire, la donna era stata vittima di insulti e critiche da parte di migliaia di utenti dopo che la giornalista Selvaggia Lucarelli e il compagno Loreno Biagiarelli avevano messo in dubbio la veridicità della recensione (su cui gli inquirenti hanno chiesto verifiche a Google). La figlia della ristoratrice ha accusato Lucarelli, di aver “massacrato in via mediatica” la madre.
Pedretti, che non ha lasciato alcun biglietto, era di uscita di casa all’alba con la sua macchina per dirigersi nei pressi del fiume Lambro. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire, ora per ora, cosa è successo da quel momento fino al ritrovamento.
Per attestare le cause ufficiali del decesso si attendono i risultati dell’autopsia, in programma per domani all’Istituto di Medicina legale di Pavia, ma tutte le piste e gli indizi emersi fino ad ora accreditano l’ipotesi del suicidio. Nella vettura sono state rilevate tracce di sangue che, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero legate a un primo tentativo di togliersi la vita. A cui sarebbe seguita la decisione di lasciarsi morire tra le acque del fiume.
Proseguono poi le indagini sullo stato emotivo di Pedretti. Uno dei particolari più rilevanti emersi al momento riguarda il fratello della donna si era tolto la vita dieci anni fa. Da allora, lei era seguita dal medico di base, ma non era mai stato necessario coinvolgere psicologi o psichiatri. Negli scorsi giorni un conoscente aveva ammesso che “è vero che il fratello è morto allo stesso modo, ma per la Giovanna il suicidio non si poteva proprio ipotizzare”.