LU.PA.
Cronaca

L’ultima intervista a Giovanna Pedretti, serena e disponibile: "Ognuno, nel suo piccolo, deve far la sua parte”

Sant’Angelo Lodigiano, la ristoratrice morta dopo il post discriminatorio e le relative polemiche aveva spiegato: "Non cerco pubblicità e penso di sapere chi ha scritto quelle parole"

Giovanna Pedretti e la facciata della sua pizzeria a Sant'Angelo Lodigiano

Giovanna Pedretti e la facciata della sua pizzeria a Sant'Angelo Lodigiano

Il caso di Giovanna Pedretti e della pizzeria “Le Vignole“ di via XX Settembre è esploso la mattina di venerdì 12, dopo che la 59enne aveva postato sulla pagina Facebook del locale la sua risposta ad una recensione omofoba e discriminatoria verso le persone con disabilità. Per la particolarità della recensione e la risposta di grande civiltà di lei, il caso ha attirato subito l’attenzione. Quel giorno, attorno alle 13.30, nella pizzeria c’erano molti clienti.

Dopo circa un’ora la sala si era svuotata e la donna aveva risposto a tutte le domande e curiosità con tranquillità e disponibilità. Nelle sue risposte aveva tenuto a rimarcare di aver voluto pubblicare la recensione con risposta, non certo per farsi pubblicità "ma di far capire che ognuno, nel suo piccolo, deve far la sua parte, contrastando pensieri denigratori verso il prossimo". Aveva anche raccontato di avere una idea di chi potesse essere stato a lasciare quella recensione, avendo notato un commensale in sala lanciare "qualche brutta occhiata".

Si era mostrata quindi gentile e garbata. Un incontro che coincide con le testimonianze di tutti coloro che hanno avuto modo di incontrare la donna negli ultimi giorni. Hanno riferito di averla trovata serena e di non avere notato alcun segnale che potesse far pensare ad un momento di sofferenza che stesse vivendo