Giovanna Pedretti, chi è la ristoratrice morta: dalla vita in pizzeria alla recensione sui social tra applausi e dubbi

Il corpo senza vita della 59enne è stato trovato nel fiume Lambro. Incredulità a Sant’Angelo Lodigiano: “Era una bravissima persona”

Lodi, 15 gennaio 2024 – Giovanna Pedretti è morta. Il corpo senza vita della ristoratrice 59enne è stato trovato nel fiume Lambro domenica pomeriggio, dopo che la famiglia non riusciva a mettersi in contatto con lei dalla mattina e aveva allertato i carabinieri che avevano subito fatto partire le ricerche. Tra le ipotesi più accreditate c’è quella del gesto volontario, anche perché da una prima analisi della scena setacciata dalla sezione Rilievi dell’Arma non sembra emergere il coinvolgimento di altre persone. Ma si indaga a tutto campo. 

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Una vita in pizzeria

Giovanni Pedretti era la titolare della pizzeria “Le Vignole” di Sant’Angelo Lodigiano, esercizio che gestiva insieme al marito ormai da tantissimi anni. Con la sua morte lascia anche una figlia. Pedretti aveva 59 anni ed era originaria di Bergamo.

La pizza sospesa

Da anni il locale “Le Vignole” organizzava l'iniziativa di “Pizza sospesa... per un sorriso” per le famiglie di ragazzi disabili, con le associazioni ‘Genitori amici dei disabili’ e il gruppo ‘Il Maggiolino’. “Grazie per quello che hai fatto per noi. Grazie per L'iniziativa della pizza sospesa e soprattutto per aver difeso la disabilità. Ci mancherai Gio”, si legge nel messaggio di addio dedicato a Pedretti, pubblicato sul gruppo Facebook de il Maggiolino .

La recensione

Nei giorni scorsi era apparsa online una recensione negativa al locale di Pedretti da parte di un cliente che si lamentava per essersi trovato “a cena vicino a un tavolo occupato da persone gay e a un disabile. Nonostante ciò, aveva ammesso che “la pizza era eccellente e il dolce ottimo”. Da lì la piccata ma elegante risposta su Facebook della ristoratrice santangiolina che aveva invitato il cliente a non tornare più, ricevendo anche il plauso della ministra per le disabilità Alessandra Locatelli.

La risposta della ristoratrice

“Egregio cliente - gli aveva risposto la ristoratrice all’utente - apprezziamo il suo impegno per valutare il nostro servizio attraverso la sua recensione. Nonostante questo ci tenevo a farle presente che il nostro locale è aperto a tutti e i requisiti che chiediamo ai nostri ospiti sono l'educazione e il rispetto verso ognuno. Le sue parole di disprezzo verso ospiti che non mi sembra vi abbiano importunato mi sembrano una cattiveria gratuita e alquanto sgradevole". "Ci tengo inoltre a sottolineare che non è passato inosservato il suo sguardo infastidito anche verso un ragazzo in carrozzina...”. “Detto ciò – aveva aggiunto – a fronte di queste bassezze umane e di pessimo gusto... credo che il nostro locale non faccia per lei. Non selezioniamo i nostri clienti in base all'orientamento sessuale e men che meno la disabilità”. E aveva concluso: “Le chiedo gentilmente di non tornare da noi a meno che non ritrovi in sé i requisiti umani che nel suo atteggiamento sono mancati”.

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Notizia virale tra complimenti e critiche

In poco tempo la notizia è diventata virale sul web ed è stata ripresa da giornali e tv. Inizialmente molti si sono complimentati con Pedretti per la risposta data all’utente. Poi, però, sono iniziati a emergere i primi dubbi sulla veridicità di quella recensione. Lo chef e conduttore Lorenzo Biagarelli e la compagna giornalista Selvaggia Lucarelli erano intervenuti sulla vicenda, ipotizzando potesse essere “un'operazione di marketing”. Da qui erano nate infinite discussioni online mettendo la pizzeria “Le Vignole” al centro di un caso mediatico.

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“Una bravissima persona”

C'è sconcerto a Sant'Angelo Lodigiano per la morte di Giovanna Pedretti. “Era una bravissima persona” è il coro unanime che si alza dagli anziani riuniti al bar del centro. “In un paese piccolo come questo una notizia del genere lascia proprio sconcertati'”, spiegano. I compaesani di Pedretti, conosciuta da tutti a Sant'Angelo, come marito e figlia, cercano risposte a una morte che non sanno spiegarsi. L'ipotesi del suicidio, al momento la più probabile, lascia tutti sorpresi: “Si fatica a credere, per la Giovanna il suicidio non si poteva proprio ipotizzare”. Incredulità anche di fronte all'ipotesi che la recensione omofoba e contro i disabili che aveva fatto balzare all'onore delle cronache la ristoratrice fosse finta. “Pubblicata per farsi pubblicità? Ma Giovanna e il marito sono persone educatissime”', dice una signora di Sant'Angelo Lodigiano. “La gente è solo cattiva”, sentenzia un'amica, riferendosi alla gogna mediatica che si è scatenata dopo che sono emersi i dubbi sulla recensione choc.